Presentati rigorosamente in ordine alfabetico e secondo il nostro giudizio, ecco i lungometraggi più memorabili e interessanti usciti in sala quest'anno nel nostro Paese
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As bestas - La terra della discordia di Rodrigo Sorogoyen. Presentato al Festival di Cannes lo scorso anno e acclamato dalla critica che lo ha premiato con nove riconoscimenti, tra cui quello per il Miglior Film agli ultimi Premi Goya, l'ultimo film del talentuoso regista spagnolo è un'escalation di crudelta e disumanizzazione. I protagonisti sono una coppia francese che si trasferisce in Galizia ma sin da subito percepisce l'astio dei vicini che a poco a poco diventa vero odio
Anatomia di una caduta di Justine Triet. Vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes e osannato dalla critica internazionale, Il film ha trionfato al box office francese Interpretato da una straordinaria Sandra Hüller. Il film è un thriller che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro il ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Sandra è una scrittrice che vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio
Adagio di Stefano Sollima. Noir fiammeggiante, ambientato in una Roma che mette paura. Gli ex criminali sono residuati bellici. “Cammello” (Pierfrancesco Favino), “Daytona” (Toni Servillo) e “Paul Newman” (Valerio Mastandrea) restituiscono alla perfezione una genia di sconfitti. Hanno le foto insieme a Franco Califano ma hai voglia a credere ancora che tutto il resto è noia, quando hai i giorni contati. Di contro, le forze dell’ordine (interpretate da Alessandro Giannini e Francesco Di Leva) fanno di tutto, tranne che proteggere e servire
Babylon di Damien Chazelle. Ambientato nella Hollywood degli Anni Venti, tra sogni e incubi, tra ambizioni e danze, tra droghe e alcol. Una magica, intensa, indimenticabile esperienza cinematografica che omaggia l’antica forza del cinema delle origini. Intepretato da Margot Robboe e Brad Pitt, il film inizia come una commedia nera, con alcune gag che ricordano i migliori Coen, si sviluppa come un dramma e termina con un finale sorprendente, surreale e poetico. Una sorta di Viale del Tramonto delirante e sincopato, in cui se si cade in piscina non si muore
Barbie di Greta Gerwig. "La vita è troppo importante per essere presa seriamente", scriveva Oscar Wilde. Sicché la regista sceglie la via della leggerezza per condurci al palazzo della consapevolezza. Il lungometraggio offre spunti di riflessione sulla società in cui viviamo, sul maschile e sul femminile. Insomma, non crediamo si possa chiedere di più a un’opera con protagonista una bambola giocattolo. Perfetti sia Margot Robbie sia Ryan Gosling
C'e ancora domani di Paola Cortellesi. La pellicola che ha battuto al box office Barbie e Oppenheimer con un incasso di più di 31 milioni di euro. Come ha dichiarato il Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani: "Al suo esordio alla regia, l'attrice ha acceso un riflettore sui diritti violati e sulla violenza contro le donne. Uno sguardo sul femminile di sempre con una dichiarazione d’amore per il grande cinema di ieri"
Un Colpo di fortuna di Woody Allen. Per il suo 50.mo film., il regista americano ambienta a Parigi una deliziosa e perfida commedia dalle venature thriller interamente girata in lingua francese. E ci insegna quanto l’universo sia indifferente rispetto ai nostri destini. Tocca accettare i colpi dell’oltraggiosa fortuna, parimenti al principe Amleto, e sperare che vada tutto bene. Un'opera soave come certi champagne imbottigliati da piccoli produttori. Al primo sorso sono leggeri però alla fine hanno un gusto persistente che non si dimentica
Decision to Leave di Park Chan-wook . Lontano dai toni della trilogia della vendetta che hanno fatto conoscere al mondo il regista sudcoreano, il film è un thriller dal tocco noir, che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo: in molti lo hanno salutato come un omaggio al cinema di Hitchcock. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero, che è al tempo stesso sentimentale e d’azione. Premiato a Cannes pèr la regia
Dogman di Luc Besson. Quando l'uomo è nei guai, Dio gli manda un cane." Inizia con questa frase del poeta, scrittore, storico e politico francese. Alphonse de Lamartine, il film presentatato in concorso alla 80.ma Mostra del cinema di Venezia. E’ impossibile non empatizzare e innamorarsi di Douglas (un immenso Caleb Landry Jones) protagonista di una vicenda tragica e terrificante. Un ragazzo ferito nel corpo e nell’anima. Un uomo emarginato dalla società. Un dropout che attraverso l’amore per i cani, cerca di sopravvivere.
