Sean "Diddy" Combs condannato a 4 anni di prigione. Il rapper fa mea culpa: "Mi pento"

Spettacolo

A nulla è valso il pentimento in extremis in aula del rapper: "Comportamento disgustoso, vergognoso e malato", ha detto prima della sentenza emessa a Manhattan. Per lui anche 500mila dollari di multa per reati legati alla prostituzione

Stangata per Sean 'Diddy' Combs: solo la grazia da lui implorata al presidente Donald Trump potrà salvare dalla prigione il magnate dell'hip-hop condannato oggi a Manhattan a oltre quattro anni di carcere e 500 mila dollari di multa per reati legati alla prostituzione. Respingendo il mea culpa dell'imputato, gli appelli dei suoi familiari e la tesi dei difensori secondo cui Combs, "danneggiato" dalle uccisioni del padre a tre anni e dell'amico rapper Biggie Smalls, era certamente un poco di buono e un tossicodipendente ma non un criminale, il giudice Arun Subramanian ha fatto pesare come aggravanti l'orrore delle testimonianze emerse al processo sui cosiddetti "freak off", festini a luci rosse in cui l'impresario costringeva donne a lui legate sentimentalmente a "elaborate performance sessuali" con escort maschi, alimentate dalla droga e spesso filmate. 

Il rapper fa mea culpa: "Mio comportamento disgustoso e malato"

"La vecchia versione di me è morta in prigione, ora sono rinato", aveva scritto Combs al giudice alla vigilia della sentenza, e poi, oggi in aula, si era detto pentito per un comportamento "disgustoso, vergognoso e malato". Per lui, comunque, poteva andare assai peggio. Assolto in luglio dalle più gravi accuse di traffico sessuale e associazione a delinquere, due reati che avrebbero potuto comportare l'ergastolo, Combs era stato giudicato colpevole dei due capi di imputazione legati alla prostituzione ciascuno dei quali prevedeva una pena massima di 10 anni. Oggi, nell'ultima requisitoria, la procuratrice Christy Slavik ha scioccato l'aula citando episodi emersi dalle testimonianze e rivelando poi che l'imputato aveva gia' preso impegni a Miami la prossima settimana, evidentemente aspettando di essere rilasciato: "Il massimo dell'arroganza". La difesa aveva chiesto non più di 14 mesi ("insufficienti per la gravità dell'offesa"), l'accusa almeno undici anni ("irragionevole" secondo il giudice). Combs ha assistito all'udienza con evidente emozione, scoppiando a piangere quando i sei figli ormai adulti hanno intercesso per lui, "un uomo cambiato", mettendo la testa tra le mani, la bocca contorta come nell''Urlo' di Munch. Unica consolazione, l'assenza in aula di Maurene Comey, figlia dell'ex capo dell'Fbi James Comey, licenziata da Trump in luglio poco dopo aver chiuso, per conto dell'ufficio del District Attorney, il caso contro Diddy. Sean Combs ha 55 anni. Negli anni '90, lavorando con star come  Notorious B.I.G. e Mary J. Blige, è stato il motore per la commercializzazione dell'hip-hop accumulando una fortuna stimata a un miliardo di dollari di cui il giudice ha tenuto conto nello stabilire la parte pecuniaria della sentenza. L'impresario del rap era stato arrestato un anno fa a Manhattan sulla base delle accuse di varie donne, la prima delle quali, uscita allo scoperto con una denuncia "patteggiata" nell'arco di 24 ore, era stata la cantante R&B Cassie (Casandra Ventura), che lui aveva messo sotto  contratto con l'etichetta Bad Boy e che per anni era stata la sua compagna. Cassie, incinta al nono mese del marito Alex Fine, era  stata la testimone star del processo.

Spettacolo: Per te