
Ritorno al Futuro compie 40 anni: 25 curiosità imperdibili sul cult con Michael J. Fox
Il 3 luglio 1985 usciva negli USA Ritorno al Futuro, il cult di Zemeckis che ha fatto la storia del cinema. Per i 40 anni del film con Michael J. Fox e Christopher Lloyd, scopri 25 curiosità, retroscena e dettagli che forse non conoscevi sulla DeLorean, Marty McFly e Doc, tra camei nascosti e scene iconiche. Un viaggio nel tempo che non invecchia mai

Ritorno al futuro, diretto da Robert Zemeckis, usciva al cinema negli Usa il 3 luglio del 1985. Il primo capitolo della trilogia, che ha segnato una generazione, iniziava a far viaggiare nel tempo Marty e Doc (e gli spettatori) con una DeLoren a 88 miglia orarie. (WebPhoto)
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Per scriverlo, però, ci vollero 5 anni. L’idea del film venne allo sceneggiatore Bob Gale nel 1980 mentre sfogliava l’annuario del liceo del padre. Si chiese se sarebbe stato amico del genitore se fossero andati a scuola insieme e così, insieme a Zemeckis, iniziò a sviluppare la sceneggiatura. (WebPhoto)
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Doc Brown doveva avere il volto di John Lithgow. A volere l’attore era uno dei produttori, Neil Canton. Lithgow non era però disponibile per le riprese e la parte andò così all’incredibile Cristopher Lloyd. (WebPhoto)
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Lloyd, per interpretare Doc, si ispirò ad Albert Einstein, in particolare per l’eccentricità e la capigliatura, e a Leopold Stokowski, direttore d’orchestra di Fantasia 2000. (WebPhoto)
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Michael J. Fox ha rischiato di non vestire i panni di Marty McFly a causa di Casa Keaton. Il regista Zemeckis voleva fortemente l’attore che, all’epoca, era impegnato con la sitcom. Per questo motivo era stato assunto Eric Stolz, bravo skateboarder che per il ruolo imparò a suonare la chitarra. Ma all’improvviso Fox si rese disponibile e Stolz venne liquidato. (WebPhoto)

A fare il provino per la parte di Marty McFly è stato anche Johnny Depp, ma sembra che lo sceneggiatore Bob Gale non lo ricordi neppure. (WebPhoto)

La scena finale dell’orologio doveva essere completamente diversa. Inizialmente si era pensato a un’esplosione atomica in un sito di test nucleari in Nevada che avrebbe fornito la potenza per il viaggio nel tempo. Successivamente si optò per un fulmine che colpisce il tribunale di Hill Valley. (WebPhoto)

Thomas F. Wilson appare in tutti e tre i film della trilogia ma in quattro ruoli diversi. È Giff Tannen sia giovane che vecchio, il nipote di Biff, ossia Griff, e il loro antenato Buford “Cane pazzo” Tannen. (WebPhoto)

Il nome del personaggio Tannen prende spunto dall’appellativo del produttore Ned Tanen. Durante una riunione con Zemeckis e Gale per un altro film, l’uomo li trattò con aggressività e i due decisero di vendicarsi in questo modo. (WebPhoto)

La DeLorean DMC-12 è passata alla storia grazie al film. Gli sceneggiatori la scelsero perché l’apertura ad ali di gabbiano e il rivestimento in acciaio le davano un aspetto futuristico e facevano pensare a un Ufo. (WebPhoto)

Ma nell’idea iniziale della pellicola la macchina del tempo sarebbe dovuta essere un frigorifero. (WebPhoto)

Ritorno al Futuro piacque molto al presidente Usa Ronald Reagan che, a differenza dei timori dei produttori, gradì la parte in cui il Doc Brown del 1955 resta scioccato nello scoprire che nel 1985 l’attore era a capo degli Stati Uniti. (WebPhoto)

Reagan citò anche una frase del film in uno dei suoi discorsi: “Come hanno detto in Ritorno al Futuro, dove stiamo andando non abbiamo bisogno di strade”. (WebPhoto)

La Columbia Pictures, inizialmente, respinse il film perché lo riteneva poco accattivante e suggerì a Gale e Zemeckis di proporlo alla Disney. (WebPhoto)

La Disney, invece, ritenne scandalosa la trama che prevedeva una storia d’amore incestuosa tra un figlio e la madre del passato. (WebPhoto)

Lo script della pellicola venne rifiutato circa 40 volte prima di essere scelto da uno studio per farne un film. (WebPhoto)

Ritorno al Futuro, in 34 settimane, solo negli Usa incassò oltre 200 milioni di dollari, il maggior risultato di quell’anno. (WebPhoto)

Il cane di Doc, Einstein, sembra che nello script originale fosse uno scimpanzè. (WebPhoto)

Michael J. Fox era più grande di tre anni di Crispin Glover, che interpretava il padre George McFly. (WebPhoto)

Nel primo capitolo della trilogia solo 32 scene sono state modificate al computer con aggiunta di effetti speciali

Nel 2008 la Nike produsse davvero una versione delle scarpe di Marty McFly, che nella pellicola erano auto-allaccianti. (WebPhoto)

Ritorno al Futuro avrebbe potuto avere un altro nome. Il produttore Sid Sheinberg suggerì di modificare il titolo in Spaceman from Pluto, ma Steven Spielberg, produttore esecutivo, gli scrisse un biglietto: “È stato uno scherzo divertente, ci siamo fatti una grossa risata” e il nome non cambiò più. (WebPhoto)

Nella versione uscita in Europa, Marty dice alla madre nel passato di chiamarsi Levi Strauss, ispirato dai vestiti che indossa. Negli Usa invece dà il nome di un’altra celebre marca d’abbigliamento, all’epoca poco conosciuta oltreoceano: Calvin Klein. (WebPhoto)

Il nome di battesimo di Doc, Emmett, era un gioco di parole basato sul termine time pronunciato al contrario. (WebPhoto)

Il film è stato quasi interamente girato nei sobborghi di Los Angeles. Fox, impegnato durante il giorno con Casa Keaton, poteva essere presente per le riprese, durante la settimana, solo tra le 18.30 e le 2.30 di notte. Gli esterni vennero girati durante il giorno nei weekend. (WebPhoto)