Secondo il Federal Bureau of Prisons, il rapper e produttore musicale, che è stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione dopo essere stato riconosciuto colpevole di trasporto finalizzato alla prostituzione, potrebbe essere rilasciato l’8 maggio 2028
Secondo il Federal Bureau of Prisons, Sean “Diddy” Combs, noto come Puff Daddy, potrebbe essere rilasciato di prigione l’8 maggio 2028. Il 3 ottobre, il rapper e produttore musicale era stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 500 mila dollari dopo essere stato riconosciuto colpevole di due capi di imputazione per trasporto finalizzato alla prostituzione, cioè per aver organizzato e agevolato il trasferimento di sex worker per farli partecipare ai festini a base di sesso e droga chiamati freak-offs. Il fondatore della Bad Boy Records era invece stato assolto da altre tre accuse più gravi, rispettivamente una per tratta di esseri umani a scopo sessuale e due per associazione a delinquere (cioè come presunto capo di un’organizzazione criminale per lo sfruttamento sessuale). In tal modo, Puff Daddy ha evitato ulteriori decenni di carcere. Combs, che era stato arrestato a New York nel 2024, ha già scontato più di un anno presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, periodo che conta ai fini della condanna. La probabile data di rilascio tiene comunque conto della buona condotta del rapper, che potrebbe infatti ridurre la pena.
DALLA CONDANNA ALLA RICHIESTA DELLA GRAZIA
Il processo contro Puff Daddy era iniziato a maggio e aveva coinvolto 34 testimoni, che l'avevano accusato di svariati reati, dallo spaccio di droga, agli abusi fisici, fino alle aggressioni sessuali. Un video del 2016 aveva anche mostrato il produttore musicale mentre picchiava la fidanzata di allora, Casandra “Cassie” Ventura, che in aula aveva poi rilasciato una testimonianza durata ben quattro giorni. Durante l’udienza finale che aveva sancito la sua condanna, i sei figli di Combs erano scoppiati in lacrime e avevano implorato il giudice Arun Subramanian di concedergli la grazia. Sia gli avvocati di P. Diddy, sia il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avevano poi confermato che il rapper aveva chiesto la grazia, tuttavia il tycoon non ha ancora dichiarato se è disposto a concederla. In ogni caso, il giudice Subramanian aveva detto a Puff Daddy che “c’è una luce alla fine del tunnel”, e gli aveva suggerito di dedicare il proprio futuro al sostegno delle vittime di violenza domestica. “Lo stesso potere che hai usato per ferire le donne, puoi usarlo per aiutarle”, gli aveva detto. “Conto su di te per sfruttare al meglio la tua seconda possibilità”. In un’intervista rilasciata a Variety lo scorso agosto, uno degli avvocati di Combs, Marc Agnifilo, aveva ribadito che il rapper spera di “fare qualcosa di speciale nella sua vita” e che ormai per lui l'atto di creare musica è “molto lontano nel tempo”. Inoltre, in una lettera indirizzata al tribunale e depositata il 6 ottobre, un altro avvocato di Puff Daddy, Teny Geragos, aveva chiesto al giudice di assegnarlo al carcere di Fort Dix, nel New Jersey. Secondo il legale, il carcere di bassa sicurezza gli avrebbe permesso di “affrontare i problemi di abuso di droga” e di “massimizzare le visite dei familiari e gli sforzi riabilitativi”. Dopo la sentenza del 3 ottobre, i legali di Puff Daddy hanno comunque presentato ricorso, ma sembra difficile che tale mozione possa essere approvata.