Il nuovo podcast di Marta Brambilla Pisani per OnePodcast intreccia voci, ricordi e materiali inediti per restituire la complessità di una tragedia che ha segnato un’epoca. Tra le testimonianze esclusive, spiccano quelle all’ex Presidente francese François Hollande e all’allora Ministro dell’interno Bernard Cazeneuve
Venerdì 13 novembre 2015, un commando di dieci terroristi colpisce Parigi con una violenza inaudita. Gli attentati cominciano alle 21:16 dallo Stade de France, a Saint-Denis, nella periferia parigina. È in corso l’amichevole Francia-Germania. Tre kamikaze si fanno esplodere in successione. Nella prima deflagrazione muore Manuel Dias, 63 anni, autista di taxi in sosta davanti allo stadio. Alla seconda esplosione, il presidente della Repubblica François Hollande, presente sugli spalti con uno dei suoi quattro figli, comprende subito la gravità della situazione. Convoca l’unità di crisi e chiama il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che lo raggiunge allo stadio. È ormai chiaro che si tratta di un attentato terroristico coordinato.
Le tre squadre della morte che paralizzano Parigi
Dal centro di Parigi arrivano intanto le prime notizie di sparatorie in diversi bistrot — sei in tutto —. Hollande e Cazeneuve tornano di corsa in città per dirigere le operazioni di emergenza dalla sala di crisi del ministero dell’Interno. I dieci terroristi si dividono in tre squadre della morte: tre si fanno esplodere allo stadio, tre attaccano i bistrot e altri tre irrompono nel teatro Bataclan, aprendo il fuoco con i kalashnikov sul pubblico del concerto degli Eagles of Death Metal.
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La fuga di una parte del commando
Ne resta uno, Salah Abdeslam, che accompagna i kamikaze allo Stade de France ma decide all’ultimo di abbandonare la missione. Si libera della cintura esplosiva e fugge. La sua latitanza durerà quattro mesi: sarà catturato il 18 marzo 2016 nel suo covo in Belgio e consegnato poco dopo alla giustizia francese. Cazeneuve racconterà in seguito che Abdeslam era stato fermato a un posto di blocco mentre tentava di rientrare in Belgio, ma le autorità belghe — in base alle regole di Schengen — non lo segnalarono come terrorista, impedendone così l’arresto. Due dei terroristi del commando dei bistrot invece, dopo aver ucciso 39 persone, riuscirono inizialmente a fuggire. Furono rintracciati quattro giorni dopo, durante un blitz delle teste di cuoio a Saint-Denis, nel quale rimasero uccisi. Il bilancio ufficiale degli attacchi del 13 novembre 2015 è di 130 morti e 413 feriti.
Il racconto del Ministro dell'Interno Cazeneuve
Nel podcast “Bataclan – 10 anni dopo”, Bernard Cazeneuve ha ricordato quella notte come “la più dura della sua vita pubblica”. Racconta il profondo senso del dovere di Stato, il dolore per la lunga sequenza di attentati che tra il 2015 e il 2016 mise a dura prova la Francia. Come ministro dell’Interno, dice di aver sentito in modo “ossessivo” il peso della responsabilità e l’obbligo morale di proteggere i francesi a qualunque costo. Dopo il blitz che liberò gli ostaggi e neutralizzò i terroristi al Bataclan, Cazeneuve, insieme al presidente Hollande e al premier Valls, si recò sul luogo della tragedia. Ricorda di essere stato insultato da un cittadino che gli gridò che quanto accaduto era colpa sua. Il ministro incassò il colpo, consapevole che il suo dovere, in quel momento, fosse accettare le critiche e continuare a gestire l’emergenza nel modo più efficace possibile. Il ricordo più vivido di quei giorni, racconta, resta l’immensa sofferenza delle famiglie delle vittime. E l’immagine che non riuscirà mai a dimenticare è quella di una giovane donna che esce dal Bataclan con lo sguardo perso nel vuoto.
Dove ascoltare “Bataclan 10 anni dopo”
Oltre a ciò che accadde nella notte tra il 13 e il 14 novembre del 2015, il podcast ripercorre anche le indagini la fuga dei terroristi sopravvissuti e il lungo processo, il più lungo della storia giudiziaria francese, restituendo un quadro insieme umano, politico e storico di una tragedia che ha cambiato la Francia e l’Europa. Il podcast di Marta Brambilla Pisoni è ora disponibile su OnePodcast, Spotify e su tutte le piattaforme streaming.