Rocketman, la recensione del film su Elton John con Taron Egerton

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Paolo Nizza

Arriva al cinema dal 29 maggio, il film che racconta la vita di Elton John. Più musical che Biopic, una sgargiante pellicola senza censure con Taron Egerton nei panni dell'artista inglese e Richard Madden (il Rob Stark della serie Il trono di spade) in quelli di John Reid manager e amante di Elton

Rocketman: le foto del film

Le foto più belle di Taron Egerton

Rocketman: Sesso, Droga e Rock'n'Roll

L'alcol e la cocaina, il sesso e gli psicofarmaci. La bulimia e lo shopping compulsivo. Sotto gli occhi degli ospiti di un immaginario rehab, Elton "Hercules" John evoca i propri demoni. Inizia con questo esaustivo compendio di dipendenze Rocketman, il film diretto da Dexter Fletcher e scritto da Lee Hall, al cinema dal 29 maggio, presentato fuori concorso al Festival di Cannes. Con un attillatissimo civettuolo costume da diavolo color arancione, Elton intraprende la lunga e tortuosa strada della disintossicazione. Il viaggio per diventare finalmente ciò che si è. I fantasmi del passato, gli spettri della depressione, l'incapacità di gestire la rabbia, tormentano l'inquieta popstar nata a Londra il 25 marzo del 1947. Come scrive David Forster Wallace: "Statisticamente è più facile liberarsi da una dipendenza per le persone con un basso QI che per quelle con un QI più alto”. Sicché il percorso di liberazione per Reginald Kenneth Dwight (questo è all'anagrafe il vero nome di Elton John) risulterà complesso e doloroso. Ma si sa solo chi cade può risorgere. E la via dell'eccesso- per citare il celebre aforisma di William Blake- conduce al palazzo della saggezza. Oppure, più prosaicamente a essere sobri da 28 anni, a sposarsi e ad avere 2 bambini da un madre surrogata

Infanzia, vocazione e prime esperienze di Sir Elton John

Dopo Sigmund Freud, è noto che anche le nevrosi hanno iniziato da piccole. Così Rocketman ci mostra il piccolo Elton afflitto da un padre distante e anaffettivo e da una madre distratta e fedifraga. Forse questo dolore contribuirà a sviluppare il talento del genio in erba, ma di contro renderà il giovane artista infelice e solitario. Ma con un’intuizione geniale, il film ci racconta le fasi della vita di questa eclettica popstar attraverso, favolosi numeri musicali, balletti e coreografie che trasfigurano anche i ricordi più dolorosi, in momenti di grande cinema, come accadeva in All That Jazz. E il merito di Rocketman è proprio quello di centrifugare verità e finzione, fatti realmente accaduti e storie inventate, in modo da interpretare la realtà, senza limitarsi a una corriva fotocopia di un'esistenza di per sé già straordinaria e abbacinante. In fondom nel film è come se la vicenda umana e artistica di Elton fosse stata esplicitata attraverso le lenti dei suo celeberrimi occhiale dalle montature più bizzarre. Grazie al filtro dell'immaginazione, Rocketman risulta così godibile e avvincente anche per chi non è un fan devoto e sfegatato dell'artista inglese.

Taron Egerton, il cast e una colonna sonora spaziale

Altro punto di forza di Rocketman è la performance del protagonista del film, l'attore gallese Taron Egerton. Come dichiarato dallo stesso Elton John: "Non credo di aver mai sentito qualcuno cantare le mie canzoni meglio di lui." Per cui, è un autentico piacere ascoltare The Bitch is Back, Saturday Night's Alright for Fighting, Your Song, Crocodile Rock, Tiny Dancer, Honky Cat, Bennie and the Jets, Goodbye Yellow Brick Road e, naturalmente, Rocket Man cantate da Egerton. Allo stesso modo è magico perdersi nella scena in cui viene ricostruito il primo concerto di Elton John negli Stati Uniti, ovvero quello che si svolse al Troubador di Los Angeles nell'agosto del 1970, con il pubblico che levita letteralmente in aria durante l'esibizione. Ottime anche le interpretazioni di Jamie Bell nei panni dello storico paroliere dj Elton John, Bernie Taupin e di Richard Madden (una delle star di Game of Thrones) in quelle del controverso manager John Reid. Last But non least, la burrosa e talentuosa Bryce Dallas Howard è credibile nella parte di Sheila Eileen, la madre di Elton John. E, non a caso, l'attrice ha dichiarato: "Questo è un film che sarebbe un peccato vedere da soli sul proprio divano." Cosi tra una colazione a base di succo di arancia e vodka, whisky bevuto da una bottiglia di vino, sangue dal naso, piume, crinoline e pailettes, la pellicola racconta l'epopea di una star che già da giovanissimo godeva di un patrimonio di 25 milioni di sterline. Un bambino prodigio alla ricerca dell'amore, tra orge gay e overdosi. Ma soprattutto un artista da 300 milioni di dischi venduti. Un Rocketman che cantava: "Ci si sente soli fuori nello spazio in un volo senza tempo penso che passerà molto, molto tempo/ prima che l'atterraggio mi porterà in giro a trovare di nuovo/che io non sono l'uomo che loro pensano che io sia a casa/oh no no no, sono un uomo razzo/uomo razzo che sta fondendo le sue valvole qui da solo.”

 

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