
Mork&Mindy, il primo episodio 45 anni fa: le curiosità sulla serie con Robin Williams
La divertentissima sitcom è andata in onda dal 14 settembre del 1978 fino al 27 maggio del 1982. Enorme successo in tutto il mondo, ha contribuito a far conoscere il talento e l’istrionismo di uno dei più amati attori hollywoodiani degli ultimi decenni. Ecco le cose da sapere su questa produzione

Mork&Mindy è probabilmente una delle sitcom più ricordate e di successo di fine anni ’70 e inizio anni ’80. Nata come spin off di Happy Days, dove aveva fatto il suo esordio il personaggio di Mork, la prima puntata è andata in onda esattamente 45 anni fa: il 14 settembre del 1978. Ma sono tante le cose da sapere su questa produzione che riscosse un enorme successo in tutto il mondo
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I tormentoni di Mork - Molti atteggiamenti del personaggio di Mork, per esempio il sedersi con la faccia sui cuscini di un divano e le gambe sulla spalliera e bere drink aspirandoli con il dito della mano, sono diventati degli stereotipi diffusi e hanno contribuito al successo di Robin Williams. Ma chi è stato l’autore di queste idee? L’attore stesso che li aveva improvvisati durante il provino
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Le doti istrioniche di Williams - Nella serie Robin Williams ha avuto il suo primo ruolo importante da protagonista che lo ha reso famoso a livello internazionale. Il telefilm ha riscosso enorme successo proprio grazie alle sue doti istrioniche. La prima stagione si è posizionata al terzo posto nella classifica degli ascolti negli Stati Uniti, superando persino Happy Days
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Il costume di Mork - La divisa indossata dall’extraterrestre quando attera sulla Terra era stata già indossata dal personaggio del Colonnello Green in una puntata di Star Trek, nella terza stagione, titolata Sfida all’ultimo sangue. Venne solamente un po’ modificata per la nuova apparizione
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Il legame con Star Trek - Mork&Mindy e Star Trek erano prodotti dalla stessa casa di produzione, la Paramount, per questo gli intrecci tra i due progetti sono stati vari. Oltre agli abiti di scena, William Shatner, inossidabile interprete del capitano Kirk nella serie degli anni Sessanta e in svariate pellicole cinematografiche, è stata la guest di un episodio

Il pagamento di Shatner - La cosa curiosa è che Shatner non è stato pagato in denaro per la partecipazione, bensì in indumenti. Brian Levant, allora produttore della quarta e ultima stagione dello show, ha rivelato che: “Lo abbiamo pagato con un completo da 2.500 dollari e non potendo infilarlo in una divisa della Flotta stellare, gli abbiamo messo addosso un accappatoio”

I nomi di Mork e Mindy - I due protagonisti, inizialmente, avrebbero dovuto chiamarsi Marlo e Melissa. Tra l’altro Pam Dawber (Mindy) venne ingaggiata dopo che un progetto a cui aveva preso parte era andato in fumo dopo l’episodio pilota

Spazio all’improvvisazione - Le doti d’improvvisazione di Robin Williams non sono state relegate solo al provino, ma hanno avuto ampio spazio in tutto lo sceneggiato. Si dice che nei copioni di ogni puntata ci fosse una parte lasciata vuota con scritto solo “qui Robin fa il suo”, ovvero decideva al momento cosa fare e dire

Il ruolo di Jonathan Winters - L’attore è stato impiegato per più personaggi: nella terza stagione è apparso come zio di Mindy, mentre nella quarta ha interpretato il figlio adulto di Mork e Mindy, Mearth

La versione italiana - Nelle prime due stagioni Mork ha la voce di Oreste Lionello, nelle successive quella di Sandro Pellegrini. La sigla italiana dal titolo Na-no Na-no, era interpretata da Bruno d’Andrea. Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta il video della sigla di coda era a base di plastiline animate che raffiguravano lo stesso Mork volare tra le stelle nel suo uovo-astronave ed era stata realizzata da Manfredo Manfredi e Antonio Raparelli, registi e animatori della RAI

Il gesto di saluto Nano Nano - Altra invenzione di Robin Williams è il gesto di saluto di Mork “Nano Nano”. L’attore si era ispirato a quello di Star Trek

La morte di Belushi - Sul set dell’ultima stagione di Mork&Mindy, Williams era stato informato della morte per overdose di John Belushi. L’attore, insieme a De Niro, era stato l’ultimo a vedere l’amico e collega con il quale aveva passato la serata. L’evento convinse Williams a chiedere aiuto per le sue dipendenze

L’ispirazione dal figlio di Garry Marshall - L’ispirazione per la serie tv venne a Garry Marshall, già ideatore di Happy Days, grazie al figlio. Il piccolo chiese al padre: “Ma perché nella tua serie non ci sono uomini spaziali, papà? Che noia”. Dato che grazie a Guerre Stellari gli alieni erano tornati di moda, Marshall ritenne l’idea del figlio utile per cavalcare l’onda di popolarità degli extraterrestri di quegli anni, così il personaggio apparve in Happy Days e poi in una serie tutta sua
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