Perry Mason, la recensione del terzo episodio della serie tv con Matthew Rhys

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

Leggi la recensione del terzo episodio della prima stagione di 'Perry Mason', in onda su Sky Atlantic ogni venerdì alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

Perry Mason, cos’è successo nel terzo episodio


Il secondo episodio di Perry Mason si concludeva con una vera e propria “bomba”: l’arresto durante il funerale di Charlie della sventurata Emily (Gayle Rankin) in seguito alla pubblicazione delle lettere indirizzate al suo amato George Gannon. La nuova puntata si apre da qui, con Maynard Barnes (Stephen Root) ed E.B. (John Lithgow) impegnati a pavoneggiarsi con i giornalisti e a propagandare la rispettiva versione dei fatti: da un lato che la donna sia un mostro capace di rapire e uccidere il proprio figlio per soldi, dall’altro che la sua unica colpa consista nell’essersi innamorata della persona sbagliata. In questo vero e proprio show mediatico, di fronte al quale anche Perry Mason (Matthew Rhys - FOTO), che pure ha consegnato le lettere in questione, sembra avere i suoi dubbi, Emily non è altro che “carne da macello” a uso e consumo dell’opinione pubblica.

Altrove, Sorella Alice (Tatiana Maslany) è impegnata in una delle sue prediche, ma dopo l’incendiario sermone improvvisato al funerale di Charlie i membri della congregazione temono che possa di nuovo andare a braccio, nonostante sua madre Birdy (Lily Taylor) li rassicuri di aver già fatto un discorsetto alla carismatica predicatrice. Mason è fra il pubblico e, finita la messa, si incontra con Alice (alla quale stanno somministrando una flebo) e con i membri influenti dell’Assemblea Raggiante di Dio. Lui parte spavaldo e non propriamente rispettoso, ma lei non sembra scomporsi e anzi gli tiene testa. Ma a rispondere alle sue domande su Gannon sono soprattutto gli altri membri, preoccupati delle ripercussioni del caso sulla loro chiesa.

 

E.B. porta Matthew (Nate Corddry) in carcere da Emily e cerca di istruire i due coniugi circa il comportamento da tenere in tribunale, ma in breve il marito, che sobbolle dopo aver scoperto dell’infedeltà di lei, esplode, tanto da accusare la moglie di essere effettivamente responsabile, con il suo comportamento, della morte di Charlie. Perry e Pete (Shea Whigham) continuano a indagare, tra l’obitorio e una bevuta al bar, e il primo si reca al commissariato per prendere visione del rapporto dell’agente Drake (Chris Chalk) sull’uccisione dei rapitori. Dopo l’intervento di Ennis e Holcomb (Andrew Howard ed Eric Lange), però, il rapporto in questione risulta a dir poco “striminzito”. Mentre il primo tentativo di convincere il poliziotto a collaborare cade nel vuoto, il secondo procura addirittura a Mason un paio di pugni ben assestati: il motivo di tanta reticenza sta nella visita di Ennis a Drake mentre questi sta facendo la spesa al mercato con la moglie incinta, al termine della quale il detective corrotto allunga alla coppia dei soldi extra “in segno di amicizia”.

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La prima udienza in tribunale rischia di andare a rotoli quando Emily in un primo momento sembra dichiararsi colpevole, salvo poi ritrattare a una seconda domanda del giudice. Come se non bastasse, il giudice accoglie la richiesta di Maynard Barnes di fissare la cauzione dell’imputata a 25mila dollari, una cifra davvero ragguardevole per l’epoca. Per E.B. si tratta di un’autentica debacle. Perry e Della (Juliet Rylance - FOTO) litigano a proposito della decisione di consegnare le lettere di Emily. Per fortuna, a consolare il detective ci pensa il suo amico Pete, che gli rivela come George Gannon lavorasse in un casinò di loro conoscenza.


Mason approfitta di un appuntamento galante con Lupe (Veronica Falcón) per recarsi al casinò in questione a fare alcune domande: scopre così che George si è licenziato di punto in bianco, dopo una serie di farneticazioni a carattere religioso. In principio la “fiamma” di Perry non prende bene questa confusione fra lavoro e svago, ma finisce per perdonare il suo accompagnatore. Sorella Alice va a trovare Emily e la consola, confidandosi e facendole intendere di non essere poi così diversa da lei. Addirittura si espone, difendendo la donna dagli attacchi verbali delle altre carcerate. Al suo ritorno a casa, la predicatrice dovrà però ancora una volta fare i conti con la madre. Per fortuna Emily ha un’altra “santa in paradiso”: si tratta di Della, che viene a trovarla proprio quando Ennis e Holcomb l’hanno rinchiusa in uno stanzino per farla confessare “a modo loro”. L’agguerrita segretaria di E.B. minaccia conseguenze serie per quella violazione dei diritti della detenuta.

