
I 90 anni di Valentino: la storia e gli abiti iconici dell’ultimo "imperatore della moda”
Nato a Voghera l’11 maggio 1932, ha fondato la maison che porta il suo nome nel 1957 e due anni dopo ha aperto a Roma il primo atelier. Nella sua carriera ha vestito le donne più famose e potenti del mondo - è nota la sua profonda amicizia con Jackie Onassis - e ha riscritto il ruolo del colore rosso, creando l’inconfondibile “Rosso Valentino”. Ha detto addio alla moda nel 2007, dopo una festa lunga tre giorni per il 45° anniversario della maison a cui parteciparono divi di Hollywood, capi di Stato e principesse

“È la Rolls Royce della moda. Il suo stile ha le stesse qualità dei grandi come Dior, Jacques Fath e Balenciaga. È impalpabile, come la bellezza o il sex appeal, ma fa venire a tutte le donne la voglia di comprare”. Così, nel 1967, Eugenia Sheppard dell’International Herald Tribune descriveva Valentino, lo stilista “ultimo imperatore della moda” che oggi, 11 maggio, compie 90 anni
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Simbolo indiscusso della raffinatezza italiana a livello internazionale, Valentino (nome completo Valentino Clemente Ludovico Garavani) nasce a Voghera, in provincia di Pavia, l’11 maggio 1932. Fin da giovanissimo è attratto dal mondo della moda: frequenta una scuola di figurino a Milano, poi a 17 anni parte per Parigi dove studia all'École de La Chambre Syndicale de la Couture
Blanco diventa testimonial per Valentino e Calvin Klein
Ed è proprio in Francia che tutto prende forma: Valentino negli anni Cinquanta lavora nella casa di moda di Jean Dessès e nell’atelier di Guy Laroche. Come racconta molti anni dopo, in quel periodo vince il prestigioso concorso Iws insieme a Karl Lagerfeld e Yves Saint Laurent, ma non entra nell’atelier di Balenciaga perché le protuberanze tipiche dello stile della maison proprio non riesce a disegnarle
Valentino riporta l'Alta Moda nella capitale: "Roma è dove tutto inizia"
Valentino torna poi in Italia, si trasferisce a Roma e nel 1957 fonda la maison che porta il suo nome. La casa di moda inizialmente ha diversi problemi, anche finanziari, ma tutto cambia quando una sera d'estate in via Veneto lo stilista incontra Giancarlo Giammetti, che per lui abbandona gli studi di architettura, diventando socio e compagno di vita, seguendo personalmente la parte economica e lasciando allo stilista l’esclusivo compito di creare i suoi abiti
Zendaya protagonista della campagna di Valentino
Nel 1959 la Maison Valentino apre un atelier in via Condotti, poi spostatosi diventando l’iconico spazio di Piazza Mignanelli, ben presto frequentato dalle lady del jet set internazionale e ora diretto da Pierpaolo Piccioli
Paris Fashion Week, Haute Couture e inclusione nella sfilata di Valentino. FOTO
Il debutto arriva nel 1962, nella Sala Bianca di Firenze, con la prima collezione al Pitti Moda che lo rende uno dei più popolari couturiers del mondo, a far da contraltare al francese Yves Saint Laurent. Cinque anni dopo presenta la prima collezione maschile, e nel 1968 inizia a usare come logo la lettera V
Moda, la sfilata di Valentino all’Arsenale di Venezia. FOTO
Negli anni Settanta, Valentino apre boutique in tutto il mondo: New York, Parigi, Ginevra, Losanna, Tokyo. Nel 1975 sceglie la capitale francese per sfilare con il prêt-à-porter, stessa decisione presa poi nel 1988 con l'haute couture
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Il mito di Valentino cresce e supera i confini italiani, mentre veste alcune fra le donne più potenti e famose del mondo: Sophia Loren, Marella Agnelli, Jackie Onassis, Liz Taylor, Ava Gardner, la regina di Giordania, la Principessa Margaret. Per Fara Diba sulla via dell'esilio crea un cappotto di cachemire nocciola orlato di zibellino, per il matrimonio di Jacqueline con Onassis realizza una gonna plissè e corpetto di pizzo, parte della prima collezione total white dello stilista
Valentino lancia la sua prima linea di make up inclusiva ed ecologica
È il 1967 quando Jackie Kennedy, in visita ufficiale in Cambogia, indossa un abito monospalla verde di Valentino - ormai suo carissimo amico - , diventato uno dei più iconici della storia della moda. Tanto che Jennifer Lopez agli Oscar del 2003 ne indossa uno simile per omaggiarlo

