Ugo Tognazzi, 30 anni fa moriva uno dei più grandi interpreti del cinema italiano. FOTO
Era il 27 ottobre del 1990 quando a Roma venne dato l’annuncio della scomparsa dell’artista a causa di un’emorragia cerebrale. Nato a Cremona il 23 marzo del 1922, è stato uno dei "mattatori" della commedia all’italiana con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi
Il 27 ottobre del 1990, esattamente 30 anni fa, moriva a Roma Ugo Tognazzi, il celebre attore e straordinario interprete della commedia all’italiana insieme ad altri grandi del cinema di casa nostra come Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi. (Foto: Lapresse)
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Ugo Tognazzi nacque a Cremona il 23 marzo del 1922 e fino all’età di 14 anni, quando tornò nella città natale, visse in diversi luoghi finché nel 1936 non trovò lavoro come operaio alla Negroni, la famosa casa produttrice di salumi. (Foto: Lapresse)
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Intanto già in giovane età si dedicò, nel tempo libero, alla recitazione. Tognazzi iniziò così a far parte di una filodrammatica che frequentava dopo il lavoro in azienda. (Foto: Lapresse)
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Tognazzi venne poi chiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, ma fece ritorno nella sua Cremona dopo l’armistizio dell’8 settembre. Intanto trovò lavoro come archivista ma lasciò ben presto questa nuova professione per dedicarsi alla recitazione. (Foto: Lapresse)
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Nel 1945 dunque si trasferì a Milano per intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo. Nella città meneghina, quello stesso anno, partecipò ad una serata per dilettanti al Teatro Puccini: venne così scritturato dalla compagnia teatrale di Wanda Osiris. (Foto: Lapresse)
L’esordio al cinema arriva cinque anni più tardi: è il 1950 quando fa parte del cast in un film diretto da Mario Mattoli intitolato “I cadetti di Guascogna”. Accanto a lui, Walter Chiari. (Foto: Webphoto)
Nel 1951 Ugo Tognazzi conobbe Raimondo Vianello con cui formò una coppia comica che avrà un grande successo, specialmente nella neonata Rai. I due si consacrarono grazie al varietà “Un due tre” riuscendo ad alternare i loro diversi tipi di comicità: popolaresca e sanguigna quella di Tognazzi, più raffinata quella di Vianello. (Foto: Lapresse)
La svolta definitiva della carriera di Tognazzi arrivò però negli anni ’60 quando, dopo diversi ruoli cinematografici e televisivi, passò alla commedia all’italiana. L’attore lombardo fu capace di dare fin dall’inizio un contributo molto personale al genere. (Foto: Lapresse)
Il film che lo lanciò in questo filone cinematografico fu “Il federale” (1961) di Luciano Salce. In questa pellicola, Tognazzi interpreta un personaggio nato ad Azzanello, piccolo paese in provincia di Cremona. (Foto: Webphoto)
Proprio Cremona e l’appartenenza alla città furono molto importanti per Ugo Tognazzi che ritagliava spesso per i suoi personaggi battute in dialetto cremonese. Famosissime quelle nel film “La marcia su Roma” (1962) di Dino Risi. (Foto: Webphoto)
Intanto, parallelamente alla carriera di attore, Tognazzi si destreggiò anche dietro la macchina da presa autodirigendosi al cinema in vari film come “Il mantenuto” (1961), “Il fischio al naso” (Nella foto - 1966), “Sissignore” (1968), “Cattivi pensieri” (1976) e “I viaggiatori della sera” (1979). (Foto: Webphoto)
Tra i titoli più famosi che videro Tognazzi protagonista con i suoi caratteristici personaggi ci sono: “I mostri” (1963), “Il magnifico cornuto” (Nella foto - 1964), “Straziami ma di baci saziami” (1968), “Venga a prendere il caffè da noi” (1970), “La Califfa” (1971), “In nome del popolo italiano” (1971), “Questa specie d'amore” (1972), “Vogliamo i colonnelli” (1973), “Romanzo popolare” (1974), “Amici miei” (1975) “L'anatra all'arancia” (1975), “La stanza del vescovo” (1977) e “I nuovi mostri” (1977). (Foto: Webphoto)
Non solo cinema: nel 1970 Ugo Tognazzi fu protagonista anche nella serie televisiva “FBI - Francesco Bertolazzi investigatore”, di cui fu anche regista. (Foto: Lapresse)
Intanto proprio tra gli anni ’70 e gli anni ’80 Tognazzi fu impegnato nelle trilogie di “Amici miei” (Nella foto - 1975, 1982, 1985) e “Il vizietto” (1978, 1980, 1985): entrambe riscossero un grande successo di pubblico e critica. (Foto: Webphoto)
Nel 1981, grazie alla sua interpretazione ne “La tragedia di un uomo ridicolo”, di Bernardo Bertolucci, Ugo Tognazzi vinse la Palma d'Oro a Cannes come miglior attore protagonista. (Foto: Webphoto)
Negli anni ’80 Tognazzi si dedicò molto, se non soprattutto, al teatro: tra le tante opere, recitò in “Sei personaggi in cerca d'autore a Parigi” (1986) e ne “L'avaro” (1988)
Noto amante delle donne, Ugo Tognazzi ebbe un figlio, l’odierno attore Ricky, da Pat O'Hara, ballerina di origini irlandesi, che al tempo lavorava nella sua compagnia di rivista. Nel 1961 conobbe Margarete Robsahm, attrice norvegese sua partner ne "Il mantenuto" e che sposò nel 1963 e da cui ebbe Thomas l’anno successivo. Nel 1965 intanto conobbe l'attrice Franca Bettoja che sposò nel 1972 e che gli diede i figli (nella foto) Gianmarco, anch’egli attore, nato nel 1967, e Maria Sole (oggi regista) nata nel 1971
Il 27 ottobre 1990 muore improvvisamente, nel sonno, a Roma, per un'emorragia cerebrale, lasciando incompleta la serie televisiva "Una famiglia in giallo", rimasta il suo ultimo lavoro
Anche dopo la sua morte, la figura di Ugo Tognazzi è rimasta nella storia del cinema italiano: è tutt’oggi considerato uno dei grandi interpreti della comicità italiana grazie ai suoi celebri personaggi come il Conte Mascetti quando travolge un vigile con la sua famosissima “supercazzola”, “in Amici miei” di Mario Monicelli. (Foto: Webphoto)