Da Scarface a Jimmy Hoffa, da Carlito Brigante a Donnie Brasco, dal padrino Michael Corleone al colonnello di Scent of Woman, un viaggio alla scoperta delle più riuscite ed emozionanti interpretazioni dell'attore che compie 80 anni sabato 25 aprile
“Quando lo incontri, parla piano ed è tranquillo, ma all'improvviso... è come un orchestrale che suona uno strumento incredibile. Quando recita, è come se suonasse uno strumento potentissimo. È travolgente. “
Con queste parole Chris O'Donnell descrive Al Pacino, con cui ha lavorato in Scent of Woman. Come è noto, grazie all’interpretazione del colonello Frank Slade, l’attore ha vinto il suo unico Oscar. Su 9 nomination (l’ultima l’ha ricevuta per il ruolo di Jinmy Hoffa in The Irish Man) è un dato che non depone a favore dei membri dell’Academy. Ma, si sa, il talento non si misura solo con le statuette. Giunto al traguardo degli 80 anni, Al Pacino ci ha offerto un numero talmente alto di interpretazioni straordinarie che selezionarne (presentate rigorosamente in ordine cronologico decrescente) solo 15 è stata un’impresa (presentate rigorosamente in ordine cronologico decrescente)
. Se come diceva Shakespeare, la vita è un palcoscenico, pochissimi attori si sono manifestati con un simile talento e una tale disinvoltura sul grande schermo. Per usare le parole di Truffaut, in Effetto Notte: “I film sono più armoniosi della vita, non ci sono intoppi nei film, non ci sono rallentamenti, i film vanno avanti come i treni nella notte”.E spesso e volentieri le pellicole interpretate da questo attore nato a New York il 25 aprile del 1940 vanno rapide a destinazione. Emozioni dirette che giungono puntuali al cuore e al cervello del pubblico e anche della critica. Insomma, The World is Your, come recita la scritta che appare sul dirigibile di Scarface
La classifica dei migliori personaggi interpretati da Al Pacino
15.Il padrino (1972)
REGIA: Francis Ford Coppola
ATTORI: Marlon Brando, Robert Duvall
A volte la realtà supera la fantasia. A parte il regista, nessuno della produzione voleva Al Pacino nel ruolo di Michael Corleone. Lo ritenevano troppo basso e avevano offerto la parte a Jack Nicholson, Dustin Hoffman, Robert Redford e Ryan O'Neal. Ma Coppola non si arrese, rischiando addirittura di venire licenziato per questa sua ostinazione. Ma dopo aver visto Pacino recitare nella scena dell’omicidio di Virgil Sollozzo, anche i più scettici capirono che Al era la scelta giusta. Pacino fu nominato agli Oscar ma boicottò la cerimonia perché era stato candidato come non protagonista, a differenza di Marlon Brando che nel Padrino compare molto meno di Al. È noto che Brando l’Oscar lo vinse, ma non si presento nemmeno, per protestare contro il trattamento del Governo degli Stat Uniti nei confronti dei nativi americani.
14. Serpico (1973)
REGIA: Sidney Lumet
ATTORI: John Randolph: Jack Kehoe
“E questa a chi va? Al poliziotto onesto? O al povero fesso che s'è fatto sparare in faccia? Se la mettano in cxxx, glielo dica pure”. Con queste parole Frank Serpico, accoglie l’onorificenza che gli viene consegnata mentre è disteso su un letto di un ospedale, dopo che un criminale gli ha sparato in volto. E in questa frase c’è tutta la rabbia dell’agente onesto costretto a lavorare insieme a colleghi corrotti e spietati. Per prepararsi al meglio, Al Pacino ha frequentato spesso e volentieri il vero Serpico prima delle riprese. E non caso per questo ruolo l’attore ha ricevuto una nomination agli Oscar come miglior protagonista.
13.Il Padrino Parte II (1974)
REGIA: Francis Ford Coppola
ATTORI: Robert Duvall. Diane Keaton
In questo sequel, i toni si fanno più rarefatti. Ormai Michael Corleone è un boss affermato che deve difendere il proprio trono. E anche la recitazione di Al Pacino si fa più intima. Spesso il volto dell’attore è incastonato da ombre nere. Insomma un monarca solo e tormentato che pronuncia frasi come questa “Gli amici tieniteli stretti... ma i nemici, anche più stretti”. Nominato agli Oscar come miglior attore protagonista, Pacino grazie al personaggio di Michael Corleone si è piazzato all'11º posto nella lista dei 50 migliori cattivi di tutti i tempi.