Enzo Jannacci - Vengo anch'io di Giorgio Verdelli. Il doc, presentato fuori concorso alla 80.ma Mostra del Cinema di Venezia, ti conquista già dai titoli di testa. Un’opera che ti fa sentire come il Silvano della mitica canzone. Un lungometraggio che ti ama, ti stringe, ti prende, ti applica, ti sgonfia, ti dà l’ebbrezza dei tendini e ti sposta tutte le efelidi, dopo non riconosci più i datteri ma resti consapevole che Jannacci è un patrimonio dell’umanità. E ricordi che sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re
Foglie al vento di Aki Kaurismäki. Due persone sole (Alma Pöysti e Jussi Vatanen) si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall'alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità. Presentato in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio della Giuria
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Guardiani della Galassia Vol. 3 di James Gunn. Una spassosa, commovente, esuberante lettera d’addio ai Mavericks dell’Universo Marvel. Magari ritorneranno (mai dire mai quando si tratta di Multiversi e dintorni), ma non con la formazione che abbiamo imparato ad amare e conoscere. Questo capitolo conclusivo segna pure il commiato del regista, passato alla Warner e alla DC film. E viene voglia di ballare, mentre sui titoli di coda scorrono i momenti topici della trilogia e un emozionante sussidiario illustrato per salutare i supereroi meno omologati dell’universo
Holy Spider di Ali Abbasi. Ci sono film disturbanti, ma necessari. E il film rientra di diritto in questa categoria. In concorso al Festival di Cannes, la pellicola ha conquistato il Prix d'interprétation féminine vinto da Zahra Amir Ebrahimi. Tutto parte da Saeed Hanaei, Il serial killer che strangolò 16 prostitute nella città sacra di Mashhad, in Iran. Il regista e sceneggiatore iraniano naturalizzato danese trasfigura questa storia di orrore, morte e pregiudizio in un'opera in cui danzano realtà e finzione
KIller of The Flower Moon di Martin Scorsese. L’America è nata nelle strade e il regista italoamericano sceglie di raccontare le vie lastricate di sangue dell'Oklahoma degli anni Venti. Con un colpo di geno ribalta la prospettiva del pur validissimo libro Gli assassini della Terra Rossa: Affari, petrolio, omicidi e la nascita dell'FBI. Una Storia di frontiera eriporta alla luce una tragedia americana colpevolmente dimenticata. Le tre ore e mezza scorrono rapide quanto un treno che viaggia nella notte. Il cinema si riappropria della forza delle sue origini
Io Capitano di Matteo Garrone. Il viaggio di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa. Un'Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Una sorta di Pinocchio black, un romanzo di formazione africano: il giovane e ingenuo Seydou, attratto dal Paese dei balocchi Europa, viene ingannato dalle tante volpi, gatti e pescecani che incontrerà lungo la strada. Un viaggio che si concluderà con un primo piano finale tra i più indimenticabili degli ultimi 20 anni
Mimì - il principe delle tenebre di Brando De Sica. Come all’interno del succulento "cuoppo", lo street food partenopeo per eccellenza, il film amalgama gli ingredienti più diversi. Il Nosferatu di Murnau e Max Shreck, il suo sfingeo protagonista e la leggenda che Vlad III di Slovacchia, detto l’Impalatore passato alla storia come l’ispiratore della figura del conte Dracula, sia sepolto all'interno del chiostro di Santa Maria la Nova. Straordinari i 2 giovani protagonisti Domenico Cuomo e Sara Ciocca. Uno degli horror più sorprendenti degli ultimi anni
