Wicked - Parte 2, recensione del finale epico e crepuscolare che riscrive il destino di Oz

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

In Wicked: Parte 2, Jon M. Chu firma il finale più atteso dell’anno: un capitolo crepuscolare dove Elphaba e Glinda affrontano verità, potere e destino. In questa recensione raccontiamo le interpretazioni di Cynthia Erivo e Ariana Grande, la nuova versione del Mago interpretato da Jeff Goldblum, l’origine dei personaggi storici del Mago di Oz e l’evoluzione emotiva che chiude il musical

Ci sono storie che maturano insieme a noi, che smettono di essere fiabe e diventano specchi. Wicked: Parte 2 è una di queste. Il film più atteso del 2025 torna a Oz per chiudere il percorso di Elphaba e Glinda, e Jon M. Chu lo fa con una regia più adulta, più consapevole, più innamorata delle zone d’ombra che delle magie a effetto.

Il primo capitolo era l’alba: colori pieni, meraviglia, nostalgia.
Questo è il tramonto.
E il tramonto, lo sappiamo, spesso dice più della luce.

La ferita iniziale: due strade divise

Ritroviamo Elphaba nella foresta.
Non è più la studentessa brillante e ribelle di Shiz, ma la figura leggendaria che Oz teme e inventa secondo necessità. Cynthia Erivo la interpreta senza mai cercare compassione: la sua Elphaba è una donna che porta il peso delle proprie scelte con una calma che somiglia alla stanchezza e alla dignità.

Dall’altra parte c’è Glinda, nella Città di Smeraldo. Ariana Grande la trasforma in una giovane che balla sul filo sottile tra dovere e desiderio: un sorriso splendido che a volte sembra un imballaggio, un ruolo che pesa più di quanto brilli. Glinda ha tutto, e proprio per questo rischia di perdere sé stessa.

Jon M. Chu fa vibrare questa frattura con un ritmo lento, doloroso, umano.
Non c’è più spazio per i fraintendimenti: in Wicked: Parte 2, essere buoni non significa apparire buoni.

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Di cosa parla davvero Wicked Parte 2

Dietro la fiaba, Wicked è sempre stato un racconto sulle narrazioni: chi racconta la storia, chi la manipola, chi la subisce.
Qui più che mai.

Il Mago di Jeff Goldblum è un uomo che vive in bilico tra colpa e paura. Non è il buffo impostore del 1939: è un leader che ha costruito un impero sull’inganno e che ora sente il terreno cedere sotto i piedi. Michelle Yeoh, nella sua Madame Morrible, è la tempesta del potere: la voce dura che sa come orchestrare la paura.

In mezzo a queste forze contrapposte ci sono Elphaba e Glinda.
Una cerca la verità.
L’altra cerca una strada che non le spezzi il cuore.

Ed è proprio qui che Wicked Parte 2 diventa un film più politico di quanto sembri: l’amicizia tra le due streghe è l’unica magia autentica rimasta in un mondo che preferisce le illusioni ai fatti.

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Oz come spazio emotivo: scenografie che respirano

Nathan Crowley, scenografo premio Oscar, espande Oz senza farlo diventare un parco giochi.
La Strada di Mattoni Gialli nasce da un milione di tulipani reali, eppure ha un che di funereo, come se quella promessa di meraviglia non valesse più.
La foresta di Elphaba è un rifugio sospeso, un posto che non ammette menzogne.
L’attico di Glinda è bello come un’abitudine che non consola.
Kiamo Ko, invece, torna a essere il luogo dove le storie si spezzano e si ricompongono.

Il film intero sembra respirare attraverso questi spazi.

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Se Wicked: Parte 2 fosse un cocktail…

Sarebbe un Elphaba Sour.
Verde, deciso, affumicato.
Un sorso che brucia un po’ e poi scalda, con una punta di miele che non addolcisce davvero ma regala respiro. Un drink che non bevi per festeggiare, ma per ricordarti chi sei quando nessuno ti guarda.
È il gusto del film: persistente, necessario, onesto.

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Il cuore crepuscolare del film: nessuna buona azione resta impunita

«Nessuna buona azione resta impunita».
È una battuta storica di Wicked, ma qui diventa un dogma, quasi un lamento che attraversa ogni scena.
Il film intero è costruito su questo ritmo: un finale malinconico, crepuscolare, dove la Strada di Mattoni Gialli non porta più a casa ma alla rovina.

Elphaba è ormai, agli occhi del popolo, la Strega Malvagia dell’Ovest. Non tenta semplicemente di sabotare il matrimonio di Glinda: tenta di aprire gli occhi a un paese che non vuole vederla. Grida verità che nessuno è pronto a sentire. Lotta contro una narrazione che la dipinge come mostro e contro una paura collettiva che preferisce bruciare le differenze invece di capirle.

