I Pink Floyd primi in classifica in Italia con l'album "At Pompei MCMLXXII"

Musica

Camilla Sernagiotto

Il regista Adrian Maben con i Pink Floyd durante le riprese di "Live at Pompeii" nel 1971

La mitica band inglese da Pompei arriva alla vetta delle classifiche italiane. Con il loro nuovo progetto, hanno conquistato il primo posto non solo tra i dischi fisici ma anche nella classifica generale FIMI – la Top of the Music – che tiene conto di vendite digitali e streaming. Un traguardo straordinario per un gruppo rock che, pur non essendo più attivo da tempo, continua a esercitare un fascino trasversale su più generazioni

I Pink Floyd tornano a dominare le classifiche italiane partendo dallo scenario suggestivo di Pompei. Il nuovo lavoro discografico, l’album intitolato At Pompei MCMLXXII, li ha proiettati direttamente in cima sia alla classifica dei formati fisici sia a quella generale FIMI – la Top of the Music – che include anche le vendite digitali e lo streaming. 

 

Un risultato eccezionale per una band storica che, nonostante abbia interrotto da anni l’attività, continua a coinvolgere e affascinare pubblici di ogni età.
In un panorama musicale sempre più dominato da nomi contemporanei e successi lampo, la vetta della classifica italiana occupata da un gigante della storia del rock come questo è qualcosa di eccezionale e anche meraviglioso, soprattutto per i palati nostalgici dei cosiddetti “boomer”.

 

Se il primo posto nella classifica italiana di At Pompei MCMLXXII tra i dischi fisici era prevedibile, o perlomeno lecito, invece vederli alla numero uno anche nella classifica generale FIMI – la Top of the Music – che tiene conto di vendite digitali e streaming è meno scontato.

Il trionfo di un’icona senza tempo

Roger Waters e il gong: è questa l’immagine iconica riportata nel comunicato che accompagna l’uscita di At Pompei MCMLXXII, e forse basta da sola a spiegare l’impatto che questo progetto ha avuto sul pubblico italiano..

 

L’album raccoglie, per la prima volta in forma ufficiale, la colonna sonora del film-concerto girato nel 1972 tra le rovine dell’anfiteatro romano di Pompei, restaurata in un nuovo mix firmato da Steven Wilson, uno dei produttori più raffinati e apprezzati del progressive rock moderno.

 

Il fascino senza tempo di quel progetto audiovisivo – che già all’epoca aveva rivoluzionato il modo di concepire la musica dal vivo – rivive oggi in una forma rinnovata, capace di attirare vecchi fan e nuove generazioni. Un caso raro in un mercato sempre più fluido e dominato dalle novità effimere.

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Un risultato raro per un artista internazionale

Nel corso degli ultimi anni, sono stati pochissimi gli artisti stranieri capaci di raggiungere il primo posto della classifica italiana. Nel 2024 ci erano riusciti, e solo per una settimana, nomi del calibro di Taylor Swift con The Tortured Poets Department, i Coldplay con Moon Music e i Linkin Park grazie a From Zero. Quest’anno, prima dei Pink Floyd, solo Bad Bunny con Debí tirar más fotos e Lady Gaga con Mahyem avevano momentaneamente guidato la classifica, salvo poi cedere subito il passo a produzioni italiane.

 

L’exploit di At Pompei MCMLXXII, dunque, non solo interrompe una sequenza fatta di presenze italiane ai vertici, ma rilancia anche il valore di un catalogo storico che continua a reinventarsi con forza.

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Tra nuove uscite e ritorni inattesi

Se At Pompei MCMLXXII ha conquistato il primo posto assoluto, non meno interessante è il piazzamento nella classifica dei formati fisici, dove il trionfo era praticamente scontato. Il vinile e il compact disc, sempre più amati da collezionisti e appassionati, hanno premiato i Pink Floyd, che si confermano tra i nomi più venduti anche in questo segmento.

 

Dietro di loro, nelle vendite di album fisici, si posizionano titoli di spicco della scena italiana come Mi ami mi odi di Elodie, Metallo e carne di Mostro, Comuni mortali di Achille Lauro e Scarabocchi di Chiello. Nella stessa classifica, The Dark Side of the Moon (50th Anniversary) – pubblicato nel 2023 per celebrare il mezzo secolo del capolavoro pinkfloydiano – resiste all’undicesimo posto, confermando la vitalità del catalogo storico della band.

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La competizione con il pop e il rap italiani

Il successo dei Pink Floyd ha momentaneamente scalzato dalla vetta Santana Money Gang, progetto congiunto di Sfera Ebbasta e Shiva, in cima la settimana precedente. Anche Elodie, con il suo atteso Mi ami mi odi, ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio al debutto, pur con numeri di tutto rispetto.

 

La Top Ten continua poi con altri nomi ben noti della musica italiana, tra cui Achille Lauro con Comuni mortali, Olly con Tutta vita, Artie 5ive e Mostro. Il rapper portoricano Bad Bunny, unica altra presenza internazionale di rilievo tra i primi dieci, si trova in ottava posizione con Debí tirar más fotos.

 

Chiudono la parte alta della classifica Geolier con Dio lo sa – Atto II e i Pinguini Tattici Nucleari con Hello World, confermando il predominio italiano che, almeno per questa settimana, è stato messo in discussione da un gruppo storico proveniente dall’altra parte della Manica.

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Un successo che sfida il tempo

Il caso di At Pompei MCMLXXII dimostra come il rock classico, se proposto con cura e rinnovata qualità, possa ancora giocare un ruolo da protagonista anche nel panorama discografico attuale, dominato da tendenze veloci e consumi digitali. L’operazione firmata da Steven Wilson, oltre a restituire splendore a un pezzo di storia del rock, testimonia anche il potenziale commerciale del recupero d’archivio, specie se legato a progetti iconici come quello girato tra le rovine dell’antica città vesuviana.

 

In un’epoca in cui i successi durano il tempo di un trend sui social, vedere i Pink Floyd tornare in vetta alle classifiche è un segnale forte: certe musiche non passano mai di moda.

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