Ugo Tognazzi, Paolo Nizza sceglie "La Vita Agra"
La commedia di Carlo Lizzani, tratta dall'omonimo romanzo di Luciano Bianciardi e ambientata nella Milano del boom, è un profetico film da riscoprire. Nel cast, oltre a Tognazzi, una meravigliosa Giovanna Ralli e un cameo di un giovane Enzo Jannacci
UGO TOGNAZZI, SIMONE SORANNA SCEGLIE "I MOSTRI"
“Accidenti come è aumenta la media degli Uomini Medi! È il trionfo del medio: aumentata la media delle cilindrate, la media della svalutazione, la tariffa media delle squillo, la scuola media, l’età media, il medio ceto, la medio banca, la media oraria, la media delle separazioni legali”
Bastano queste parole pronunciate da Ugo Tognazzi in La Vita Agra per comprendere che il film di Carlo Lizzani, curioso esempio di un romano innamorato di Milano, era troppo in anticipo sui tempi-
Uscito nel 1964, con quel titolo che pare una risposta acre alla Dolce Vita di Federico Fellini, la trasposizione Luciano Bianciardi irritò la critica che defini il film “un’occasione mancata”. Un’opera fragile, melensa farraginosa, E invece, La Vita agra è florilegio di invenzioni, tra sguardi in macchina, piani sequenza, trovate surreali, battute amare, ma divertenti. Un’opera da riscoprire, la testimonianza di un momento fondamentale per la storia d’Italia, ma anche una profezia di come sarebbero cambiate per sempre le nostre vite: Come diceva Majakovskij: “Le parole invecchiano come gli abiti.” Ma questo film, invece, ha qualcosa da dirci
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Da Tognazzi a Giovanna Ralli, un cast azzeccato
Ugo Tognazzi gioca in sottrazione ed è un credibilissimo intellettuale di provincia. Un uomo di sinistra che non disdegna di spiare il reggicalze di una segretaria polacca. Un’anima divisa in due che parte insegnando le poesie di Lorca agli Opera e arriva a creare slogan come Il brandy che crea un’atmosfera o Il Signore, sì che se intende. Da anarchico con il sogno di far saltare in aria il torracchione del potere a persuasore occulto, il viaggio è di sola andata. Insieme a Ugo, c’è una straordinaria Giovanna Ralli, attrice non abbastanza celebrata, che meriterebbe almeno un Leone alla carriera. Nei panni di Anna, inviata a Milano da un giornale romano, l’attrice mette molto di se stessa. D’altronde ha spesso interpretato donne forti, volitive, determinate. Da non perdere il cameo di un giovane Enzo Iannacci che canta L’ombrello di mio fratello, piccolo capolavoro surrealista
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La Milano del Miracolo economico
L’altra grande protagonista di La Vita Agra è la città di Milano. Dalle scale mobili della Stazione Centrale alla latteria Pirovini di Brera, ritrovo di artisti e intellettuali, il capoluogo lombardo è la cartina di tornasole di una società in mutazione e in movimento, tra la torre Galfa il grattacielo Pirelli. Una fucina di idee e fermenti che però si trasfigurerà in una spirale, pronta a stritolare i protagonisti. E mentre le ragazze ye-ye ballano il surf davanti a un jukebox, l’epopea si trasformerà nella cronaca di una delusione. La storia di una solenne incazzatura raccontata in prima persona diventerà il racconto di un fallimento E l’unico vero miracolo economico resterà forse quello di chi moltiplicava i pani e i pesci
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La trama di La Vita Agra
La vita agra è la storia di Luciano Bianchi (Ugo Tognazzi) addetto ai servizi culturali di una grande miniera. Dopo il licenziamento, per vendicare sé stesso e i minatori periti in una grande sciagura, Luciano si reca a Milano deciso a compiere un attentato. Ma nella Milano del boom economico è travolto dalla febbrile energia della città. Così deluso dai compagni e affascinato da una giornalista di Roma (Giovanna Ralli) con la quale decide di convivere, rinnega le sue idee e inizia a lavorare per la pubblicità