Jesse Hughes degli Eagles of Death Metal torna a Parigi dieci anni dopo il Bataclan
Musica ©GettyUn decennio dopo gli attentati che sconvolsero la capitale francese, il frontman della band californiana che quella notte stava tenendo un concerto è tornato in quella città. Segnato profondamente da ciò che accadde il 13 novembre 2015, ha partecipato alle celebrazioni ufficiali dedicate a una delle pagine più tragiche della storia recente. La sua presenza rappresenta un gesto di memoria condivisa con i sopravvissuti e con la comunità che in questi anni ha custodito il ricordo delle 130 persone uccise
Jesse Hughes, frontman della band californiana Eagles of Death Metal, è tornato a Parigi dieci anni dopo gli attentati del Bataclan.
Un decennio dopo quegli atti che sconvolsero la capitale francese e colpirono al cuore un concerto degli Eagles of Death Metal, il musicista è ritornato in quella città.
Segnato profondamente dalla notte del 13 novembre 2015, Hughes ha partecipato alle celebrazioni ufficiali dedicate a una delle pagine più tragiche della storia recente della Francia. La sua presenza rappresenta, ancora una volta, un gesto di memoria condivisa con i sopravvissuti e con la comunità che in questi anni ha custodito il ricordo delle 130 persone uccise, tra cui le 90 presenti al Bataclan.
La cornice della commemorazione ufficiale
L’iniziativa a cui Jesse Hughes ha partecipato si è svolta giovedì 13 novembre 2025 in un nuovo giardino memoriale realizzato nei pressi dell’Hôtel de Ville, a Parigi.
È quanto è stato appreso nelle scorse ore dal magazine Rolling Stone, che in questa settimana ha raccolto le parole del musicista.
All’evento hanno partecipato figure istituzionali di primo piano, tra cui il Presidente francese Emmanuel Macron e la sindaca Anne Hidalgo, accanto a sopravvissuti e familiari delle vittime.
Come riferito dall’Associated Press, l’ufficio di Emmanuel Macron ha spiegato che l’appuntamento è stato pensato per “onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita, manifestare un sostegno incrollabile ai loro cari, esprimere gratitudine a tutti coloro che intervennero [quella notte], e riaffermare l’impegno costante nella lotta contro il terrorismo”.
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La notte del 13 novembre 2015
Jesse Hughes si trovava sul palco del Bataclan insieme agli Eagles of Death Metal quando tre estremisti dello Stato Islamico irruppero all’interno del locale a metà concerto, armati di fucili d’assalto e cinture esplosive. La violenza inaspettata trasformò un’esibizione in un incubo collettivo, lasciando segni indelebili in chi sopravvisse e sconvolgendo la città.
Nel dichiarare il proprio stato d’animo a Rolling Stone, Hughes ha sottolineato quanto quel trauma abbia inciso sulla sua vita: “What happened 10 years ago was perhaps the worst thing that ever happened in my life. I lost faith in almost everything, I lost my confidence, I lost my sanity” (in italiano: “Quello che è accaduto 10 anni fa è stato forse l’evento peggiore della mia vita. Ho perso la fede in quasi tutto, ho smarrito la fiducia in me stesso, ho perso la ragione”). E aggiunge nella stessa dichiarazione: “Through the help of U2, our fans, and most importantly the strength of the people of France, I have slowly rebuilt my reality” (“Grazie all’aiuto degli U2, dei nostri fan e, soprattutto, alla forza del popolo francese, ho ricostruito lentamente la mia realtà”).
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Un ritorno che si ripete ogni anno
Oggi 53enne, il musicista americano spiega che il viaggio in Francia è diventato un appuntamento che rinnova un legame speciale con chi visse quelle stesse ore drammatiche. “Sono tornato in Francia quasi ogni anno per condividere una solidarietà con i miei compagni sopravvissuti che è impossibile descrivere. Essendo questo il decimo anniversario, le mie emozioni sono completamente fuori controllo”, afferma.
Per lui, essere di nuovo a Parigi ha un significato che travalica la commemorazione istituzionale: “Il più grande onore che avrò mai è essere qui a Parigi in questo momento con tutti i guerrieri del Bataclan per mostrare al mondo che i cattivi non hanno vinto”.
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Le celebrazioni degli anni precedenti
Il legame tra gli Eagles of Death Metal e la capitale francese è riemerso più volte in occasione degli anniversari. In passato, la band aveva già scelto di rendere omaggio alle vittime in momenti significativi.
Nel secondo anniversario degli attacchi, nel 2017, Jesse Hughes e gli EODM si presentarono a sorpresa per una breve performance, durante la quale proposero una versione intensa di Save a Prayer dei Duran Duran e il brano del 2015 I Love You All The Time, un gesto che volle incarnare vicinanza e sostegno alla comunità colpita.
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Le controversie del 2016
L’anno precedente, nel 2016, Jesse Hughes era stato travolto dalle critiche dopo alcune interviste rilasciate a Fox News e a Taki’s Magazine. In quelle occasioni aveva suggerito che alcuni membri della sicurezza musulmana del Bataclan fossero coinvolti negli attacchi coordinati. Successivamente, dopo l’intervista a Fox News, il frontman presentò le sue scuse.
Dieci anni dopo, la presenza di Jesse Hughes a Parigi non è soltanto un gesto privato di memoria. Per lui rappresenta il riconoscimento di un percorso di ricostruzione personale e collettiva, condiviso con chi ha vissuto quelle stesse ore e continua a portarne il peso. In questo decennale, il musicista si unisce ancora una volta alla città e ai suoi cittadini per ribadire un messaggio che, oggi come allora, vuole essere un atto di resistenza e di solidarietà.