
Blade runner compie 40 anni, 15 frasi celebri del film di Ridley Scott
Il 25 giugno del 1982 il capolavoro di Ridley Scott, con Harrison Ford protagonista, usciva nelle sale americane. Un film che è rimasto nella storia del cinema regalando immagini spettacolari e una scrittura intensa, densa di dialoghi di grande spessore filosofico. Eccone alcuni

Il 25 giugno del 1982 usciva nei cinema americani Blade Runner, film fantascientifico diretto da Ridley Scott e tratto dal racconto di Philip K. Dick Ma gli androidi sognano pecore elettrice? La pellicola, che oggi compie 40 anni, è considerata tra le pietre miliari del genere distopico. Ecco alcune frasi memorabili che si possono trovare nel film
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"Non cercano killer nelle inserzioni sui giornali. Quella era la mia professione. Ex-poliziotto. Ex-cacciatore di replicanti. Ex-killer". Così Rick Deckard (Harrison Ford) riassume il suo curriculum
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"Lavori in pelle. Così Bryant chiamava i replicanti. Nei libri di storia è il tipo di poliziotto che chiama la gente di colore 'sporchi n***i'". Ancora Deckard racconta allo spettatore il razzismo e la rigida divisione sociale tra esseri viventi di serie A ed esseri viventi di serie B
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"Non era previsto che i replicanti avessero sentimenti. Neanche i cacciatori di replicanti. Che diavolo mi stava succedendo?". Rick Deckard comincia a innamorarsi di Rachel (Sean Young), una replicante che ha tratti decisamente umani
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"Il rapporto: ordinaria amministrazione, ritiro di un replicante. Ma non bastava comunque a confortarmi dall'aver sparato nella schiena a una donna. Ed ecco di nuovo un sentimento dentro di me. Per lei, per Rachael". Il cacciatore di replicanti Deckard comincia a dovere fare i conti con la sua coscienza dopo essersi innamorato di Rachel
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“Non sapevo per quanto tempo saremmo stati insieme. Ma chi è che lo sa?”. Deckard riassume con questa frase la precarietà della sua relazione con Rachel. Rachel è una replicante, ha una data di scadenza che né lei né Deckard conoscono, il loro amore è destinato a finire. Ma, ragione Deckard, chi può sapere quanto durerà la sua relazione sentimentale?
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"Bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavo". Roy Batty (Rutger Hauer), leader dei replicanti ribelli
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"Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco". Roy Batty dimostra la sua particolare predilezione verso l'epica e la poesia
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"Io faccio amici. Giocattoli. I miei amici sono giocattoli. Li faccio io. È un hobby. Io sono un progettista genetico". J.F. Sebastian (William Sanderson) spiega così il suo rapporto con i replicanti
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"Io penso, Sebastian, pertanto sono". Pris (Daryl Hannah) rivendica la sua umanità davanti al suo fabbricatore, J.F. Sebastian
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“Se solo tu potessi vedere quello che ho visto io con questi tuoi occhi!”. Un'altra frase a effetto di Roy Batty
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“Io voglio più vita, padre”. Roy Batty arriva vicino alla sua data di scadenza e disperatamente cerca un modo per sopravvivere. Così implora il suo creatore, Eldon Tyrrell (Joe Turkel), di risolvere il suo problema

“Ho fatto cose discutibili. Cose per cui il dio della meccanica non ti farebbe entrare in paradiso”. Roy Batty si confronta con Eldon Tyrrell, il suo creatore

“La candela che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy.” Eldon Tyrrell respinge le richieste di Roy e con questa metafora gli ricorda la vita particolarmente intensa che ha vissuto

"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire". Il grande monologo di Roy Batty è il momento più memorabile del film. Tutti conoscono questa citazione, persino chi non ha mai visto il film. Almeno il suo inizio, magari leggermente storpiato

"Io non so perché mi salvò la vita. Forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l'avesse mai amata... Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le stesse risposte che noi tutti vogliamo: 'Da dove vengo?' 'Dove vado?' 'Quanto mi resta ancora?' Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire". La morte di Roy e il suo ultimo gesto di solidarietà nei suoi confronti conferma a Deckard la vicinanza tra lui e i replicanti