Massimo Troisi, da Anna Pavignano a Nathaly Caldonazzo: gli amori dentro e fuori dal set
L’indimenticabile attore e regista moriva 30 anni fa, il 4 giugno 1994. Non si sposò mai, ma furono tante le donne bellissime e di talento che incontrò e amò, nella vita privata e nelle storie dei suoi film in cui raccontava con profondità e ironia la complessità delle relazioni di coppia
L'ANNIVERSARIO - Moriva 30 anni fa, il 4 giugno 1994, Massimo Troisi, uno dei più grandi attori e registi della storia del cinema e del teatro. Spirato a soli 41 anni, il “comico dei sentimenti” è stato circondato da donne carismatiche e talentuose per tutta la sua carriera: non si è mai sposato, ma ha vissuto grandi amori e altrettanti ne ha raccontati nei suoi film accanto a protagoniste indimenticabili
Massimo Troisi, le frasi più divertenti tratte dai suoi filmANNA PAVIGNANO - Quando conobbe Troisi alla fine degli anni Settanta, Anna Pavignano era una studentessa di Medicina e faceva la comparsa in tv. I due si incontrarono infatti sul set della trasmissione Non stop, e fra loro nacque una storia d’amore durata 10 anni
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacoloIL RAPPORTO PROFESSIONALE - Troisi e Anna Pavignano hanno lavorato molto insieme, anche dopo la fine della loro relazione. Insieme scrissero le sceneggiature di Ricomincio da tre (1981), Scusate il ritardo (1983), Le vie del Signore sono finite (1987), e Il Postino (1994)
I migliori film di Massimo TroisiLA RELAZIONE CON TROISI – Come ha raccontato la scrittrice e sceneggiatrice in una recente intervista, “avevamo stabilito a tavolino di essere una coppia aperta, alla moda. Massimo mi raccontava le sue scappatelle e io ero perfino contenta. Mi illudevo di controllare la gelosia. Se guardo il passato, non provo nostalgia; però ho un grosso rimpianto: non siamo stati capaci di costruire un rapporto istituzionale e di sopportarne il fardello”
Massimo Troisi, conferita honoris causa alla memoriaL’ULTIMO SALUTO– Dopo la rottura, tra i due è rimasta una grande amicizia. Anche per questo la scrittrice prova ancora rabbia per come ha salutato l’attore per l’ultima volta: “Avrei dovuto salutarlo alla festa per la conclusione del Postino. Ebbi un impegno improvviso, diedi forfait. E lo chiamai, per scusarmi. ‘Che problema, c’è? Ci vediamo al ritorno da Londra’, rispose con la consueta bonarietà. Il dolore più grande è stato congedarmi al telefono, come se stesse andando a togliersi l’appendicite. Come ho potuto essere così stupida?”
Laggiù qualcuno mi ama, il trailer del doc su Massimo TroisiFIORENZA MARCHEGIANI - Uno dei film nei quali collabora Anna Pavignano è Ricomincio da tre, dove va in scena l’amore fra i personaggi interpretati da Troisi (Gaetano) e Fiorenza Marchegiani (Marta). Una storia romantica, ma non troppo, in cui alla frase di lei, “Quando c'è l'amore c'è tutto”, lui risponde: “No, ti sbagli, chella è 'a salute”. In questa pellicola, Troisi condivide con l’attrice la sua prima esperienza sul grande schermo, sia come attore che come regista
CLARISSA BURT - Celebre la storia d’amore, durata tre anni, fra Troisi e la modella Clarissa Burt, volto - fra gli altri-, anche di Christian Dior. Lei americana e riservata, lui partenopeo e sempre pronto alla risata. Si conobbero dopo la fine della relazione di lei con Francesco Nuti, e Troisi - raccontò lei stessa - le insegnò a fare il caffè con la moka napoletana, anche se lei non lo beveva
GIULIANA DE SIO - È invece un indimenticabile amore sul set quello con Giuliana De Sio nel film Scusate il ritardo. Lei è Anna, passionale, nevrotica e desiderosa di essere amata, lui è Vincenzo, che al posto di dirle “ti amo” ascolta la radiocronaca del Napoli. È in questa pellicola che sulla scalinata del quartiere Chiaia Troisi pronuncia la celebre battuta sui “50 giorni da orsacchiotto”
JO CHAMPA - Amore sul set e fuori per Troisi e Jo Champa, attrice e modella americana che ha lavorato anche con registi del calibro di Ettore Scola e Bernardo Bertolucci. Nella vita, ha raccontato lei, i due sono stati insieme circa due anni. Nel film Le vie del Signore sono finite interpretano una coppia alla prese con un amore travagliato