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Una vera e propria doccia fredda aspetta i nostri eroi: E.B riceve una lettera da Baggerly (Robert Patrick) in cui si annuncia il suo licenziamento. L’avvocato si rivolge a un amico per ottenere un prestito sufficiente a pagare la cauzione di Emily, ma riceve un rifiuto e un avvertimento circa la volontà di Barnes di vincere il caso a ogni costo. A proposito di Baggerly, questi parla con Matthew e gli rivela l’esistenza di un piano per costruire una città religiosa chiamata Girard. Dopo una chiacchierata con Pete, Perry trova ad attenderlo davanti alla sua macchina Drake, che gli consegna un reperto trovato nei pressi dell’abitazione dove sono stati uccisi i polacchi: si tratta dei denti finti rinvenuti nel retro dell’edificio dove sono stati assassinati i rapitori. Mason non si fa pregare e assieme al suo amico irrompe nottetempo nell’obitorio, dove scopre che quel macabro ritrovamento combacia con la bocca dilaniata di Gannon, che quindi non è morto dove lo ha trovato il detective (e soprattutto non si è suicidato). Per finire, durante uno spettacolo Sorella Alice ha le convulsioni: quando si riprende annuncia alla madre che Dio le ha parlato e le ha chiesto di far risorgere Charlie.

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I primi due episodi di Perry Mason hanno svolto in maniera egregia il lavoro di “setting” del caso, riprendendo inoltre quello che è lo schema classico dei romanzi dedicati al personaggio creato dalla penna di Erle Stanley Gardner: un innocente viene accusato ingiustamente di un crimine e il detective si spende per dimostrarne l’innocenza e per trovare il vero colpevole. In un primo momento sembrava che l’innocente in questione fosse Matthew, ma a sorpresa abbiamo scoperto, sul finire della seconda puntata, che il “cerino corto” è toccato a Emily.


A partire da questo paziente e millimetrico lavoro di “messa in posa” il terzo episodio della serie tv in onda su Sky Atlantic entra nel vivo della vicenda e alza la posta in gioco. In particolar modo, proprio per quel che riguarda i personaggi, approfondisce la psicologia di alcuni di questi e permette loro di esprimere tutto il loro potenziale, dimostrando così che Perry Mason, nonostante una buona parte della sua riuscita sia dovuta alla scelta azzeccata di Matthew Rhys come protagonista, non si regge solo grazie al suo interprete principale, ma si configura anzi come una serie corale di cui i vari membri del cast sono tasselli altrettanto importanti.

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E.B., interpretato dal veterano John Lithgow, emerge in tutto il suo bisogno di riconferme. Un tempo sulla cresta dell’onda, comprendiamo come ormai, probabilmente anche a causa dell’avanzare degli anni, questi si senta ormai marginale e cerchi un’occasione di riscatto personale. Lo si intuisce quando gongola di fronte all’opportunità di tenere banco con i giornalisti, ma soprattutto lo si coglie in tutta la sua drammaticità quando perde il filo dei suoi discorsi, non trova le parole, molto più concretamente passa in rassegna il sangue sputato nel lavandino. A schiaffargli in faccia tutta la sua inadeguatezza sono prima Maynard Barnes che lo umilia in tribunale, poi Baggerly che decide di licenziarlo, per finire il suo amico che declina la sua richiesta di aiuto in malo modo.


Questo terzo episodio di Perry Mason fa giustizia anche a due straordinari personaggi femminili: la prima è Della Street, interpretata da Juliet Rylance, che prima scuote le convinzioni di Perry Mason, mettendo in dubbio la sua condotta, poi si erge a paladina della bistrattata Emily, fronteggiando a viso aperto due brutti ceffi come Ennis e Holcomb; la seconda è Alice McKeegan, impersonata da Tatiana Maslany, attrice che conferma una volta di più il suo talento dopo lo straordinario lavoro nella serie tv Orphan Black. La predicatrice dimostra di essere un personaggio molto più sfaccettato e complesso della “semplice invasata” che poteva sembrare all’inizio. E il suo ruolo all’interno di questa prima stagione sembra essere destinato a crescere puntata dopo puntata.

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