
Dagli esordi all'editto bulgaro: i turbolenti 60 anni di Daniele Luttazzi. FOTO
Il successo e le polemiche della carriera di un artista dissacrante e ricco di talento, che il 26 gennaio 2021 spegne 60 candeline. Qualità che oggi hanno trovato nuovi sbocchi per un personaggio mai banale. LA FOTOGALLERY
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Comico, conduttore televisivo, scrittore, cantautore e persino illustratore: la personalità di Daniele Luttazzi (nome d'arte di Daniele Fabbri) non potrebbe essere più ricca e articolata. Il 26 gennaio 2021 compie 60 anni: dagli esordi agli impegni attuali, ecco le tappe più importanti della sua vita e della sua carriera (foto: WEBPHOTO)

Nato a Santarcangelo di Romagna, nel 1961, Daniele Luttazzi è figlio di due insegnanti. Frequenta l'università laureandosi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Modena
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La sua passione per la scrittura inizia già in tenera età. Capo Scout, dal 1979 al 1981 è nella redazione dei mensili dell'associazione Agesci. A 18 anni inizia a collaborare con il settimanale cattolico Il Ponte. E a 19 anni debutta in politica come consigliere comunale a Santarcangelo di Romagna, eletto con la Democrazia Cristiana. Si dimette però due anni dopo (foto: WEBPHOTO)

Nel 1987 contribuisce a fondare il mensile comico-satirico Comix e inizia a scrivere e recitare dei monologhi comici nei cabaret. Vinto il concorso "La Zanzara d'Oro", debutta al Teatro Sistina di Roma

Renzo Arbore lo nota e lo fa esordire nel programma televisivo D.O.C., su Rai 2. Nell'estate 1989 è opinionista comico del Maurizio Costanzo Show, ma abbandona il programma in polemica con il nuovo stile televisivo inaugurato da Costanzo, da lui definito "tv del dolore"

Nell'autunno del 1989 una battuta sul Partito Socialista gli costa la partecipazione al varietà comico "Fate il vostro gioco". La sua linea comica, troppo tagliente e poco politically correct, gli porterà negli anni più di un problema di questo tipo

Nel 1990 pubblica testi di sketch nel libro "Adenoidi". Porta in scena il monologo "Oggi in tutta la mia casa c'è uno splendore nuovo" e l'anno dopo "Chi ha paura di Daniele Luttazzi?". Veste anche i panni di un giornalista nel film di Claudio Sestieri "Barocco"

Il teatro diventa il porto sicuro di Luttazzi, che trasforma i suoi lavori in monologhi da portare in giro per l'Italia. È il caso di "Va dove ti porta il clito", parodia del bestseller di Susanna Tamaro "Va dove ti porta il cuore", che nel 1994 riceve il Premio Satira Politica Forte dei Marmi
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Daniele Luttazzi si fa notare dal grande pubblico nella stagione 1994-1995 su Rai 3 nel programma Magazine 3. Qui cura le rubriche Sesso con Luttazzi, La Piccola Biblioteca e La cartolina di Luttazzi. Ne ricava anche un libro e uno spettacolo teatrale, "Sesso con Luttazzi" (foto: WEBPHOTO)
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Raggiunge la popolarità con i personaggi proposti a Mai dire gol dal 1996 al 1998: Panfilo Maria Lippi, il prof. Fontecedro e Luisella Gori. Luttazzi diventa celebre anche per alcuni tormentoni nati attraverso essi. Restano indimenticabili quelli del giornalista Panfilo ("Questa edizione del telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali") e il saluto del prof. Fontecedro ("Cosmico!")

La prima trasmissione che gli viene affidata come conduttore principale è "Barracuda", andata in onda su Italia 1 dal 1998 al 1999. Questo programma porterà in Italia il modello del talk show notturno all'americana. Ma dissidi con la produzione rendono difficile la vita della trasmissione, cancellata dopo un anno

Con Satyricon (2001) Luttazzi ripropone il talk-show all'americana su Rai 2. Fioccano le polemiche, soprattutto dopo l'intervista con Marco Travaglio. Il programma viene sospeso alla dodicesima puntata e si innesca un duro scontro con Silvio Berlusconi

Nel 2002 infatti l'allora presidente del consiglio Berlusconi, in visita in Bulgaria, accusa Luttazzi, Michele Santoro ed Enzo Biagi di fare un uso "criminoso" della tv di Stato. Si tratta del cosiddetto "editto bulgaro" che porta alla cancellazione del talk show di Luttazzi insieme a "Sciuscià" di Michele Santoro e a "Il Fatto" di Enzo Biagi. Luttazzi in questo periodo si trova a dover affrontare anche una serie di processi legati ai suoi programmi: vince tutte le cause, ma da allora non ha più lavorato in Rai, decidendo di tornare principalmente al teatro
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Luttazzi viene anche intervistato da Pippo Baudo in "Cinquanta. Storia della TV di chi l'ha fatta e di chi l'ha vista". La puntata affronta il tema della censura, ma il comico accuserà Baudo proprio di averlo censurato nel montare le sue risposte prima della messa in onda

Dopo numerose collaborazioni giornalistiche e tanto teatro, torna in tv nel 2007 con "Decameron" su La7, ma anche quel format viene sospeso. Nel 2019 si vocifera di un ritorno in Rai di Daniele Luttazzi, succesivamente smentito. Attualmente tiene una rubrica su Il Fatto Quotidiano
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