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I Pooh cantano Uomini soli a Sanremo 2023, testo, storia e significato della canzone

Musica
©IPA/Fotogramma

Dal testo cambiato prima di Sanremo all’invocazione divina: i Pooh tornano a Sanremo con Riccardo Fogli e cantano Uomini Soli

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La reunion dei Pooh è uno degli eventi maggiormente attesi del Festival di Sanremo in partenza questa sera, martedì 7 febbraio (LO SPECIALE - IL LIVEBLOG DELLA PRIMA SERATA - IL QUIZ). Il gruppo storico italiano sarà ospite della prima serata della kermesse canora e, per la prima volta dopo decenni, sul palco del teatro Ariston di Sanremo salirà la formazione originale del gruppo, che comprende anche Riccardo Fogli.

L’unico assente sarà Stefano d’Orazio, deceduto a novembre del 2020 per complicazioni causate dal Covid. A lui, probabilmente, verrà fatto un omaggio da parte del gruppo. I Pooh porteranno sul palco le loro canzoni più famose e note e tra queste c’è sicuramente Uomini soli, forse il brano più rappresentativo del gruppo, con una storia e un background molto particolari.

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Testo Uomini soli

Uomini soli è un brano del 1990, scritto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini. Quell’anno venne portata proprio sul palco della manifestazione di Sanremo e ottenne la vittoria.

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Li incontri dove la gente

Viaggia e va a telefonare

Col dopobarba che sa di pioggia

E la ventiquattrore

Perduti nel Corriere della Sera

Nel va e vieni di una cameriera

Ma perché ogni giorno viene sera.

A volte un uomo è da solo

Perché ha in testa strani tarli

Perché ha paura del sesso

O per la smania di successo

Per scrivere il romanzo che ha di dentro

Perché la vita l’ha già messo al muro

O perché in mondo falso è un un uomo vero.

Dio delle città e dell’immensità

Se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi

Vediamo se si può imparare questa vita

E magari un po’ cambiarla prima che ci cambi lei.

Vediamo se si può farci amare come siamo

Senza violentarci più con nevrosi e gelosie

Perché questa vita stende e chi è steso

Dorme o muore oppure fa l’amore.

Ci sono uomini soli

Per la sete d’avventura

Perché han studiato da prete

O per vent’anni di galera

Per madri che non li hanno mai svezzati

Per donne che li han rivoltati e persi

O solo perché sono dei diversi.

Dio delle città e dell’immensità

Se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi

Vediamo se si può imparare queste donne

E cambiare un po’ per loro e cambiarne un po’ per noi.

Ma Dio delle città e dell’immensità

Magari tu ci sei e problemi non ne hai

Ma quaggiù non siamo in cielo e se un uomo

Perde il filo è soltanto un uomo solo.

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Significato e storia della canzone

Uomini soli si concentra sulle fragilità dell’universo maschile, che troppo spesso vengono represse e soffocate perché non considerate all’altezza di essere esternate. Per questo motivo molti uomini si ritrovano soli, senza coraggio di farsi amare. Nel ritornello della canzone, quindi, si invoca Dio affinché questi uomini trovino il coraggio di aprirsi alla vita, dando loro modo di cambiare per vivere a pieno la loro esistenza. Per la partecipazione al Festival di Sanremo il testo fu cambiato e il “Corriere della sera” divenne “il giornale della sera” per evitare un caso di pubblicità occulta.

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