Dotato di una comicità naturale, ma anche capace di calarsi in ruoli drammatici che lo hanno reso indimenticabile, l’11 agosto del 2014 se ne andava l’interprete di personaggi come il professor John Keating de “L’attimo Fuggente” e il dottor Hunter “Patch” Adams
Sono passati cinque anni da quando Robin Williams, l’attore ancora oggi considerato “dai mille volti”, se ne è andato. L’11 agosto 2014, uno dei più grandi interpreti del cinema internazionale moriva nella sua casa in California all’età di 63 anni (la carriera - i film - il ricordo dei colleghi - tutti i video). Del suo suicidio si è parlato molto, almeno fino a quando la moglie Susan Schneider, qualche tempo dopo in un’intervista, ha raccontato che la decisione del marito è stata dovuta all’aggravarsi di due malattie degenerative di cui soffriva l’artista e che l’avrebbero comunque portato alla morte nel giro di pochi anni. Dotato di una comicità naturale, ma anche capace di interpretare ruoli drammatici toccanti e coinvolgenti, ha reso indimenticabili numerosi personaggi come il professor John Keating de “L’attimo fuggente”, il dee jay di “Good Morning, Vietnam”, il medico Hunter Adams di “Patch Adams” e lo psicologo di “Will Hunting - genio ribelle”, ruolo quest’ultimo che gli è valso l’Oscar come miglior attore non protagonista nel 1998. Per rendere omaggio all'attore, Sky Cinema Due propone una maratona di film che lo vedono protagonista, domenica 11 agosto, a partire dalle 10.30.
Gli inizi della carriera
Nato a Chicago nel 1951, figlio di un’ex modella e di un dirigente della Ford, Robin Williams ha frequentato la Juilliard school, una delle più prestigiose scuole di arte drammatica di New York. Dalla formazione teatrale passa presto alla televisione dove ottiene il successo nella sit-com, nata da uno spin off di “Happy Days”, “Mork&Mindy”. Nella serie interpreta un alieno che sbarca in America da un’astronave a forma di uovo e già con questa esperienza l’attore mostra una mimica che, successivamente, lo renderà noto anche al pubblico del grande schermo. La sit-com, andata in onda dal 1978 al 1982, è un trionfo da 60 milioni di spettatori a puntata. Nel 1980, poi, arriva il debutto cinematografico con il “Braccio di Ferro” di Robert Altman che rappresenta solo l’inizio di una carriera in crescendo.
Il successo e i riconoscimenti
Per le migliori interpretazioni del poliedrico artista si deve però aspettare la metà degli anni ’80 e gli anni ’90. Nel 1987, infatti, Williams veste i panni del disc jockey non convenzionale Adrian Cronauer di “Good Morning, Vietnam” che gli dà modo di confermare la sua carica fisica e mimica facciale e di mettersi alla prova con un ruolo drammatico che gli vale la prima candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. A questa ne seguiranno altre due: nel 1990 per l’interpretazione del professor John Keating in “L’attimo Fuggente” e nel 1992 nei panni del barbone Henry Sagan Perry in “La leggenda del re pescatore”. L’ambita statutetta, infine, arriva nel 1998, come miglior attore non protagonista per il ruolo dello psicologo empatico di “Will Hunting-Genio Ribelle”. Ma oltre agli Academy Awards, il talento dell’artista è stato riconosciuto con 6 Golden Globe, 2 Screen Actors Guild Awards e 4 Grammy Awards.
I ruoli indimenticabili
Trasformista ed eclettico, Robin Williams è entrato nella storia del cinema e nella memoria degli spettatori per alcune interpretazioni che hanno reso i suoi personaggi reali, toccanti e duttili. Gli occhi azzurri brillanti e vivaci e i lineamenti del viso dell’attore, a seconda del ruolo, si modulavano dando vita a un’espressività che rendeva reali e vicini i soggetti interpretati. “O capitano, mio capitano”, gridano in piedi sui banchi gli studenti de “L’attimo fuggente” quando il professor Keating viene cacciato dall’instituto. In quella scena lo sguardo commosso dell’insegnante arriva diretto al pubblico al quale viene quasi voglia di alzarsi in piedi per esprimere solidarietà come fanno gli alunni del film. La parte del docente originale, dal metodo d’insegnamento insolito, che cerca di stimolare i suoi ragazzi a seguire le loro inclinazioni viene resa da Williams in maniera impeccabile trasformando il film in un cult. Ma a questa prova d’attore seguono le interpretazioni del medico di “Risvegli” e dell’attempata tata del film che è stato uno dei suoi maggiori successi popolari: "Mrs. Doubtfire". Qui, è un padre divorziato che per vedere i figli si traveste da anziana baby sitter, ruolo che gli dà modo di esprimere a pieno la sua fisicità e provare, ancora una volta, la sua capacità di assumere varie maschere. Nel 1998 arriva poi l’interpretazione più struggente e drammatica di Williams in “Al di là dei sogni”, dove l’attore americano deve affrontare la morte della propria famiglia, la perdita, la fragilità della psiche umana, riuscendo a trasmettere allo spettatore un tormentato ma ostinato ottimismo.
La vita privata, l’alcool e la depressione
L’interprete capace di passare dalla comicità al dramma restando sempre autentico e credibile, spente le luci delle telecamere e dei riflettori, ha dovuto fare i conti con problemi di alcool, droga e depressione. Negli anni ottanta, Williams fa uso di cocaina ed è presente alla tragica serata in cui John Belushi, suo amico, perde la vita ucciso da un'overdose. Complicati anche i legami sentimentali dell’attore. Alla fine degli anni ’70 viene celebrato il matrimonio con la prima moglie, la ballerina Valerie Velardi, dalla quale ha avuto il figlio Zachary. L’unione però termina nel 1988 a causa della relazione di Williams con la baby sitter Marsha Garces, con la quale convola a nozze nel 1989 e dalla quale ha altri due figli: Zelda e Cody Alan. Nel 2008 i due si separano e nel 2011 l’attore si sposa per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009. Ma Williams era anche noto per l’estrema generosità. L’attore, nel corso della sua vita, ha donato milioni di dollari all’amico e collega Christopher Reeves, rimasto quadriplegico nel 2005 dopo un incidente a cavallo, ha intrattenuto gratis i soldati americani in Iraq e Afghanistan e ha aiutato i senzatetto.