Sissi e la sua musica: “Faccio ciò che sento, è sempre la cosa giusta"

Musica

Valentina Clemente

Matteo Strocchia

La necessità di fare qualcosa che sia “suo” e che la renda fiera, e non solo della sua voce. La volontà ferrea di proseguire in un percorso R&B, con la consapevolezza che non sarà facile certo, ma unica strada percorribile. La passione per l’acustico, i locali jazz, la musica di Amy Winehouse, che ha raccontato le sue fragilità, ma anche per Steve Lacy e SZA. La ricerca delle parole giuste. E le infinite domande, che si fa ogni giorno, “per capire tutto nel profondo”: benvenuti nel bellissimo mondo di Sissi

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Trascorrere del tempo con un’artista e farsi portare nel suo mondo, fatto di passioni, princìpi e anche qualche paura è un privilegio che capita a pochi, e con pochi. A me è successo, qualche giorno fa, quando ho incontrato Sissi. E non lo dico perché è nata sotto il segno dei pesci come me e, proprio come la sottoscritta, ha un velo di malinconia costante che le attraversa i pensieri. Forse questi aspetti (che ho scoperto solo durante la nostra chiacchierata) ci hanno aiutato ad avvicinarci, certo. Ma non sono stati il fattore determinante del nostro incontro. No, perché Sissi, oltre ad avere un sorriso bellissimo (che le illumina il viso quando parla della sua musica) è un’artista accogliente.

Un'artista accogliente

Accoglie le tue curiosità, le fa proprie e condivide parte di quel mondo che ha in testa. Questa sua naturale accoglienza, legata a questa sua straordinaria volontà a dedicare tutto il tempo necessario a ciò che fa, rende tutto più semplice. Il tempo vola. Ti trovi a parlare di musica, di progetti scanditi anche dalla scelta “delle parole più giuste per descrivere un’emozione”, perché se non hai il termine corretto la musica ne risente. E anche la voce, bella sì ma soprattutto pulsante, che ha Sissi. Le ho chiesto del suo prossimo live a Milano, il 21 novembre. Ma attenzione: non abbiamo parlato di Sanremo, ma neanche di relazioni. O meglio: abbiamo parlato di passioni e di relazione con la musica, che per Sissi è e sarà sempre un amore infinito. Di questa giovane artista mi hanno colpito tante cose. Il mio augurio è che siano le stesse che colpiranno anche voi.

Perfezionista, attenta, bella (dentro e fuori)

Perfezionista, attenta, bella (dentro e fuori): se mi chiedessero di descrivere Sissi userei questi tre aggettivi. A cui aggiungerei anche intima, una delle dimensioni che più la rappresentano. Una giovane artista che abbiamo conosciuto attraverso la sua voce, bellissima. Che, però, è un’arma a doppio taglio: “Sono felicissima quando mi dicono che la mia voce è bella e io sono bravissima. Ma avere una voce come la mia ha pro e contro, perché è sempre la prima cosa che si nota. Faccio un esempio: io adoro Yebba, una cantante che secondo me ha, appunto, una voce bellissima. Se mai dovessi incontrarla le direi: tu mi emozioni, mi fai piangere, non hai solo una bella voce. Non vorrei, però, che passasse il messaggio “Sissi non vuole che le si dica che ha una bella voce”. No, assolutamente! Quando qualcuno mi ferma e dice che le mie canzoni sono state la colonna sonora di momenti importanti, di emozioni forti…ne sono solo felice. C’è chi lo fa già, e quando sento le loro parole sono soddisfatta del mio lavoro”.

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La mia amica Amy Winehouse

La formazione, le artiste di riferimento, la passione per il jazz e il rhythm and blues

Di Sissi non mi ha colpito solo la voce, ma soprattutto la sua storia e la sua passione incondizionata per artiste bravissime, anche un po’ tormentate, ma di una sensibilità infinita. Non solo interpreti, attenzione: proprio come è lei, cantante e autrice, che giorno dopo giorno cerca di mettere nelle sue canzoni tutte le emozioni che prova nella sua quotidianità. Ricordo che un giorno guardai un video in cui lei raccontava il suo amore artistico nei confronti di Amy Winehouse, indimenticabile artista britannica che univa nella sua musica soul, rhythm and blues e jazz. Tormentata ma sensibilissima. E nel suo essere esteticamente gracile, nascondeva un mondo di sfumature incredibili. Con Sissi iniziamo a parlare proprio di Amy, scomparsa nel luglio 2011, ma capace di lasciarci album che sono dei piccoli gioielli da conservare. A Sissi chiedo: ciascuno di noi prende dagli artisti a cui si ispira ciò che vuole fare proprio. Tu cosa hai preso da lei e l’hai fatto tuo? (prima di iniziare a rispondere, quando si sente il nome Amy Winehouse il volto e il sorriso di Sissi si illuminano, ed è bellissimo) 

