Il 5 ottobre 1962 usciva "Love Me Do", il primo successo dei Beatles

Musica

Manuel Santangelo

Sessant’anni fa veniva pubblicata la prima hit dei Fab Four, una canzone semplice ma irresistibile scritta da un Paul McCartney ancora teenager

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Ormai ci siamo abituati a vedere fior di accademici intenti ad analizzare i Beatles. Il primo però ad approcciarsi ai Fab Four attraverso un vero e proprio studio fu il musicologo Wilfried Mellors, il quale dedicò all’opera della band di Liverpool tutte le sue prime ricerche. Mellors era genuinamente interessato ai Beatles ma non per questo dipinse ai tempi tutti i brani del gruppo come capolavori. In particolare si ricorda quando disse sul primo singolo di John Lennon e soci, Love Me Do, da lui ritenuto un brano pieno di parole “vacue seppur vitalmente asseverative”. 

Il parere dello studioso, che sostanzialmente considerava il brano uscito il 5 ottobre 1962 poco più di una buona “canzonetta”, era stato in realtà condiviso a lungo da molti ascoltatori con grande dispiacere in primis di Paul McCartney. Il cantante era particolarmente legato a quel pezzo, non solo perché era il primo che avesse mai scritto. McCartney considerava Love Me Do un manifesto delle idee dei Beatles, tanto da difenderla ancora a un lustro di distanza dall’uscita, quando la band era già all’apice del successo: “Love Me Do è il nostro più grande messaggio filosofico. La sua verità sta nell’essere incredibilmente semplice”, spiegò Macca. Oggi quella richiesta d’amore così esplicita compie sessant’anni e, a prescindere dai gusti personali, rappresenta l’inizio di un percorso che avrebbe cambiato la storia della musica.

Una canzone d’amore, per farmi ricordare

Chissà dov’è oggi Iris Caldwell e chissà se sa di essere stata la musa ispiratrice del brano che avrebbe dato il via alla leggenda dei Beatles. Nel 1958 lei era ancora una ragazzina di Liverpool, fidanzata con un sedicenne di nome Paul McCartney. Il sogno di quest’ultimo era fare blues e, nel tempo libero quando non studiava o suonava col suo primo gruppo (i Quarryman), capitava che provasse a scrivere canzoni. Love Me Do nacque così, in una mattinata in cui il giovane Paul aveva marinato la scuola e probabilmente si trovava nella sua abitazione di Forthlin Road a Liverpool. La scrisse per la sua Iris e poi la tenne nel cassetto, finché non trovò qualcun altro cui farla ascoltare: John Lennon.

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With a little help from my friend

Lennon non ha mai voluto esagerare sul suo effettivo contributo alla nascita del pezzo. Nel 1980 dirà addirittura: “Love Me Do è una canzone di Paul. Forse ho aiutato qui e là, ma non ci giurerei”. Da parte sua, McCartney invece evidenzierà sempre l’aiuto fondamentale datogli dall’amico, considerandolo a pieno co-autore del brano: “Tutta la canzone è stata co-scritta. Certamente l’idea è partita da me, ma il lavoro è da dividere 50-50. Semplicemente Lennon e McCartney seduti insieme, tutti e due senza un’idea particolarmente brillante”. Ciò che è certo è che senza Lennon Love Me Do non si sarebbe mai arricchita del bridge e del riff d’armonica che caratterizza il pezzo, ispirato a un classico del blues come Hey Baby di Bruce Channel. Leggenda vuole che proprio l’armonica su cui Lennon improvvisò quell’arricchimento strumentale fosse stata rubata dal futuro autore di Imagine nel 1960, in un negozio di Arnhem. Alla faccia dei bravi ragazzi, insomma: la prima hit dei Beatles non sarebbe mai nata senza un piccolo furto e un’assenza ingiustificata da scuola.

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Suonala ancora, Paul

Love Me Do faceva parte del repertorio dei neonati Beatles già durante i loro primi concerti all’estero, ad Amburgo. La creazione di Paul e John spiccava in mezzo a tante cover di grandi pezzi prodotti da artisti americani come Ray Charles o Chuck Berry, garantendo già un buon riscontro di pubblico. La band decise quindi di presentare il brano in occasione della sua prima audizione alla EMI, tenutasi negli studi di Abbey Road il 6 giugno 1962. Quel giorno i Beatles si presentarono ai capi dell’etichetta discografica suonando quattro brani: Besame Mucho, P.S. I Love You, Ask Me Why e  ovviamente Love Me Do.

Ringo Starr and George Harrison perform during a concert for the Princes Trust, attended by Princess Diana and Prince Charles, at Wembley Stadium, London, circa 1987 (Photo by Dave Hogan/Getty Images)

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Siam tre piccoli batteristi

Il risultato della performance fu in generale molto apprezzato anche se il produttore George Martin avanzava ancora dei dubbi sul batterista del gruppo, tale Pete Best. Martin era così poco convinto di Best da arrivare a proporne la sostituzione, inizialmente rifiutata dal resto del gruppo. Paul, John e George cambiarono idea solo dopo aver capito che, senza un nuovo batterista, rischiavano di chiudere la loro avventura sul nascere. Due mesi dopo, alla nuova sessione di registrazione, i Beatles si presentarono quindi con Ringo Starr dietro le pelli. Ringo era un batterista professionista ma, in prima battuta, anche lui fece fatica a convincere l’incontentabile George Martin. Non gli bastò neanche suonare quindici volte di seguito Love Me Do con la nuova band: per il produttore c’era bisogno di un terzo nuovo musicista. La scelta cadde così su Alan White, un onesto turnista che accompagno i tre Beatles rimasti nelle sessioni dell’11 settembre 1962. Ringo Starr rimase molto dispiaciuto per la scelta e per il fatto che il resto dei membri non si fossero opposti, dimostrando scarsa fiducia in lui. La storia poi gli avrebbe garantito una cospicua rivincita, già solo il mese dopo. A sorpresa fu infatti una delle registrazioni con Ringo a essere scelta per il lancio ufficiale di Love Me Do il 5 ottobre 1962. Il take con White sarebbe stato poi riutilizzato diverse volte, anche per l’uscita americana del singolo, ma a quel punto poco importava: con la scelta del 5 ottobre si legittimava ufficialmente Ringo Starr come anima ritmica dei Beatles e così sarebbe stato, senza più discussioni, fino alla fine.

Paul McCartney and John Lennon hold their guitars while on the set of The Ed Sullivan Show at the CBS television studios in Manhattan, where the Fab Four are performing their nationwide television debut.

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DiecImila copie per me, possono bastrare

Il manager dei nascenti Fab Four Brian Epstein non era tuttavia così convinto del successo dei suoi ragazzi. La paura di un fiasco era tanta da convincere Epstein ad acquistare diecimila copie del 45 giri contenente Love Me Do per spingere la band in classifica. Quando si parla di streaming dopati e di ascolti acquistati su Spotify insomma non vi stupite: i Beatles avevano involontariamente anticipato anche questo. Va detto comunque che John Lennon e company non avrebbero mai avuto bisogno di certi mezzucci, visto che Love Me Do fu un successo istantaneo in Gran Bretagna e aprì la strada alla Beatlesmania, Solo due anni dopo quei ragazzi di Liverpool sarebbero arrivati addirittura a conquistare l’America, guadagnandosi tutto l’amore implorato in quel primo brano. Ma questa, come dice qualcuno, è un’altra storia.

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