FRANCESCA NERI - La vita di coppia e le dinamiche dell’amore sono anche al centro di Pensavo fosse amore... invece era un calesse, in cui Troisi e Francesca Neri sono Tommaso e Cecilia. I due sono prossimi al matrimonio, ma le tensioni non mancano e i due si separano fra mille peripezie per poi ritrovarsi. Ma, come dice Troisi alla fine del film, “un uomo e una donna sono le persone meno adatte a sposarsi tra di loro, troppo diversi”
IL RACCONTO DI NERI - “Sensibile, ironico e insieme malinconico, innamoratissimo delle donne. Era la persona più fragile e più creativa con cui abbia mai lavorato - ha ricordato Francesca Neri in un’intervista a Il Messaggero - Sosteneva che le donne sono troppo gelose, possessive, esigenti e lui non si sentiva alla loro altezza. Ma gli piacevano da morire e, sapendo forse che gli restava poco da vivere, non si negava conquiste ed emozioni”
MARIA GRAZIA CUCINOTTA - Sceneggiatura firmata con Anna Pavignano, l’ultimo film di Troisi è Il Postino, in cui recita accanto a una giovane Maria Grazia Cucinotta. La pellicola racconta la storia di Mario, un uomo semplice che stringe amicizia con Pablo Neruda, poeta cileno in asilo politico nel Sud Italia. Maria Grazia Cucinotta è Beatrice, grande amore di Mario che lui conquisterà grazie alla poesia
IL POSTINO - Il film che vede Troisi accanto a Maria Grazia Cucinotta è anche l’ultimo per l’attore e regista, che muore poche ore dopo la fine delle riprese per un attacco cardiaco legato a un episodio di febbre reumatica
LE PAROLE DI CUCINOTTA - “Mi ha insegnato a essere sempre sincera e vera. Chi era Massimo? Unico sia come artista sia come uomo”, ha detto Maria Grazia Cucinotta in un’intervista all’Ansa
IL RICORDO DI CUCINOTTA – In un’intervista a Domenica In, Cucinotta ha detto: “Io ringrazierò per sempre Massimo: senza di lui non avrei mai avuto l’opportunità di farcela e di lavorare nel cinema, sono 30 anni che glielo dico, anche se non c’è più. Lui sapeva che quel film avrebbe avuto successo. Massimo non era uno che si lamentava anche quando stava male, aveva sempre la battuta pronta, era sempre solare. Quando registravamo e lui stava già male, nessuno avrebbe mai pensato che poi sarebbe successo ciò che è accaduto perché a vent’anni non pensi mai alla morte”
NATHALY CALDONAZZO - L’ultimo amore di Troisi fu l’attrice, modella e showgirl Nathaly Caldonazzo, che gli rimase accanto fino alla sua morte. Fu lei a raccontare del loro primo incontro in un ristorante di Roma, quando Caldonazzo aveva 24 anni e Troisi 39, seguito da un appuntamento per un caffè e dall’inizio della storia d’amore
UNA STORIA LUNGA DUE ANNI - È l’inizio di una storia d’amore, che durerà fino alla scomparsa dell’iconico artista napoletano. “Non sapevo dei suoi problemi di cuore”, ha dichiarato Caldonazzo nell'intervista al podcast One more time, ricordando anche la vicinanza durante l’operazione cardiaca a Los Angeles, che purtroppo non andò bene. “La notte prima dell’intervento mi disse: ‘Amore dormiamo insieme, ho paura’. L’intervento peggiorò le sue condizioni e durante la stessa operazione ebbe un infarto. Io non gli ho mai rivelato quanto accadde”
IL RACCONTO DELLA MORTE/1 - “Era ostinato a finire il film anche senza forze - ha raccontato Caldonazzo a Il Corriere della Sera - Non a caso ha cambiato il finale: nel libro Mario non muore. Nella sua versione sì. Quando è morto io ero stata fuori per due giorni. Lui aveva finito di girare ed era a casa della sorella, nei pressi di Cinecittà. Aveva lasciato detto che se avessi telefonato io avrebbero dovuto svegliarlo. Io chiamo, la sorella va, ma lui non si sveglia. Io suggerisco di lasciarlo riposare”
IL RACCONTO DELLA MORTE/2 - “Rientro a Roma, arrivo a casa per raggiungerlo di corsa e sento la segreteria telefonica che impazzisce, un messaggio dopo l’altro - ha detto Caldonazzo - Ettore Scola, che era uno dei suoi migliori amici, l’architetto che ci stava rifacendo il bagno, tanti altri… ma non ci faccio caso. Sono di corsa, devo andare da lui. Invece era già morto: la tv l’aveva annunciato. Stavo per uscire quando chiamò mia madre: ‘Ora devi essere forte’. Solo allora capii”
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