Amy Winehouse 

“Ero molto piccola la prima volta che l’ho ascoltata, ed è stato grazie a mia zia, che aveva comprato l’album “Frank”. Mentre ascoltavo la sua voce mi dicevo detta: wow, mi sta veramente dicendo qualcosa, ben oltre la canzone. Anche se non capivo il significato dei suoi testi, che poi ho compreso quando ho imparato bene l’inglese alcuni anni dopo. Nonostante l’ostacolo della comprensione, la sua voce così black, il suo timbro mi trasmettevano la sua vulnerabilità. E sentendo la sua voce mi sembrava di avere un flashback agli anni Sessanta, al periodo della Motown…ma con una bellissima contemporaneità. Con il tempo ho letto i suoi testi e ho capito che lei era riuscita a mettere in musica le cose di cui ci si vergogna di più o che magari non si vogliono dire, soprattutto nei rapporti umani. E questo rappresenta molto anche me. Ho iniziato a scrivere canzoni in inglese perché un po’ mi vergognavo di quello che pensavo, perché non ho mai avuto la possibilità di parlare con qualcuno che mi capisse davvero. Ma io sono italiana, piano piano ho iniziato a scrivere in italiano, anche se ancora oggi ho qualche difficoltà a trovare le parole giuste nella mi alingua, proprio quelle parole che spesso suonano meglio in inglese e che provo a rendere italiane”. E se non trovi quella giusta, che per te va bene…cosa fai? “Cerco di trovarne un’altra, mantenendo lo stesso significato, anche se non è facile. Il testo deve scorrere, non si deve inceppare, e io non devo avere difficoltà a cantare quella canzone. Se è un testo che non va lo sento proprio quando provo ad intonarlo…è qualcosa che va ben oltre le parole”.

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Voglio fare un album di cui essere fiera e restare fedele a me stessa

Le chiedo se mai le è capitato di ricevere proposte di canzoni bellissime ma che “indossate” le stavano male. E Sissi mi dice: “Sì, mi è successo molte volte di avere canzoni stupende, ma che semplicemente non sentivo mie. Ma cantarle non mi faceva stare tranquilla. So di avere dei gusti precisi, che a volte magari non vengono compresi. C’è chi mi dice che il genere che voglio fare io in Italia non abbia mai funzionato, ma è quello che ho sempre interpretato, amato e fatto mio. Su questo ho le idee molto chiare. Ecco perché dopo l’esperienza di “Amici” ho voluto dedicarmi del tempo a scegliere i testi e le melodie giuste, senza correre e farmi prendere dalla fretta di voler realizzare qualcosa che non mi rispecchiasse. Voglio fare un album di cui andare fiera, in cui mettere testa e cuore”.

Prendersi del tempo

Quando Sissi mi dice questo penso che per prendersi del tempo, in un mondo musicale che va velocissimo, in cui ogni giorno vengono pubblicate canzoni nuove in tutto il mondo, serva molto coraggio. E non deve essere facile. Ne parliamo insieme e lei, giustamente, mi dice: “Rifletto sempre moltissimo, ascolto i consigli degli altri, sono sensibile e so come ci si sente quando si accetta qualcosa che non fa stare bene. E anche se mi mette un po’ di ansia l’idea di non andare avanti, allo stesso tempo so che voglio essere fiera di me e del mio lavoro, e creare un album in cui sono io. Ecco: voglio restare fedele a me stessa”

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Il live il 21 novembre a Milano 

Sissi sarà in concerto lunedì 21 novembre all’Arci Bellezza a Milano. Ma cosa possiamo aspettarci da questo concerto? “Le mie canzoni, alcune cover e degli ospiti. Ma non dirò chi sarà con me, lascio un po’ di curiosità. Posso solo dire che gli artisti con cui condividerò il palco sono persone meravigliose, che stimo e conosco da tempo. Farò la cover di Yebba’s Heartbreak, ma non dico con chi! Amo molto l’acustico, voglio far provare a tutti come io mi sento dentro quando canto queste melodie. Ai live mi diverto perché cambio sempre tutto, improvviso con la voce. Io e Ale, il mio tastierista, ci capiamo al volo: anche lui ama la musica soul e R&B, quindi improvvisiamo e giochiamo con la mia voce. Non vedo l’ora, poi le dimensioni così intime mi rispecchiano molto”.

I palchi da sogno 

Mi immagino Sissi sul palco di qualche locale jazz a New York o Los Angeles e le chiedo dove le piacerebbe cantare. Lei mi guarda sorridendo e dice: “Ci sono tanti luoghi magici dove mi piacerebbe fare un concerto. Sicuramente al Blue Note, dove sono stata molte volte con mia mamma e ho visto dal vivo tanti artisti, tra cui anche i Take 6. Tutta la mia famiglia è appassionata di musica R&B. Poi chissà, anche il Madison Square Garden, o quei teatri americani così intimi”. Magari Sissi sarà la prima artista soul e R&B a fare un concerto negli stadi (glielo auguro di cuore), tanto da riuscire a rompere le barriere che ancora un po’ esistono su questo tipo di musica.

L'identità musicale

“Sai, mi fa molta paura avere un’etichetta e aderire ad un solo tipo di musica. Mi spiego: se guardiamo agli artisti statunitensi non li pensiamo come parte del genere rap o soul. Li amiamo perché sono identificabili. Penso a Kendrick Lamar, o a Steve Lacy, che ascolto da moltissimo tempo. Ed è quello che anch’io voglio fare con la mia musica: essere amata a ascoltata per la mia identità musicale, per quello che esprimo. Anche se so che ci sarà sempre R&B nella mia musica, sono io e sarò sempre così”

 

Ci salutiamo con un abbraccio, a Sissi auguro veramente il meglio, perché restare fedeli se stessi, oggi, non è cosa scontata. E questo la rende "more than special".

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