Oppenheimer di Christopher Nolan. Per raccontare l’ascesa e la caduta dell’uomo che ha modellato,nel bene al male, la società in cui ancora viviamo, il regista manda l’immaginazione al potere. Le immagini potentissime della volta celeste si alternano alla Femme assise aux brascroises dipinta da Pablo Picasso o alla Terra Desolata, il poema vergato da Thomas S Eliot. Nella pellicola, l’algebra si trasfigura in musica. , il film ci invita a vestire i panni del padre putativo della bomba atomica (interpretato da un grande Cillian Murphy)
18/23
Gli Spiriti dell'Isola di Martin McDonough. La verde Irlanda si colora di rabbia. Ambientata agli inizi del Millenovecento, tra Inishmore Island e Achill Island, una storia di ordinaria amicizia che si trasforma in una storia di straordinaria follia. Come sempre accade nei film diretti da McDonagh, il cast rasenta la perfezione, la forma aurea dell’arte della recitazione. A partire da Colin Farrell
19/23
Talk To Me di Danny e Michael Philippou. Forti degli 1,5 miliardi di visualizzazioni su YouTube (il loro canale si chiama RACKARACKA), i due registi conoscono gli adolescenti e il loro mondo, le loro inquietudini. Infatti, il film rappresenta uno dei pochissimo film horror in cui giovani attori non recitano come adulti che scimmiottano il linguaggio dei ragazzi. E bastano un paio di sequenze horror davvero crudeli, potenti e ben realizzate per terrorizzare il pubblico
20/23
Rapito di Marco Bellocchio. Liberamente ispirato al Caso Edgardo Mortara, il lungometraggio racconta il conflitto tra il cattolicesimo e l’ebraismo, sullo sfondo dell’Italia di fine Ottocento. Un’opera impreziosita da un cast in stato di grazia in cui spicca Paolo Pierobon nei panni di Papa Pio IX
21/23
Il sol dell' avvenire di Nanni Moretti. Un riuscito, divertente, struggente viaggio alla ricerca del tempo perduto e di un sogno che solo il grande schermo può realizzare. Una sorta di Otto e mezzo, una specie di Bella Confusione per citare Ennio Flaiano. Non a caso il cineasta romano è tornato a girare a Cinecittà. E non manca nemmeno un omaggio al finale diLa Dolce vita, con il sorriso dolce di Valeria Ciangottini e il saluto malinconico di Marcello Mastroianni
22/23
L'Ultima notte di amore di Andrea Di Stefano. Un viaggio al termine delle tenebre, L’ultima di notte di Amore. Una discesa agli inferi di una Milano per male. Il protagonista è Pierfrancesco Favino. Un attore dal talento raro e sempre sorprendentemente versatile, come dimostra la sua performance attoriale in questa pellicola diretta con autorevolezza e passione Un’opera che scava nell’anima dei personaggi e non si limita a scimmiottare malamente gli action thriller d’oltreoceano. Un poliziesco in cui si respirano le atmosfere di certi polar francesi
23/23
The Whale di Darren Aronofsky. "Grazie al potere delle emozioni, una storia come questa può farci immedesimare nei panni di un uomo a cui, altrimenti, non ci saremmo nemmeno mai interessati, per ricordarci che ogni essere umano ha il potenziale per amare e redimersi.” Con queste parole il regista svela il senso del film. Solo Brendan Fraser poteva abbracciare un personaggio così complesso e ingombrante. Non a caso l'attore ha vinto il premio Oscar