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The New Pope, la recensione dell'episodio 8

Serie TV sky atlantic

Paolo Nizza

L’ ottava e penultima puntata di The New Pope diretta da Paolo Sorrentino è una stupefacente epifania di trappole, segreti, bugie, inganni, ricatti. Un sublime  gioco delle parti che coinvolge Pio XIII, Giovanni Paolo II, Il cardinale Assente, Voiello, Sofia, Esther, Spalletta, Guicciardini, Tomas Altbruck, Bauer, Don Luigi Cavallo, Gutierrez e le suore di clausura.

The New Pope, la recensione dell'episodio 7

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Maurizio Lombardi, il crudele Cardinale Assente di The New Pope

Grossi Guai in Vaticano. Ci sono due Papi, ma nessuno è a capo della Chiesa. Sir John Brannox, in seguito alla figuraccia in mondovisione si è autoesiliato sulle dolomiti. Lenny Belardo ha trovato asilo tra le secolari mura del torrione di San Giovanni. The Young Pope può gratificarsi con le cherry coke, ma gli è proibito palesarsi. Insomma Giovanni Paolo III non vuole farsi vedere. Pio XIII non può farsi vedere; in fondo il nono episodio di The New Pope gioca sulla dicotomia tra presenza e assenza. D’altronde non poteva essere altrimenti, visto che il segretario di Stato è il cardinale Mario Assente: Nomen Omen. E ancora una volta Maurizio Lombardi mostra tutta la sua abilità nell’interpretare un cattivo (come aveva già dimostrato in The Nest-Il Nido). Al pari di Erich Von Stroheim, Lombardi attraverso i paramenti cardinalizi si trasfigura nell’uomo “che voi tutti vorreste odiare”. Ma anche i malvagi hanno le proprie debolezze. Nel caso di Assente parliamo di una passione chiamata Cavallo, nel senso dello strafottente sacerdote interpretato da Antonio Petrocelli. E a volte le attrazioni possono essere fatali.

John Malkovich, un Papa Punk

In uno chalet delle Dolomiti, Giovanni Paolo III aspetta la morte. Invece, si manifesta la vita, nello specifico Sofia Dubois (Cecile De France). Per scuotere Sir John, la responsabile del marketing e della comunicazione del Vaticano mostra al pontefice la copertina di Vanity Fair con la foto di un giovane Brannox con cresta e giubbotto di pelle, accompagnata dal titolo “Il Papa Punk, il più amato “. Come direbbe Bogart: “E’ la stampa bellezza e tu non puoi farci niente”. Il settimanale ha l’effetto di una panacea sull’affranto pontefice, insomma ne vivifica più la penna che la spada. Così, tra quelle candide vette, John rivela la sua colpa a Sofia. Sulle piste da sci, un po’ come Gregory Peck in “Io ti Salverò”, il Papa ha lasciato morire suo fratello. Colpa dell’eroina che gli ha impedito di soccorrere e portare in ospedale Adam vittima di un incidente sciistico. La rivelazione scioglie il grumo emotivo come il sole con la neve. Per la prima volta il pontefice si sente parte del mondo. Il respiro di Sofia è salvifico quanto 20 anni di sedute psicanalitiche. E vengono in mente le parole di San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”


Jude Law: un Papa emerito

Sulle note immortali di “All Along The Watchtower”, Pio XIII sfila come una rockstar in costume da bagno circondato da sirene adoranti. Ma sono solo i titoli di testa. La realtà è molto più prosaica e triste. Il califfo ha mostrato finalmente il suo volto. Il suo odio si fa sempre più concreto. E a Belardo restano centinaia di lettere di bambini inviate dai bambini durante il coma. A Lenny resta il dolore degli indifesi, una semplice tonaca da prete e l’alleanza con Voiello. Ma non è ancora il momento di palesarsi. Bisogna lavorare dietro le quinte. Apparire con discrezione, confondere le acque, magari scattando una foto nel convento di Santa Teresa. In attesa della rivoluzione. Perché la chiesa deve essere misteriosa e mai prevedibile. Ed è fantastico osservare la differenza tra i due Papi, la diversa modalità di agire, di comportarsi. Ma forse sono due facce della stessa medaglia destinate infine a incontrarsi nell’ultimo episodio di The New Pope.


Silvio Orlando contro la Triade Malefica

Grazie al ricatto nei confronti di Giovanni Paolo III, Spalletta, Guicciardini e Tomas Altbruck fanno il bello e il cattivo negli affari e nelle perversioni sempre tassativamente illegali. Urge quindi organizza la controffensiva prima che sia tardi. Il Vaticano deve ridiventare forte. A cambiare le cose ci penseranno Bauer e il cardinale Voiello, con l’aiuto dell’inquietante Essence. In un dialogo sublime il potente affarista svela al prelato tifosissimo del Napoli di non essere stato lui ad avvelenare Francesco II. Pare che l’omicida sia stato proprio Pio XIII. Lenny ha poteri soprannaturali, Ancora una volta quindi si insinua che Belardo possa essere sia Cristo, sia l’Anticristo. In fondo il male e il bene sono una percezione. E la percezione, come dice Bauer è tutto. Mentre il testo è una prerogativa di quella monotonia che sempliciotti si ostinano a chiamare realtà.

Tuttavia la realtà si manifesta con la morte di Girolamo, il protetto di Voiello. Per l’occasione il cardinale organizza un funerale di Stato a San Pietro. Se alla cerimonia fosse stato presente Jep Gambardella, siamo certi che avrebbe commentato con la famosa frase della Grande Bellezza:

“Finisce sempre così, con la morte, prima però c'è stata la vita, nascosta sotto i bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura, gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto nella coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo, bla bla bla bla..”

E sui titoli di coda Sofia ci regala un solitario e spensierato balletto nel suo lussuoso balletto sulle  note di “Semaphore” cantata da Flock of Dimes. Ancora una volta sacro e profano danzano vertiginosamente insieme in The New Pope, una serie unica e indimenticabile creata dal genio di Paolo Sorrentino