Sharon Stone inaugura la sorprendente e spettacolare quinta puntata di The New Pope. Papa Giovanni Paolo III (John Malkovich) si appresta a rivoluzionare la Chiesa, ma l’ombra di Pio XIII (Jude Law) alita sul mondo
Sharon Stone incontra The New Pope
Una puntata in punta di piedi. Il quinto episodio di The New Pope si apre con una ghiotta epifania delle estremità di Sharon Stone, impreziosite da un paio di civettuole Décolleté louboutin. Gli sfarzosi tacchi a spillo finiranno sotto una teca in Vaticano, a guisa di preziosa reliquia: Giovanni Paolo III pretende un dono per immortalare l’incontro con uno dei suoi mitiMa anche nudi e con le unghie smaltate di rosso i piedi della star fanno la loro figura, benché un filo grandi. È l’unica imperfezione di Sharon. Sir John, invece, è la mancanza fatta pontefice. Brannox è defectus, come dicevano i latini, un uomo che manca a se stesso.E, al netto questa pregevolissima spigolatura fetish, l’incontro tra Giovanni Paolo III e l’attrice è un capolavoro di ironia e stile. La Stone chiede al santo padre di celebrare i matrimoni omosessuali. Ma per il cattolicesimo l’atto sessuale esiste solo a scopo procreativo e poi la Bibbia non si può aggiornare come un iPhone. E si sa: tutto ciò che può essere aggiornato finisce nella spazzatura per essere sostituito da un modello più costoso.
Sharon (la diva con 154 di quoziente intellettivo) e il Santo Padre proseguono le loro schermaglie dialettiche tra un “Non è mai troppo presto per un Gin Tonic, e un “L’arte passa più lentamente della vita perché e più furba.” La conversazione si chiude su un beffardo elogio della bellezza del sacrifico. Con tanto di omaggio al celeberrimo accavallo delle gambe in stile Basic Instinct. Ancora una volta sacro e profano danzano insieme. Parimenti ai titoli di testa in cui ancora una volta novizie in lingerie voluttuose si dimenano ai piedi della croce. Acrobatiche Maddalene moderne in reggiseno bianco perse in una appassionata Pole Dance, mentre i Sofi Tukker cantano: i ’m not winning, but I’m having a very good time.”
Paolo Sorrentino: tra The New Pope a Loro, tra realtà e cinema
Come spesso accade nella serie firmata da Paolo Sorrentino la realtà si manifesta con tutto il suo carico di orrore e di follia. A Lourdes, 10 persone, invece di ricevere la grazia, hanno perduto la vita. Il principale sospettato è sempre il califfo, deciso a riempire l’inferno di Iblis e di cristiani. Ma Bauer, il misterioso e potentissimo Ambasciatore presso la Santa Sede, invita il cardinale Voiello alla cautela. Non ci sono prove che si tratti di atto di terrorismo di matrice islamica. Peraltro l’ignobile attentato a Lourdes ha trasformato il Vaticano da carnefice in vittima e nessuno parla più degli scandali sessuali in cui la chiesa è stata coinvolta. Il segretario di Stato manifesta i suoi timori nei confronti della alleanza tra il Cardinale Spalletta e il faccendier Tomas Altbruck. Ma l’aspetto geniale di questo dialogo tra due uomini avvezzi ad agire dietro le quinte e che si svolge tutta avvolta nel buio di una sala cinematografica. Con ogni probabilità il film proiettato è una sequenza di Loro, non inserita nel montaggio finale del film. Possiamo ammmirare senza veli l’amante di Bauer, interpretata da Daria Baykalova (che aveva già lavorato con Sorrentino proprio in Loro svestendo i panni di una “Estintorina”) e soprattutto un Massimo Popolizio, in versione santone con tanto di barba e turbante. Insomma l’ingordigia impazza tra i laici e i prelati. Non resta che andare a fare in guru.
C’è chi dice no: Parola di John Malkovich
“La decisione del cristiano di trovare brutto e malvagio il mondo ha fatto diventare il mondo brutto e malvagio!” l’’aforisma è di Nietzsche, ma Giovanni Paolo III è pronto a smentire le parole del filosofo con il martello. Il Papa per commemorare le vittime dell’attentato decide di pronunciare solo una parola olofrastica: “No”. Una consonante e una vocale urlati a squarciagola. L’espressione più elementare della negazione si trasfigura qui in un’affermazione di potere. La semplicità è contagiosa e quel “no” viene condiviso da tutta la cristianità occidentale. Una Punteggiatura morale di altissimo significato. E come dice Sofia: “il Papa produce simboli, l’atto volgare della spiegazione spetta ad altri”. Ed è proprio il rapporto tra la responsabile marketing del Vaticano e il pontefice risulta essere uno degli aspetti su cui si sofferma il quinto episodio di The New Pope. Mentre Voiello cerca pace tra gli Appenini, in compagnia di Girolamo, il trillo reiterato di un telefono (un omaggio ai 22 squilli di C’era una volta in America) fa da sottofondo alla gravidanza di Suor Caterina, incinta di Faisal. Intanto in una catacomba, “l’idea più prossima a un Night Club che può avere un prete”, Giovanni Paolo III e Sofia si scambiamo opinioni. In quei cunicoli angusti e secolari, le regole dell’attrazione si scontrano con ataviche proibizioni. Il nuovo Papa non è di porcellana, ne d’acciaio. Forse di vetroresina. Sir John ha scelto la religione perché è una narrazione di successo che ha come protagonista un interprete assoluto e irraggiungibile, ovvero Dio. Il pontefice, con un passato da punk, glissa ancora una volta sul suo orientamento sessuale, ma rivela che ha intenzione di dichiararsi favorevole ai matrimoni tra preti sia, gay sia etero. Una svolta epocale che il pontefice ha intenzione di fare durante l’intervista a Emory Kitsworth, il giornalista del New York Times. Una notizia bomba. Una svolta rivoluzionaria che tuttavia rischia di essere oscurata da un evento imprevisto.
Pio XIII, il papa dei Sospiri
È noto ai più: la scienza non può spiegare tutto. Nello specifico nessun medico sa perché Lenny Belardo abbia iniziato a sospirare dalla sala di rianimazione dell’ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia. E una radio ha deciso di trasmettere in diretta perpetua il respiro di Pio XIII. Questo subitanea manifestazione di vita sconvolge tutti e dona nuovo entusiasmo ai Papa Boys di Lenny. Forse Belardo uscirà dal coma, ma al momento la sola cosa che sappiamo è che il divino millepiedi custodito da Adam Brannox striscia sul corpo immobile di Pio XIII. Partono i titoli di coda. Le suore di clausura e i fraticelli devoti a Francesco II si esibiscono in un coreografico balletto sulle note di “Night Running” di Millie Turner. E profetici risuonano questi versi. “When the dark and day meet in the image of stars. Ls where we're gonna find out who we are”.