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Cannes 2022, Zelensky alla cerimonia d'apertura: "Il cinema non resti muto"

Cinema

A sorpresa il presidente dell'Ucraina in guerra Zelensky è intervenuto nel corso della cerimonia di inaugurazione della 75.ma edizione della kermesse transalpina citando due capolavori della storia del cinema, Il Grande Dittatore e Apocalypse Now, e rendendo omaggio al regista lituano Kvedaravicius, scomparso in aprile

 

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La 75.ma edizione del Festival del Cinema di Cannes (SCOPRI LO SPECIALE)  inizia con una grande sorpresa. Nel corso della cerimonia di apertura della Kermesse si è collegato da remoto il presidente dell’Ucraina Vlodymyr Zelenski. Appena iniziato il collegamento via satellite è comparso sullo schermo il politico, è stato accolto da una standing ovation da parte dell'intera platea.

Zelenski ha citato Il Grande Dittatore (il capolavoro del 1940): "Serve un nuovo Charlie Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto", E poi ha aggiunto: "Si poteva immaginare che tutti avessero capito che si possono conquistare le persone attraverso la bellezza avvicinandole davanti agli schermi e non con la bruttezza, riunendole nei rifugi aerei. Si poteva immaginare che tutti avessero capito che l'orrore su vasta scala della guerra che può travolgere l'intero continente non avrebbe avuto seguito. Ma ancora, allora come adesso, c’è un dittatore. Di nuovo c’è una guerra per la liberta'.”

 

Zelensky, da Apocalypse Now al ricordo del regista  Kvedaravicius

Ma durante il suo intervento il presidente ha menzionato anche un’altra pietra miliare della settima arte, ovvero, Apocalypse Now, la pellicola diretta da Francis Ford Coppola, tratta dal romanzo "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad e ambientata durante la guerra del Vietnam. Nello specifico ha citato la celebre battuta: "Mi piace l'odore del napalm al mattino" [in originale: I love the smell of napalm in the morning] pronunciata dal tenente colonnello William "Bill" Kilgore, interpretato da Robert Duvall. Infine, Zelensky ha volute rendere omaggio al regista lituano Mantas Kvedaravicius, ucciso all'inizio di aprile mentre cercava di lasciare la città assediata dall'esercito russo. Nel 2016 il  cineasta aveva realizzato "Mariupolis" , un toccante e poetico documentario su Mariupol, una città che traeva la sua ricchezza dalle sue acciaierie e miniere di carbone, prima della guerra in corso.

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