12.Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
REGIA: Sidney Lumet
ATTORI: John Casals, Charles Darning
Ispirato alla vera storia di John Wojtowicz, il film con cui Al Pacino conquistò la quarta nomination all’ Oscar. Nei panni di Sonny Wortzik, l’attore commosse critica e pubblico. Eppure in principio l’attore aveva rifiutato il ruolo perché esausto e depresso terminata la lavorazione del Padrino II. Durante le riprese di Quel pomeriggio di un giorno da cani Pacino svenne e gli fu diagnosticato un esaurimento nervoso. D’altronde per interpretare al meglio il ruolo del rapinatore stressato, rinchiuso in una banca, insieme ai suoi complici e a un gruppo di ostaggi, Al aveva deciso di dormire poco, mangiare di rado e farsi spesso docce fredde.
11. ...E Giustizia per tutti (1979)
REGIA: Norman Jevinson
ATTORI: Jack Warden, John Forsythe
Prima di impersonare il legale più diabolico della storia del cinema, Al Pacino ci offre una toccante e indimenticabile performance attoriale nei panni di Arthur Kirkland, avvocato di Baltimora, onesto e coraggioso. Infatti, grazie a questa interpretazione, l’attore ricevette la sua quinta nomination all’Oscar. Per prepararsi al ruolo, Pacino intervistò avvocati e frequentò aule di tribunali, senza però rinunciare alla sua tendenza a improvvisare recitando battute non presenti sul copione.
10. Cruising (1980)
REGIA: William Friedkin
ATTORI: Paul Sorvino, Karen Allen
Certo si tratta di uno dei film più controversi diretti dal futuro regista di L’Esorcista. La pellicola all’epoca fu duramente contestata dagli attivisti gay, ma col tempo le critiche si sono attenuate e oggi anche nella comunità LGBT Cruising ha i suoi estimatori. Peraltro il film sarebbe dovuto essere interpretato dall’allora emergente Richard Gere, ma Al Pacino volle a tutti i costi il ruolo del protagonista. Così l’agente di polizia Steve Burn che si infiltra nel mondo dei club gay sadomaso per incastrare un serial killer, rappresenta uno delle sfide più interessanti affrontate dall’attore nella sua carriera.
9. Scarface (1993)
REGIA: Brian De Palma
CAST: Michelle Pfeiffer, Stephen Bauer, Robert Loggia
Sono passati 38 dalle efferate gesta cinematografiche del gangster cubano immortale dal capolavoro di Brian De Palma. Tuttavia Tony Montana continua a essere uno dei criminali più famosi della storia del cinema. Anzi il personaggio interpretato si è trasfigurato in un’icona pop che campeggia su magliette, tazze da caffè e su ogni genere di Merchandise. Come è noto, Pacino nel film si ustionò una mano con la canna del M16 durante la sparatoria finale, ma ne valeva la pena. Insomma per citare una delle frasi più celebri di Scarface : “Quando il mio corpo sarà cenere, il mio nome sarà leggenda.”
8. Dick Tracy (1990)
REGIA: Warren Beatty
ATTORI: Warren Beatty, Madonna, Dustin Hoffman
In questa trasposizione cinematografica del celebre fumetto, Al Pacino è il più bravo di tutti, non a caso ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Reso quasi irriconoscibile da un make up da urlo, con indosso gli sciccosi e coloratissimi abiti da gangster anni Trenta, l’attore è Alphonse- Big Boy- Caprice genio, fiammeggiante malavitoso ispirato ad Al Capone. Da antologia la scena in cui Pacino insegna a Madonna (che interpreta Mozzafiato Mahoney) a cantare.
7. Americani (1992)
REGIA: James Folley
ATTORI: Jack Lemmon, Kevin Spacey, Ed Harris
Una strameritata nomination come attore non protagonista per Al Pacino che interpreta Ricky Roma, gran venditore di un’agenzia immobiliare di New York. Memorabile il suo monologo sul piacere dell’evacuazione: “I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla terra? Sì! E io non ci voglio stare, questo penso. Ha mai fatto una cagata che dopo s'è sentito come rinato? Una bella mangiata è zero in confronto. Sono cose che scordiamo e sa perché? Perché è solo cibo. Le porcherie che mandiamo giù ci fanno campare. “
6. Scent of a Woman- Profumo di donna (1992)
REGIA: Martin Brest
ATTORI: Cris O’Donnel, Gabrielle Anwarr
Con questo remake americano del capolavoro di Dino Risi, interpretato da Vittorio Gassman, Al Pacino vince il suo primo e al momento unico Oscar. D’altronde il regista del film dichiarò: “Ci sono pochi attori tramite i quali Dio si esprime, e Al Pacino è uno di questi”. E quando il tenente Frank Slade recita questo monologo è impossibile non commuoversi: “Io mi sono trovato spesso ad un bivio nella mia vita. Io ho sempre saputo qual era la direzione giusta. Senza incertezze sapevo qual era. Ma non l’ho mai presa. Mai. E sapete perché? Era troppo duro imboccarla. Questo succede a Charlie. E’ arrivato ad un bivio. E da solo ha scelto una strada. Ed è quella giusta. È una strada fatta di principi. Che formano il carattere. Lasciatelo continuare per il suo viaggio. Voi adesso avete il futuro di questo ragazzo nelle vostre mani! È un futuro prezioso. Potete credermi. Non lo distruggete. Proteggetelo. Abbracciatelo. È una cosa di cui un giorno ne andrete fieri. Molto fieri.”
