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Myss Keta: la conquista iniziata da Porta Venezia

Musica

Matteo Rossini

Fenomenologia di Myss Keta: un progetto nato dalle vibrazioni del capoluogo meneghino e divenuto uno dei più influenti e celebri in Italia.

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Pochi giorni fa Myss Keta ha lanciato il video del brano “Le ragazze di Porta Venezia - The Manifesto”, molto più di una semplice canzone. È una calda notte d’agosto quando il collettivo Moterl Forlanini decide di dare vita a un progetto per raccontare la realtà underground, viva ed elettrica di Milano, il resto è storia.

Myss Keta: la nascita di un’icona

Il debutto di Myss Keta avviene nel 2013, ma la vera e propria esplosione si ha due anni dopo con il video del brano “Le ragazze di Porta Venezia”. La canzone dipinge con le note la vita di una generazione di ragazzi divisa tra voglia di farcela e situazioni sentimentali complicate diventando un anthem del girl power e della comunità LGBTQ+.
Il testo diretto, schietto e crudo fornisce uno spaccato come forse nessun’altra artista aveva mai fatto prima, Myss Keta inizia così il suo viaggio verso l’iconicità.

Nei giorni scorsi la cantante ha pubblicato la versione 2.0 del celebre brano allargando il collettivo di ragazze con la presenza di grandi volti, tra questi Elodie (qui potete trovare tutte le sue foto più belle al Festival di Venezia 2019), La Pina e Victoria Cabello.

Il testo che precede il filmato racconta alla perfezione l’anima del progetto firmato Myss Keta: “Il 19 ottobre 2015 un gruppo spregiudicato di ragazze portò disordine e scompiglio a Milano, nel tranquillo e colorato quartiere di Porta Venezia. Le ragazze, tutte diverse tra loro ma egualmente provocanti, diffusero la loro libertà nella città meneghina (e non solo) facendosi conoscere come “Le ragazze di Porta Venezia”. In questi anni le ragazze sono state tutt’altro che tranquille, crescendo in forza, numero e favolosità. Ora, a quattro anni di distanza dalla prima apparizione, le ragazze sono tornate”.

Myss Keta: la musica

Mese dopo mese Myss Keta si è imposta come una realtà innovativa non temendo di raccontare la parte vibrante della città che nel weekend si divide tra una passeggiata in corso Buenos Aires e un drink in uno dei celebri locali del quartiere.

Nel 2018 l’artista pubblica “Una vita in Capslock”, a cui segue un anno dopo “Paprika” che vanta la presenza di grandi nomi della discografia italiana, tra questi Elodie, Gué Pequeno e Mahmood che rispondono alla chiamata dell’artista prendendo parte al racconto della quotidianità milanese.