Un’estate fa: tra VHS e magnifiche ossessioni, la recensione dell’episodio 2 della serie

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Paolo Nizza

Paolo Nizza

Il passato e il presente si rincorrono senza incontrarsi mai in questa seconda puntata della serie (disponibile su Sky Atlantic, on demand e in streaming su Now), Mentre Nada canta Amore disperato, una videocassetta svela un segreto della vita di Arianna

Se nel primo episodio di Un’Estate fa (LO SPECIALE - TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE) si palesava una citazione da San Paolo tratta dalla lettera ai Corinzi (“L’amore non avrà mai fine”) incisa su una principesca fede nuziale, seguita da un brano del Vangelo secondo Luca (“Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45 Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. 46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò”), nella puntata 2 il sacro sfuma nel profano. Eppure, la passione di Elio per Arianna ha il candore irriverente dei primi turbamenti consumati al sole di una estate che sembra non debba finire ma. Ma niente è per sempre. Una regola feroce valida per il passato, come per il presente.

Come Orfeo ed Euridice

Certo la nostalgia è una canaglia (Albano docet) e rivolgere lo sguardo all’indietro rende più dolce ciò che siamo stati, ciò che eravamo. Tuttavia, la memoria trasforma, cambia i ricordi. Le illusioni di un tempo si materializzano come fantasmi. Le indagini, invece, sono catene che ci ancorano alla realtà. La polizia vive di assoluti, più dei Sith di Star Wars e le prove sembrano inchiodare Elio alla sua magnifica ossessione. Forse il protagonista dovrebbe seguire il consiglio di Costanza (una Claudia Pandolfi sempre più efficace) e continuare a guardare soltanto avanti. Solo che per il personaggio (interpretato da Lino Guanciale e Flippo Scotti) è impossibile non voltarsi indietro. Come Orfeo con Euridice. Con il rischio di fare la stessa fine.

Arianna, Teseo e il  Minotauro

“Chi può vedere davvero ciò che ci ostiniamo a nascondere” Sono le parole di Carlo (Alessio Piazza) introdurci nelle atmosfere del secondo episodio di Un’estate fa (disponibile su Sky Atlantic, on demand e in streaming su Now). Quando l’uomo le pronuncia, sfoggia un collarino ecclesiastico, perché il ragazzo che negli anni Novanta pareva un nerd ante-litteram, da grande ha preso i voti e si è fatto prete. La vita sa essere davvero originale, come chioserebbe Zeno, il protagonista del celebre Romanzo di Italo Svevo. Nessuno avrebbe mai immaginato che lo zazzeruto, un filo sovrappeso (almeno per gli standard dei nostri giorni), avrebbe ricevuto la chiamata di Nostro Signore. Imbranato con le ragazze, intrepido solo sulla carta, il personaggio interpretato da giovane da Tobia De Angelis )è una sorta di fool shakespeariano. L’ameno e spiritoso contraltare di una storia che altrimenti sarebbe risultata soverchiata dalle tinte fosche. Il mistero invece risiede tutto in Arianna (Antonia Fotaras). E tutta la serie ruota intorno alla sua dipartita. Una specie di doppelganger della Laura Palmer immaginata da David Lynch. Parimenti alla bionda protagonista di Twin Peaks pure Arianna cela oscuri e forse dolorosi segreti. Grazie a una videocassetta recuperata da Elio, in questa seconda puntata ne scopriremo uno. Ma la strada per uscire dal labirinto è ancora lontanissima. L’’identità del killer resta un mistero. E soprattutto Elio è l’eroe Teseo o il malevolo Minotauro?

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Amore disperato

Il tour musicale del secondo episodio di Un’estate fa parte da Self Control, nella splendida versione eseguita da Malika Ayane e gli Altarboy e termina con Amore disperato di Nada, pezzo su cui si scatenano i giovani protagonisti in un ‘epifania di braccia alzate e saltelli continuati. Sembrano tutti angeli caduti dal cielo, ma anche Lucifero era un angelo. E Filippo, lo scultoreo, bellissimo e bellicoso fidanzato di Arianna, somiglia più a Otello, soverchiato da quel mostro con gli occhi verdi chiamato Gelose, che a un candido cherubino. Certo è ancora prematuro sbilanciarsi su chi potrebbe essere l’omicida. A meno di non essere dello stesso avviso dell’Ispettore Zancan: Complice il contenuto della musicassetta ritrovato nell’automobile dove giaceva il corpo privo di vita di Arianna, il poliziotto pare sempre più convinto della colpevolezza di Elio.  Ma tornando al Vangelo: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”

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