5. Carlito’s Way (1993)
REGIA: Brian De Palma
ATTORI: Sean Penn, Penelope Ann Miller
“Mi dispiace, amore, ho fatto quello che potevo, davvero... Non ti posso portare con me in questo viaggio... Me ne sto andando, lo sento. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo. Il Sole se ne va. Dove andiamo per colazione? Non troppo lontano. Che nottata... Sono stanco, amore. Stanco”.
Basterebbero le ultime parole pronunciate da Carlito Brigante, perché Pacino entri nell’empireo dei migliori gangster della nostra vita. Lo spacciatore portoricano che sogna di cambiare vita, ma si ritrova in un mondo che non è più il suo, popolato da tanti Benny Blanco, è un personaggio dolente e straordinario. E pensare che in principio aveva rifiutato di girare il film perché dopo Scarface, non voleva girare un altro film su un gangster atinoamericano. È invece quel personaggio avvolto in un impermeabile di pelle nera diventerà un’icona cinematografica. Peraltro, per girare la scena del biliardo, Pacino si allenò al tavolo verde a livello professionale in Nevada per un mese.
4. Donnie Brasco (1997)
REGIA: Mike Newell
ATTORI: Johnny Depp, Michael Madsen, Bruno Kirby
Benjamin Ruggero, soprannominato Lefty è un mafioso di livello medio. Un “soldato” che non diventerà mai un generale, un bravo ragazzo che, come tutti i Good Fellas, non tiene mai i soldi nel portafoglio e non paga mai da bere a nessuno. E Al Pacino nell’interpretare questo personaggio, realmente esistito, riesce a rendere ambigua la linea che separa il bene dal male. E risulta immenso quando usa l’espressione “Fugazi”, che in slang americano significa falso o quando spiega le infinite sfumature dell’espressione che te lo dico a fare.
3. L’Avvocato del Diavolo (1997)
REGIA Taylor Hackford
ATTORI: Keanu Reeves, Charlize Theron
Vestire i panni del diavolo può rivelarsi una sfida improba per un attore che non conosce le sfumature. Ma non è certo il caso di Al Pacino. Il John Milton dell’Avvocato del diavolo è un Satana seduttivo e malevolo, affascinante e terrificante. Tant’è che si rischia di credergli quando dice a Keanu Reeves: “Io sto qui col naso ben ficcato nella terra e ci sto fin dall'inizio dei tempi. Ho coltivato ogni sensazione che l'uomo è stato creato per provare. A me interessava quello che l'uomo desiderava e non l'ho mai giudicato e sai perché? Perché io non l'ho mai rifiutato nonostante le sue maledette imperfezioni! Io sono un fanatico dell'uomo, sono un umanista... probabilmente l'ultimo degli umanisti. Chi, sano di mente, Kevin, potrebbe mai negare che il ventesimo secolo è stato interamente mio? Tutto quanto Kevin! Ogni cosa! Tutto mio! Sono all'apice, Kevin! È il mio tempo, questo! È il nostro tempo!”
2. Ogni Maledetta Domenica-Any Given Sunday (1999)
REGIA: Oliver Stone
ATTORI: Cameron Diaz, Dennis Quaid, James Woods
“In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire.” Il monologo di Tony D’Amato, coach e sergente di ferro della squadra dei Miami Sharks è entrato nella hit dei discorsi motivazionali e Al Pacino ha aggiunto un’altra folgorante interpretazione alla sua già leggendaria carriera.
1.The Irish Man (2019)
REGIA: Martin Scorsese
ATTORI: Robert De Niro, Joe Pesci
Martin Scorsese riesce finalmente a dirigere Al Pacino. E il risultato è che l’attore ottiene l’ennesima nomination all’Oscar. Nei panni del controverso sindacalista Jimmy Hoffa, Pacino offre una performance intensa e assai credibile (grazie anche alle magie del ringiovanimento digitale). Non a caso a proposito di The Irishman, Al ha dichiarato: “È un periodo, un mondo che Scorsese ha già raccontato attraverso il suo cinema, lo sappiamo. Lui stesso ha spiegato che oggi vede tutto attraverso una lente diversa. Credo che questo si rifletta nel film, che è un’estensione della sua arte, della sua crescita e dei suoi cambiamenti”