Verdena, Roberta Sammarelli lascia la band: l'annuncio

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La bassista della band comunica la decisione sui social dopo quasi trent'anni di musica condivisa con Aberto e Luca Ferrari. "Ognuno va per la sua strada", hanno dichiarato i fratelli annunciando all'orizzonte l'arrivo un nuovo album

“Sarò onesta perché è nella mia natura esserlo", scrive Roberta Sammarelli sul suo profilo Instagram. "Qualcuno già sa, qualcuno lo sospetta, qualcuno invece non se lo aspetta: non suonerò più nei Verdena. È stata una scelta (molto difficile) che ho preso alla fine del tour del 2023”. Con queste parole, la bassista e volto storico della band bergamasca Verdena ha annunciato la sua decisione di lasciare il gruppo dopo quasi trent’anni di musica condivisa con i fratelli Alberto e Luca Ferrari. 

LA SCELTA DOPO TRENT'ANNI INSIEME

Un messaggio, il suo, carico di emozione e riconoscenza con che si propone lo scopo di ripercorrere un percorso artistico e umano iniziato da giovanissima e durato tre decenni. La notizia, rimasta riservata per mesi, segna un momento di svolta per i Verdena: una pagina fondamentale della loro storia che si chiude, ma il gruppo guarda già avanti, al lavoro su un nuovo album. Anche gli stessi fratelli Ferrari hanno voluto salutare Roberta con parole di affetto e rispetto, riconoscendo la difficoltà del distacco e la necessità di metabolizzare una separazione così significativa.

QUEL GRUPPO DI ALBINO

I Verdena nascono nel 1995 ad Albino, in provincia di Bergamo, dall’incontro musicale dei fratelli Alberto e Luca Ferrari. L’anno successivo si unisce a loro Roberta Sammarelli, che completa la formazione e dà stabilità al progetto dopo il susseguirsi di vari bassisti. All’inizio si fanno chiamare “Verbena”, ma il nome viene presto modificato in “Verdena” per evitare confusione con una band americana omonima. Fin dagli esordi il trio si distingue per un suono abrasivo e viscerale, fortemente influenzato dal grunge di band come Nirvana, ma anche dalla psichedelia e dal rock alternativo degli anni Settanta e Novanta.

 

Nel corso degli anni, i Verdena hanno intrapreso un’evoluzione stilistica sorprendente: dalle sonorità più crude e istintive dei primi lavori sono passati a composizioni più complesse e sperimentali, costituendo un linguaggio sonoro inconfondibile, quello dei Verdena. Hanno sempre rifiutato di seguire mode o strategie di mercato, preferendo un percorso indipendente ma sempre coerente, che li ha resi un riferimento stabile del rock alternativo italiano. Curiosa la storia del primo incontro tra Roberta e i fratelli Ferrari: la futura bassista li vide suonare dal vivo quando era ancora loro spettatrice e li trovò “troppo grunge” per i suoi gusti punk. Pochi mesi dopo, sarebbe entrata a far parte del gruppo, dando inizio a una collaborazione destinata a durare fino ad oggi. Ma solo quella si ferma, perché la loro musica (come la musica in generale) è destinata a durare per sempre.

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LA DISCOGRAFIA

Dal 1999, anno del loro esordio discografico con l’album Verdena, il trio ha pubblicato sei lavori in studio che hanno segnato la storia del rock indipendente italiano. Con Solo un grande sasso, uscito nel 2001, la band ha consolidato la propria identità, proponendo un suono più maturo e stratificato. Il suicidio dei samurai del 2004 e Requiem del 2007 hanno poi ampliato la loro ricerca, introducendo elementi psichedelici, momenti oscuri e una maggiore cura nella produzione. Il doppio album Wow, pubblicato nel 2011, rappresenta uno dei punti più alti della loro carriera, mentre con Endkadenz Vol. 1 e Vol. 2 del 2015, i Verdena sono andati ad approfondire ancora la loro vena sperimentale. L’ultimo capitolo discografico, Volevo magia, pubblicato nel 2022, segna il ritorno del gruppo dopo una lunga pausa e conferma la sua capacità di reinventarsi senza snaturarsi.

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