Priscilla Presley è stata accusata di aver spinto Elvis Presley "alla morte"

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Due ex soci in affari della moglie del re del rock 'n'roll hanno descritto la donna come una "sociopatica calcolatrice" e "maestra dell'inganno" che avrebbe voluto "recuperare una parte di eredità dell'artista". Secondo People, la denuncia conterrebbe elementi incriminanti anche sulla fine della vita della figlia Lisa Marie Presley, morta nel gennaio 2023 all’età di 54 anni per un’ostruzione intestinale

Si aggravano le accuse contro Priscilla Presley. A metà agosto, gli ex soci Brigitte Kruse e Kevin Fialko avevano citato in giudizio la donna per frode e violazione del contratto, chiedendo 50 milioni di dollari. Dopo alcune modifiche, hanno nuovamente presentato alla Corte Superiore di Los Angeles la richiesta di risarcimento. Secondo People, la denuncia conterrebbe elementi incriminanti sulla fine della vita dell’ex marito Elvis Presley, morto nell’agosto 1977, e della figlia Lisa Marie Presley, morta nel gennaio 2023 all’età di 54 anni per un’ostruzione intestinale. In particolare, gli ex consulenti finanziari hanno accusato Priscilla di aver “esercitato pressioni indebite su Elvis, spingendolo alla morte”, per recuperare una parte di eredità dell’artista, dal quale aveva divorziato nel 1973 dopo sei anni di matrimonio. “Sebbene si fosse arricchita e avesse estorto milioni di dollari a Elvis, fece poi sequestrare Graceland, il 29 aprile 1977 circa, per 494.024,49 dollari, aggiungendo ulteriori pressioni a Elvis meno di quattro mesi prima della sua morte”, si legge nei documenti legali. Inoltre, gli ex soci hanno accusato la donna di aver continuato a usare il cognome “Presley”, “nonostante la volontà contraria di Elvis”, per “finanziare il suo stile di vita”. Ancora, la denuncia descrive Priscilla come una “sociopatica calcolatrice e maestra dell’inganno, che ha vissuto e ha sfruttato il nome Presley per il proprio tornaconto”, anche “manipolando” la sua famiglia, compresa la nipote Riley Keough (figlia di Lisa Marie e nipote di Elvis), alla quale avrebbe detto ripetutamente “che la amava e che avrebbero dovuto essere una famiglia”.

LE CONTESTAZIONI SULLA MORTE DELLA FIGLIA LISA MARIE PRESLEY

Nella prima versione della denuncia, Brigitte Kruse e Kevin Fialko avevano accusato Priscilla Presley di aver spinto alla morte la figlia Lisa Marie Presley per “riprendere il controllo” dell’eredità dell’ex marito Elvis Presley. “Nonostante la sua immagine pubblica fosse incentrata esclusivamente sulla “protezione” e sul “sostegno” della sua famiglia, Priscilla voleva solo una cosa: il potere, a qualsiasi costo”, si legge nei documenti legali. Nella causa depositata in settimana, tra le prove a sostegno di tale tesi compare un estratto del memoir di prossima pubblicazione Softly, As I Leave You: Life After Elvis di Priscilla Presley, dove la donna affronta gli ultimi momenti di vita della figlia Lisa Marie, morta prima dell’arrivo della nipote Riley Keough. “Avevano riattivato il cuore di Lisa, ma non c’era alcuna garanzia che avrebbe continuato a battere”, avrebbe scritto l’autrice, secondo PageSix. “Ho chiesto al medico: “Che tipo di vita avrà se la teniamo attaccata a questa macchina?”. Mi guardò con compassione e scosse la testa. “Nessuna qualità di vita””. La donna avrebbe allora immaginato la propria figlia, solitamente “selvaggia, ribelle e appassionata”, invece condannata a una vita in stato vegetativo. Da lì, la scelta di prendere una decisione “insopportabile”. Priscilla avrebbe quindi ordinato al medico: “La tolga dalla macchina, dottore”. Tuttavia, secondo quanto riporta il Daily Mail, nel 2010 Lisa Marie avrebbe invece disposto che, “in caso di decisioni relative al fine vita”, avrebbe voluto che la sua vita “fosse prolungata il più possibile”. Come riporta People, l’avvocato di Priscilla ha difeso la sua assistita: “Priscilla non ha nulla a che fare con l’assassinio di JFK, non ha nascosto l’esistenza dell’Area 51, non ha simulato lo sbarco sulla Luna e non tiene segretamente Bigfoot rinchiuso in una capanna in Canada”. Ha inoltre definito le accuse “assurde e spregevoli”, ma “non sorprendenti”. Infatti, Priscilla da un lato, i suoi ex soci dall’altro, vivrebbero contrasti dal 2023. Nel luglio 2024, Priscilla aveva inoltre fatto causa contro di loro per presunti abusi su una persona anziana. Secondo il rappresentante della parte civile, Jordan Matthews, le accuse di Priscilla non sarebbero altro che “affermazioni iperboliche assurde e prive di fondamento”. Infatti, “ad oggi, la signora Presley non ha presentato alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni oltraggiose e noi intendiamo ritenerla responsabile del suo comportamento sconsiderato”.

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I CONTRASTI CON LA NIPOTE RILEY KEOUGH

A sostegno del caso sono state presentate anche altre prove, compresa una lettera che avrebbe scritto Riley Keough dopo la morte della madre Lisa Marie Presley. La donna avrebbe contestato il comportamento di nonna Priscilla Presley, che lei invece avrebbe “sempre protetto”. Nel testo si leggerebbe che “purtroppo, Nona, poiché mi stai portando in tribunale, sono costretta a difendere legalmente e pubblicamente la volontà di mia madre, cosa che non sarebbe stata una mia scelta”. L’attrice sarebbe rimasta “ferita” dall’azione legale di Priscilla, arrivata “dopo anni di tentativi di riparare il tuo rapporto interrotto con mia madre e di ripristinare la nostra famiglia”. Riley avrebbe poi sottolineato che “ti ho protetto dalle cause legali di mia madre, difendendoti spesso e cercando sempre di assicurarmi che tutti agissero per amore”. Infatti, i dissapori tra la madre Lisa Marie Presley e la nonna Priscilla Presley erano sempre nell’aria. “Anche poche settimane prima che mia madre morisse, voleva ancora portarla in tribunale e lei mi ha chiamato per chiedere aiuto. Le sconsigliai vivamente di farlo, il che generò una discussione tra me e lei. Ma come sai, ha scelto di ascoltarmi e di non farti causa”. Riley avrebbe aggiunto: “Ho trovato incredibilmente straziante essere chiamata per il testamento meno di 24 ore dopo la morte di mia madre e ricevere e-mail dagli avvocati prima ancora che mia madre fosse stata sepolta”.

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