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Critiche contro Kesha, Eminem e Katy Perry che cantano Jeffrey Dahmer

Musica

Camilla Sernagiotto

Dopo circa un decennio dall’uscita, su Twitter ci si accorge che nelle canzoni di alcuni artisti ci sono riferimenti al serial killer diventato in queste ore un vero e proprio caso (a livello sia di share sia di polemiche). La serie di Netflix ha fatto riscoprire - o scoprire ex novo - uno dei più grandi mostri della storia della cronaca nera. E adesso molti non perdonano a certe popstar e rapper di aver citato Dahmer nelle loro hit. "Scusatevi con le vittime"

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Non c'è pace per la serie televisiva Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer: dopo le innumerevoli polemiche esplose in seno a questo show di Netflix, adesso molti utenti di Twitter si scagliano anche contro popstar e rapper che anni fa hanno citato nelle proprie canzoni il serial killer noto come il “cannibale di Milwaukee”.

Grazie al nuovo interesse suscitato per Dahmer in queste settimane - dopo l'esordio sulla piattaforma di streaming della serie televisiva che sta frantumando i record di visualizzazioni - parecchie persone iniziano a rendersi conto di quanti riferimenti e citazioni al serial killer esistano, senza che nessuno se ne accorgesse (o perlomeno storcesse il naso).

Da Kesha a Eminem passando per Katy Perry, le sette note hanno cantato in più occasioni di questo mostro, fautore di inenarrabili efferatezze. Inenarrabili ma narrate eccome nella serie Netflix di Ryan Murphy (motivo per cui si sono sollevate svariate polemiche tra i familiari delle vittime).

The Jeffrey Dahmer Story è attualmente al primo posto su Netflix (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), quindi adesso tutti sanno chi è Dahmer. E le hit che lo citavano non hanno più scuse, così come i loro autori.

"Scusatevi con le vittime", è il coro indignato che si leva sui social network in queste ore. Ore in cui sta salendo la preoccupazione all'idea di vedere gente con la malaugurata (e malsana) idea di travestirsi da Jeffrey Dahmer per Halloween, con l'enorme rischio di trasformare questo mostro disumano in un’icona della cultura pop. Proprio per evitare la metamorfosi che può portare un efferato killer a tramutarsi in un costume da festa - e più in generale in un simbolo culturale, in un totem del consumismo, in qualcosa di goliardico e ironico - molti utenti di Twitter stanno prendendo di mira qualsiasi riferimento rivolto a Jeffrey Dahmer presente nella cultura.

Katy Perry, Eminem e Kesha nel mirino

Come riporta Rolling Stone in un recente articolo, “su Twitter sono finiti nel mirino Katy Perry, Eminem e Kesha, che hanno inserito il killer in alcune canzoni di una decina d’anni fa”.

In Dark Horse di Katy Perry (canzone con il featuting del rapper Juicy J) il nome di Jeffrey Dahmer si legge in uno dei testi. Juicy J canta: «Ti mangia il cuore come Jeffrey Dahmer». Adesso ci sono alcuni fan che chiedono a gran voce alla popstar di scusarsi. «Perché nessuno punta il dito contro Katy Perry per aver permesso che un testo così vile e terribile fosse incluso in una delle sue canzoni di successo? Jeffrey era un noto serial killer e Katy ha scelto di romanzare le sue azioni criminali e disumane».

In fondo a questo articolo trovate tutte le canzoni contenenti riferimenti a Jeffrey Dahmer, tra cui quello di Dark Horse di Katy Perry feat. Juicy J.

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Kesha nel brano Cannibal

Il brano di Kesha intitolato Cannibal (dall'omonimo EP uscito a seguto dell'album Animal) è stato dato alle stampe nel 2010 e fin dal suo titolo sembrerebbe proprio parlare di Dahmer.
Ma all'interno della canzone i riferimenti sono anche molto più espliciti, come nel verso in cui si sente la cantante pronunciare le seguenti parole: "Sii troppo dolce e sarai un uomo morto, sì, farò come Jeffrey Dahmer".

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Il triste primato delle citazioni a Dahmer spetta a Eminem

Tra i musicisti che hanno citato Jeffrey Dahmer più frequentemente, il triste primato spetta a Eminem.
Il rapper ha inserito riferimenti al serial killer in ben tre canzoni.
In Brainless del 2013 il testo recita la seguente frase: "Cause I’d probably be Dahmer" (che significa "Perché probabilmente sarei Dahmer"). E anche in Must Be The Ganja e Bagpipes From Bagdad, del 2009, c'è lo stesso riferimento al serial killer.

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La serie, acclamata ma anche molto criticata

Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer sta riscuotendo un enorme successo ma colleziona anche critiche su critiche.