I personaggi del Mago di Oz: un’origine amara

Uno dei tratti più affascinanti di Wicked Parte 2 è come intreccia il mito del Mago di Oz.
Non è fan service: è rivelazione.

Vediamo nascere lo Spaventapasseri, scopriamo cosa ha trasformato un uomo qualunque nell’Uomo di Latta, incontriamo il Leone quando è ancora solo un animale spaventato. Dorothy appare appena, come un’ombra ai margini, un presagio di ciò che verrà.
E le celebri scarpette rosse non sono più simbolo di meraviglia: sono un ricordo triste, quasi funereo, un oggetto che sa di un’innocenza perduta.

In questo Oz, nulla è davvero semplice.
E tornare a casa non è mai stato così difficile.

Il Mago e Glinda: due maschere che cedono

Tra animali parlanti e scimmie volanti, spicca il Mago di Goldblum:
meno impostore, più uomo; meno buffo, più colpevole.
È un personaggio che vibra di rimorso, che ha paura del crollo della propria menzogna.

Glinda, invece, danza nella sua bolla volante per un istante, come se la leggerezza fosse ancora possibile. Ma è un gioco che dura poco.
La realtà la reclama.
E lei deve decidere se essere la donna che vuole o l’icona che tutti pretendono.

Costumi e musica: la metamorfosi finale

Paul Tazewell veste Elphaba come una combattente che non ha più bisogno di nascondersi e Glinda come una creatura di luce che comincia a capire il peso della propria aura.
Le nuove canzoni di Stephen Schwartz ampliano il ventaglio emotivo del film: The Girl in the Bubble è una confessione, No Place Like Home un addio dolceamaro che sa di rinascita.

Il finale (senza spoiler): la possibilità del perdono

Il finale è esattamente ciò che deve essere: non un trionfo, non un fallimento, ma un atto di verità.
Elphaba e Glinda non diventano ciò che il mondo chiede: diventano ciò che sono sempre state, ma che non avevano avuto il coraggio di ammettere.

Il loro ultimo sguardo è il cuore del film.
È la promessa che, nonostante tutto, ci sono legami che resistono a ogni rovina. Insomma, Wicked: Parte 2 è un musical che decide di crescere, di abbandonare l’innocenza e guardare il mondo negli occhi.
È il capitolo finale che chiude una fiaba e apre una domanda:
quanto costa essere veri in un mondo che preferisce i ruoli alle persone?

Jon M. Chu risponde con un film che non ha paura del crepuscolo.
E che, proprio per questo, brilla più forte.

Domande che i fan si stanno già facendo

Di cosa parla Wicked: Parte 2?

Wicked: Parte 2 chiude la storia di Elphaba e Glinda mostrando la loro maturazione emotiva, l’origine dei personaggi del Mago di Oz e il confronto con la propaganda del Mago. È un capitolo più adulto, intenso e crepuscolare.

Chi interpreta Elphaba e Glinda in Wicked 2?

Elphaba è interpretata da Cynthia Erivo, Glinda da Ariana Grande. Le loro performance guidano il cuore emotivo del film diretto da Jon M. Chu.

Wicked: Parte 2 è fedele al musical di Broadway?

Sì. Il film segue la struttura dell’atto II del musical originale, arricchendolo con due nuove canzoni di Stephen Schwartz e ampliando la parte dedicata al Mago e alla genesi dei personaggi iconici.

Come si collega Wicked 2 al Mago di Oz?

Il film mostra l’origine dello Spaventapasseri, dell’Uomo di Latta, del Leone, accenna a Dorothy e rilegge il Mago come figura più fragile e colpevole.

 Wicked 2 ha una scena dopo i titoli?

No. Il film si chiude con un finale compiuto, pensato per concludere il percorso delle due protagoniste.

Il cast e i credits del film

Cast principale:

  • Cynthia Erivo – Elphaba

  • Ariana Grande – Glinda

  • Jeff Goldblum – Il Mago

  • Michelle Yeoh – Madame Morrible

  • Jonathan Bailey – Fiyero

  • Marissa Bode – Nessarose

  • Ethan Slater – Boq

Regia: Jon M. Chu
Musiche: Stephen Schwartz
Sceneggiatura: Winnie Holzman
Scenografie: Nathan Crowley
Costumi: Paul Tazewell
Produzione: Universal Pictures

I temi chiave di Wicked: Parte 2

  • Amicizia come atto politico

  • Verità contro propaganda

  • Crescita e identità

  • Origini del mito del Mago di Oz

  • Finale crepuscolare

  • Musica e metamorfosi

  • Femminilità e potere

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