È durante una vacanza a Barcellona che Valentino ha la folgorazione sul colore che diventa poi il simbolo della sua casa di moda: il rosso. Crea il “Rosso Valentino”, una tonalità molto accesa che si colloca tra il carminio, il porpora e il rosso di cadmio. Ma ha anche la passione per il total white e per il grafismo, semplice e potente, dell'avorio e nero

Nel mentre sono tanti i riconoscimenti che gli vengono conferiti: nel 1985 la decorazione di Grand'Ufficiale dell'Ordine al Merito, nel 1986 il titolo di Cavaliere di Gran Croce, nel 1996 è nominato Cavaliere del Lavoro. Poi nel luglio 2006 gli viene assegnata la Legion d'onore, la più alta onorificenza della Repubblica francese

Nel 1990 Valentino, insieme a Giammetti, crea l'Associazione L.I.F.E per sostenere la ricerca sull'Aids, le campagne di informazione e supportare i parenti dei malati

Nel 1998 il marchio Valentino viene venduto alla casa tedesca Hdp, per poi essere rilevato nel 2002 dal Gruppo Marzotto. Nel 2012 la casa di moda viene venduta, insieme al marchio M Missoni, alla società Mayhoola for Investments del Qatar

Valentino firma l’ultima collezione Haute Couture nel 2005. Indimenticabile il modello indossato in passerella da Naomi Campbell: un vestito con gonna plissettata e dettagli preziosi lungo il corpetto, considerato dai critici uno degli abiti più belli mai realizzato dalla maison

Onnipresenti sui red carpet di tutto il mondo, le sue creazioni a volte ritornano: una delle prime è stata Julia Roberts, che agli Oscar del 2001 - quando vinse come miglior attrice per Erin Brockovich - indossò un abito vintage di Valentino del 1982

Fra il 6 e l’8 luglio 2007, Valentino celebra a Roma con una festa lunga tre giorni il 45° anniversario della maison, in quello che viene definito l’evento più glamour mai progettato nel mondo della moda. Ci sono capi di Stato, divi di Hollywood, principi e principesse che assistono a una retrospettiva di abiti d'archivio all'Ara Pacis, a una sfilata di alta moda nel complesso di S. Spirito in Sassia, a un galà tra le colonne del Tempio di Venere, mai concesso prima di allora, con il Colosseo sullo sfondo e il premio Oscar Dante Ferretti a curare la scenografia

Poi un galà con ballo e concerto live di Annie Lennox in una pagoda cinese color oro, nero e rosso allestita nel Parco dei Daini, a Villa Borghese, dove 1.000 invitati - fra cui Caroline di Monaco, Claudia Schiffer e Mick Jagger - ballano fino all’alba

Il 4 settembre 2007 Valentino dice addio alla moda. Viene sostituito da Alessandra Facchinetti, che lascia dopo sole due stagioni. A quel punto Maria Grazia Chiuri (oggi direttrice creativa di Dior) e Pier Paolo Piccioli, che per 10 anni hanno disegnato gli accessori per la maison, vengono nominati direttori creativi. Nel novembre dello stesso anno esce nei cinema il film-documentario Valentino: The Last Emperor, diretto dal regista statunitense Matt Tyrnauer, che racconta gli ultimi due anni di attività dello stilista

E a chi gli chiese quando, nel corso della carriera lunga 45 anni, avesse toccato il cielo con un dito, Valentino rispose: “Quando? Forse ora, accorgendomi che tante giovani donne vogliono i miei abiti, sognano di avere un mio vestito da sera o di sposarsi in Valentino”