Il 21 maggio il regista presenterà in Concorso in anteprima mondiale la sua ultima opera, il naturale seguito di È stata la mano di Dio. "Volevo parlare di una giovinezza sognata, più che di una giovinezza vissuta", ha dichiarato a Variety
Il 21 maggio, alla 77ª edizione del Festival di Cannes (LO SPECIALE), Paolo Sorrentino presenterà in Concorso in anteprima mondiale Parthenope, un’epica lettera d’amore a Napoli dedicata alla sua giovinezza mancata. Come spiegato dal regista a Variety, il film rappresenta un naturale seguito del suo ultimo capolavoro, È stata la mano di Dio. “Come tutti i registi, faccio sempre i conti di quanti film ho dentro di me. E pensando a quali film mi restavano da fare, a partire da È stata la mano di Dio, ho cominciato a scegliere quelli che puntavano all’essenza di ciò che mi interessa. Questo è il processo. Ho iniziato con È stata la mano di Dio dove mi interessava descrivere la mia giovinezza, e ho continuato – o sviluppato in parallelo – con quest’altra cosa che mi interessava che è parlare della mia giovinezza mancata”, ha detto Sorrentino. “L’abbandono, la spensieratezza dei ragazzi del film è qualcosa che mi sfuggiva. Quella la sognavo soltanto. Quindi volevo parlare di una giovinezza sognata, più che di una giovinezza vissuta, come invece ho fatto con È stata la mano di Dio”.
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LE DONNE E NAPOLI
Parthenope segue dalla nascita la giovane e bellissima protagonista, affamata di conoscere la vita. “Nel pensare ad un eroe moderno mi è venuto naturale che fosse un’eroina, non un uomo, per tante ragioni”, ha spiegato Paolo Sorrentino. “Perché trovo che il viaggio compiuto dalle donne oggi sia molto più eroico di quanto lo fosse l’epico ed eroico viaggio dell’uomo in passato. Si tratta del grande viaggio verso la libertà che le donne hanno messo in moto oggi ma che viene da molto lontano. È un viaggio epico. È un viaggio pieno di ostacoli, pieno di pregiudizi. Ed è un viaggio davvero molto coraggioso quello che le donne stanno compiendo”. Protagonista è anche Napoli, “una specie di calamita, perché ho questo rapporto di vicinanza e di fuga con Napoli. Come tanti altri napoletani, ho vissuto qui; me ne sono andato; e poi ho cercato di ritornare. E leggendo i grandi scrittori, capisci che la vicinanza e la fuga sono due grandi costanti della vita sentimentale di un individuo. E quindi della mia storia d’amore con Napoli”.
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LA SCELTA DI STEFANIA SANDRELLI NEL CAST
Sorrentino ha anche dichiarato di non essere “un grande cinefilo” perché “non ho questa sorta di mitologia del cinema. Questo tipo di smisurata idolatria per il cinema”. Nel cast di Pathenope, oltre all’esordiente Celeste Dalla Porta e ai veterani Luisa Ranieri e Gary Oldman, che il regista ha definito “uno dei cinque migliori attori al mondo”, ci sarà anche Stefania Sandrelli, che è stata scelta non per “rendere omaggio ai giorni di gloria del cinema italiano”, bensì perché “conserva ancora quel dolore imperscrutabile che si prova da adolescenti” emerso nel film La conoscevo bene di Antonio Pietrangeli del 1965 e “che probabilmente ha avuto come persona e che ha ancora adesso”.