Buon compleanno, Leo Gullotta: 75 anni di successi, doppiaggi e risate. FOTO
Il 9 gennaio, l'attore e doppiatore siciliano spegne le 75 candeline. Tra teatro e cinema, ecco le tappe più importanti della sua carriera. LA FOTOGALLERY
Il 9 gennaio Leo Gullotta compie 75 anni. L'interprete siciliano, divenuto famoso anche grazie al suo talento nel doppiaggio, ha conquistato il pubblico con il suo accento e la sua grande capacità di destreggiarsi tra ruoli comici e drammatici (WEBPHOTO)
Nato a Catania, Leo Gullotta mira al mondo dello spettacolo sin da piccolo, quando riesce a salire sul palco del Teatro Massimo Bellini di Catania. I suoi modelli di recitazione sono Turi Ferro e Salvo Randone. Si trasferisce a Roma dove continua a recitare e debutta nel cabaret
L'esordio come attore avviene in televisione, con il film "Aria del continente"(1970), di Marcello Sartarelli. L'esordio al cinema avviene nel 1971 con "Lo voglio maschio" per la regia di Ugo Saitta
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All'inizio sono ruoli minori, ma ben presto i registi italiani imparano a valorizzare il suo talento e la sua innata capacità di passare dal comico al drammatico con facilità. Una sua grande prova attoriale è "Spaghetti House"(1982) di Giulio Paradisi (WEBPHOTO)
"Mi manda Picone"(1983), di Nanni Loy, gli vale un Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista. Nel film interpreta il ruolo di Salvatore Sgugeglia (WEBPHOTO)
Lavora con Giuseppe Tornatore, che dirige Gullotta ne "Il camorrista"(1986, nella foto) (per cui ottiene un David di Donatello come miglior attore non protagonista), "Nuovo cinema Paradiso"(1988) e "Stanno tutti bene"(1989) (WEBPHOTO)
Alle interpretazioni più drammatiche, Gullotta affianca però anche ruoli comici, spesso accanto a colossi della risata italiana come Nino Manfredi, prende parte ad esempio alla pellicola "Grandi Magazzini" (1986) di Castellano e Pipolo (WEBPHOTO)
Nel marzo 1995 dichiara la propria omosessualità al settimanale Rome gay. Ha raccontato la sua vita nell'autobiografia "Mille fili d'erba. Ovvero: come vivere felici anche su questa terra", pubblicato nel 1998 da Di Renzo Editore (WEBPHOTO)
Nello stesso anno dà ancora prova della sua versatilità come attore recitando in "L'uomo delle stelle"...
...e nella commedia di Carlo Vanzina "Selvaggi" (WEBPHOTO)
Un altro regista che valorizza il talento di Gullotta è Maurizio Zaccaro: è con lui sul set de "Il carniere"(1997) e "Un uomo perbene"(1999, nella foto), ricevendo per entrambi un altro David di Donatello come miglior attore non protagonista (WEBPHOTO)
Un'altra prova significativa è quella legata a "Vajont"(2001), di Renzo Martinelli, che gli vale un altro Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista
Tra le sue collaborazioni più longeve e note al grande pubblico c'è quella con la Compagnia del Bagaglino. Gli spettacoli di varietà satirico-grotteschi messi in scena al Salone Margherita di Roma lo vedono imitare molti personaggi femminili del mondo dello spettacolo come Maria De Filippi. Ma il suo personaggio più famoso resta la Signora Leonida
Degli anni Duemila, una per tutte si ricorda la sua interpretazione ne il Kolossal "Baarìa"(2009), di nuovo con Giuseppe Tornatore
Come doppiatore ha dato la voce a Joe Pesci in "C'era una volta in America", Christian Clavier, Burt Young, Tony Shalhoud, Paul Giamatti e Vincent Schiavelli. Inoltre, ha doppiato anche molti personaggi dei film animati come il mammuth Manfred in "L'era glaciale"
Nel 2019 sposa il suo compagno dopo 32 anni di relazione. Intervistato durante il programma "Io e te", Gullotta ha detto: "I diritti sono conquistati e quindi quando arrivano bisogna approfittarne. Grazie al lavoro di molte persone, oggi è possibile vivere legalmente in questo Paese, che finalmente ha riconosciuto come normali queste unioni"