James Bond, all'asta le lettere di Ian Fleming: tra cultura e sadomaso

Spettacolo

Sotheby's vende online più di 160 lettere scritte dal papà di 007 e dalla moglie: raccontano una relazione tempestosa e complicata, fatta di tradimenti, rapporti sadomasochisti ma anche di tenerezza, complicità e amore

Più di 160 lettere scritte in 20 anni. Protagonisti il papà di James Bond, Ian Fleming, e la moglie Ann. È il patrimonio messo all’asta da Sotheby's. Stimate tra le 200 e le 300 mila sterline, le lettere vengono offerte da Fionn Morgan, la figlia di Ann e di Lord Shane O'Neill, in una vendita online di Sotheby's dal 3 al 10 dicembre. Si tratta di circa 500 pagine scritte a macchina o a mano, almeno tre scritte su fogli strappati da libri.

Il contenuto

Le lettere raccontano una relazione tempestosa e complicata, fatta di tradimenti, rapporti sadomasochisti e tenerezza, ma anche di complicità e amore. Ann Fleming, da nubile Charteris, nacque nell'aristocrazia e sposò uomini ricchi. Il suo primo marito fu Shane O'Neill, il terzo barone O'Neill. Dopo la sua morte, avvenuta in un'azione militare nel 1944, sposò il magnate dei giornali Esmond Harmsworth, il secondo visconte Rothermere. Durante entrambi i matrimoni lei e Fleming erano amanti, un'intensa relazione che aveva elementi sado-masochisti come si evince dalle lettere visionate dai giornali inglesi. 

Le lettere dalla Giamaica

Molte delle lettere successive dell'autore, inoltre, sono state scritte da Goldeneye, in Giamaica, dove ogni anno andava a lavorare ai suoi romanzi e dove scrisse tutti i 13 libri (più un 14esimo uscito postumo nel 1966) di Bond con una metodicità impressionante: scriveva ogni giorno per 4 ore (dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 19) 2000 parole senza correzioni, per sei settimane nei due mesi invernali che trascorreva in Giamaica tra gennaio e marzo; poi un'ulteriore settimana di lavoro, la settima, per correggere gli errori vistosi e riscrivere brevi passaggi.

Nelle lettere anche James Bond

Tra le 160 lettere, infine, c'è anche James Bond. Il personaggio che avrebbe reso immortale Ian Fleming è visto dallo scrittore come un'opportunità di guadagno, ma ancora poco credibile. Raccontando ad Ann delle proposte per una serie televisiva dell'agente 007, scrive: "Interessante, ma nessuna miniera d'oro in questo momento". Quanto poi a un possibile film di Hollywood, prevale lo scetticismo: "E' come al solito una questione di incrociare le dita e aspettare che qualcuno li prenda da parte e li costringa a tirar fuori qualche dollaro". Una speranza che ebbe il tempo di vedere concretizzarsi con i primi due film della serie: 'Licenza di uccidere' del 1962 e 'Dalla Russia con amore' del 1963. La terza pellicola dedicata all'agente 007, 'Missione Goldfinger', la prima a vincere l'Oscar (per il miglior montaggio sonoro a Norman Wanstall), uscì poco dopo la morte dello scrittore, avvenuta all'una di notte del 12 agosto 1964, a 56 anni, a seguito di un infarto. La moglie Ann gli sopravvisse fino al 1981 mentre il loro unico figlio, Caspar, fu stroncato nel 1975 da un'overdose. Sono sepolti tutti e tre sotto un obelisco di pietra vicino alla chiesetta di Sevenhampton, piccolo villaggio nel distretto di Swindon, nella contea cerimoniale del Wiltshire, in Inghilterra.

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