A Londra arriva il “bollino” per 007 a causa di "contenuti offensivi"

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Il British Film Institute ha deciso di apporre un cartello disclaimer sui film di James Bond (e non solo su quelli) poiché ritiene che quelle pellicole siano caratterizzate da contenuti che “oggi causano offesa”. Con un avviso generale, sono state contrassegnate tutte le opere cinematografiche presentate dall’istituto londinese in omaggio al lavoro del compositore britannico John Barry, il genio musicale che si cela dietro le colonne sonore di parecchi adattamenti dei romanzi di Ian Fleming sulla celeberrima spia

Licenza di uccidere sì, licenza di offendere no: questo è ciò che sta a cuore al British Film Institute di Londra, che ha deciso di apporre un cartello disclaimer sui film di James Bond (e non solo su quelli) poiché ritiene che quelle pellicole siano caratterizzate da contenuti che “oggi causano offesa”.
Con un avviso generale, sono state contrassegnate tutte le opere cinematografiche presentate dall’istituto londinese in omaggio al lavoro del compositore britannico John Barry, il genio musicale che si cela dietro le colonne sonore di parecchi adattamenti dei romanzi di Ian Fleming sulla celeberrima spia.
L’istituto cinematografico con base a Londra celebra il lavoro del compositore per la stagione in corso, quella che inaugura il 2024.
Il disclaimer avverte che tutti i film della stagione intitolata John Barry: Soundtracking Bond and Beyond "contengono linguaggio, immagini o altri contenuti che riflettono opinioni prevalenti al tempo, ma causeranno offesa oggi (come facevano allora)”.
Il British Film Institute ci tiene a specificare anche ciò che segue: “I titoli sono inclusi qui per ragioni storiche, culturali o estetiche e queste opinioni non sono in alcun modo approvate dal BFI o dai suoi partner".

Il film Agente 007 - Si vive solo due volte ha anche l’avviso "contiene stereotipi razziali superati"

Un avviso in più è stato aggiunto al cartello per quanto riguarda il film del 1967 Agente 007 - Si vive solo due volte (You Only Live Twice), dichiarando che "contiene stereotipi razziali superati".

La pellicola in questione vede Sean Connery nei panni di Bond che affronta il Blofeld di Donald Pleasence. Presenta una scena in cui Connery cerca di passare per giapponese, motivo per cui il BFI ha voluto avvertire il pubblico della presenza di stereotipi di tipo razziale.

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Goldfinger e la "sessualità caricaturale"

Anche Goldfinger è incluso nella stagione del BFI, con le note del programma che suggeriscono che la "colonna sonora rumorosamente sensuale" di Barry si abbina a una "sessualità caricaturale".
Il film del 1964 include una scena in cui Bond (sempre Connery) sembra rendere appunto caricaturale il sesso in un fienile con Pussy Galore (interpretata da Honor Blackman), forzandola ad avere un rapporto, come riporta Catherine Shoard sul Guardian.
In una lettera del 1959 riguardante il romanzo da cui è tratto il film, l’autore Ian Fleming spiega che questo "posare le mani dell'uomo" era tutto ciò di cui aveva bisogno il personaggio lesbico per "curare" la sua "malattia psicopatologica".

E c'è anche dell'altro: la rappresentazione di Oddjob, lo scagnozzo coreano di Goldfinger che presenta palatoschisi, viene citata da molti come perpetuazione di uno stereotipo che associa la disabilità alla malvagità, fa notare Catherine Shoard sull’articolo apparso nelle scorse ore su The Guardian.

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Gli altri titoli cinematografici interessati dall'avviso

Altri titoli che fanno parte della stagione dedicata a Barry e coperti dall'avviso sono i thriller di Michael Caine Deadfall e The Ipcress File, poi Boom con Elizabeth Taylor e Richard Burton e Four in the Morning con Judi Dench.
Il classico del crimine di Peter Sellers, Never Let Go, ha un avviso specifico che avverte gli spettatori di "atteggiamenti e linguaggio razzisti", così come il film di Jon Voight e Dustin Hoffman Midnight Cowboy. Quest’ultima è la pellicola drammatica diretta da John Schlesinger e incentrata sull’amicizia tra un truffatore e una prostituta, il cui cartello disclaimer aggiunge che include "linguaggio omofobico e violenza sessuale".
E Petulia (1968) di Richard Lester, con Julie Christie nel ruolo di una giovane donna abusata dal marito (interpretato da Richard Chamberlain), presenta un avviso individuale per "scene di violenza domestica".

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BFI: “Abbiamo la responsabilità di come presentiamo i film al nostro pubblico”

Un portavoce del British Film Institute ha dichiarato al Guardian: "In quanto organizzazione culturale con la responsabilità della conservazione di opere cinematografiche e di immagini in movimento e della loro presentazione al pubblico, affrontiamo continuamente e gestiamo le sfide presentate dalla storia di film e programmi televisivi e da come riflettono le opinioni prevalenti al loro tempo. Sebbene abbiamo la responsabilità di conservare i film il più possibile vicini alla loro accuratezza contemporanea, anche quando contengono linguaggio o rappresentazioni che rifiutiamo categoricamente, abbiamo anche la responsabilità di come li presentiamo al nostro pubblico. Gli avvisi che forniamo in tutti i nostri spazi espositivi e sulle piattaforme online agiscono come guida che un film o un'opera riflette le opinioni del tempo in cui sono stati realizzati e che potrebbero causare offesa. Continuiamo a rivedere i nostri processi attorno alla presentazione di opere cinematografiche e di immagini in movimento per apportare miglioramenti e sostenere la fiducia del pubblico. Ascoltiamo i feedback dei clienti e continuiamo a lavorare a stretto contatto con il British Board of Film Classification e le loro classificazioni per fornire adeguate indicazioni. Questo è un lavoro continuo”.

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Quasi due terzi degli adolescenti sono d'accordo circa gli avvisi

Un sondaggio del 2021 condotto dal British Board of Film Classification ha rilevato che quasi due terzi degli adolescenti intervistati erano d’accordo circa gli avvisi apposti su film che potrebbero influire negativamente sulla loro salute mentale.

Come riporta il Guardian, la ricerca ha mostrato che ansia (50%), stress (38%) e depressione (34%) erano le principali preoccupazioni per i giovani di 13-18 anni, seguite da problemi legati all'immagine corporea (30%), suicidio (20%) e autolesionismo (20%). Il 68% degli adolescenti ha dichiarato di trovare invece utili le rappresentazioni positive sullo schermo per eliminare lo stigma, mentre quasi la metà ha affermato di trovarle educative.

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Anche le ristampe moderne dei romanzi di Ian Fleming su Bond hanno un avviso

Non soltanto i film ma pure i romanzi che stanno alla base dell'universo di Bond adesso hanno un avviso simile.
Le ristampe moderne dei romanzi della saga di 007 sono accompagnati da un cartello che dichiara: "Questo libro è stato scritto in un periodo in cui termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni erano comuni”.

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