I familiari delle vittime di Dahmer hanno criticato la scelta della piattaforma di streaming, poiché a loro avviso strumentalizzerebbe una tragedia per fare soldi. Inoltre alcuni di loro hanno raccontato di non essere stati nemmeno interpellati, per esempio la sorella di Errol Lindsay, una delle vittime del serial killer. Intervistata dalla giornalista Kelsey Vlamis del magazine statunitense Insider, Rita Isbell Lindsey ha dichiarato: “Quando ho visto una parte dello show, mi sono infastidita, soprattutto quando ho visto me stessa, quando ho visto il mio nome apparire sullo schermo e questa signora che diceva alla lettera esattamente quello che io avevo detto. Se non l’avessi saputo, avrei pensato di essere stata io. I suoi capelli erano come i miei, indossava gli stessi vestiti. Ecco perché è stato come rivivere tutto da capo. Mi ha fatto riprovare tutte le emozioni che avevo provato allora. Non sono mai stata contattata per lo show. Penso che Netflix avrebbe dovuto chiederci se ci dispiacesse o come ci saremmo sentiti se l’avessero realizzato. Non mi hanno chiesto niente. L’hanno fatto e basta. Ma non ho fame di soldi, e lo show è esattamente questo: Netflix che cerca di fare soldi. Potrei anche capirlo se dessero parte del denaro ai figli delle vittime. Non necessariamente alle loro famiglie. Voglio dire, sono vecchia. Sono molto, molto agiata. Ma le vittime hanno figli e nipoti. Se lo show li avesse beneficiati in qualche modo, non l’avrebbero percepito in modo così crudele. È triste che stiano facendo soldi con questa tragedia. Questa è solo avidità. L’episodio con me è stata l’unica parte che ho visto. Non ho visto l’intero show. Non ho bisogno di guardarlo. L’ho vissuto. So esattamente cosa è successo”.

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La comunità LGBt insorge dopo l’inserimento della tag

Oltre ai familiari delle vittime, anche la comunità LGBT ha criticato non tanto la serie quanto la scelta di Netflix di inserire come tag di ricerca dello show la loro sigla, “lgbt” appunto. “Netflix ha aggiunto a Dahmer il tag LGBT. So che è tecnicamente giusto ma non è questo il tipo di rappresentazione che stiamo cercando”, si sente pronunciare in un video di TikTok. Il motivo per cui la suddetta sigla è stata accostata a questa serie è perché Dahmer era un omosessuale. Un omosessuale che ha ucciso quasi esclusivamente uomini omosessuali. Tuttavia la comunità LGBTQ è insorta a causa di questa scelta di Netflix, dato che una rappresentazione di questo tipo è senz'altro dannosa per chiunque. Sul web si è levato un coro inferocito e, a seguito delle critiche, Netflix ha rimosso LGBTQ dalla lista di parole chiave.

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Whoopi Goldberg: “Se quella fosse la mia famiglia, sarei infuriata”

Poi ci sono state le critiche di Whoopi Goldberg: “Ryan Murphy è un artista straordinario. Ma se quella fosse la mia famiglia, sarei infuriata”, ha affermato la famosa attrice. “Perché viene ucciso tuo figlio, poi devi guardare tuo figlio mentre viene ucciso, e poi devi ascoltare com’è andata e tutte queste altre cose che, da persona che ha perso qualcuno in quel modo, è una cosa inimmaginabile. Penso che, se hai intenzione di raccontare queste storie, devi tenere presente che molte delle persone che fanno parte di queste storie sono ancora tra noi”.
Ci sono anche le critiche della coordinatrice della produzione della serie di Netflix, Kim Alsup, che ha scritto su Twitter di essere stata “trattata in modo orribile” sul set. Lei era una delle due sole persone nere del team e veniva continuamente confusa con la collega. Intervista dal Los Angeles Times, ha detto di non aver guardato la serie. "Il trailer mi ha dato un disturbo da stress post-traumatico", afferma.
Infine, c'è anche la crescente preoccupazione in rete circa eventuali travestimenti di Halloween. Nelle ultime ore sono emersi timori riguardanti eventuali travestimenti di Halloween dedicati al cannibale di Milwaukee. “La costante mancanza di rimorso per le vittime di Dahmer sui social media mi fa credere che molte persone si vestiranno da Jeffery Dahmer e dalle sue vittime per Halloween e questo è così malato”, si legge in un tweet comparso in queste ore. “Non riesco nemmeno a credere di doverlo dire, ma per favore non travestitevi da Jeffrey Dahmer per Halloween”, scrive un altro utente di Twitter. “Una cosa è vestirsi da Michael Myers per Halloween, ma se ti travesti da Jeffrey Dahmer (una persona reale che ha stuprato, ucciso e mangiato MINORI) di cui avete appena scoperto l’esistenza grazie all’hype Netflix, sei un fottuto ‘weirdo’, ossessionato dalle tendenze”, queste le parole di un altro post spuntato sul social network.

 

Di seguito trovate tutte le canzoni contenenti riferimenti a Jeffrey Dahmer.

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