Puff Daddy, a processo la testimonianza di Kid Cudi

Spettacolo
©Getty

Il rapper e attore è comparso come testimone nel tribunale di New York dove è in corso il processo per traffico sessuale a carico di Sean “Diddy” Combs, per raccontare la sua relazione con l’ex fidanzata dell’imputato, Cassandra “Cassie” Ventura, e le presunte ritorsioni del produttore musicale

Giovedì 22 maggio Scott Mescudi, il rapper e attore noto come Kid Cudi, è comparso come testimone nel tribunale di New York, dove è in corso il processo per traffico sessuale a carico di Sean “Diddy” Combs, per raccontare la sua relazione con l’ex fidanzata dell’imputato, Cassandra “Cassie” Ventura, e le presunte ritorsioni del produttore musicale. “Eravamo amici e ci siamo frequentati brevemente”, ha dichiarato, sottolineando che all’epoca, nel 2011, “lei e Sean Combs avevano alcuni problemi e non si frequentavano”. Nel mese di dicembre, Ventura avrebbe detto a Kid Cudi che Puff Daddy aveva scoperto la loro relazione. La donna gli sarebbe sembrata “stressata, nervosa e spaventata”, e il rapper sarebbe andato a prenderla. “Non pensavo che avesse ancora a che fare con lui”, ha sottolineato al banco dei testimoni, ricordando poi che Ventura avrebbe definito Combs “violento”, a tal punto da non sapere “cosa avrebbe fatto”.

LA PRESUNTA INFRAZIONE NELLA CASA A HOLLYWOOD

Kid Cudi e Ventura avrebbero poi ricevuto una telefonata da Capricorn Clark, un dipendente di Combs, che sarebbe stato altrettanto “spaventato” e “sul punto di piangere”. L’uomo avrebbe avvertito il rapper che Puff Daddy si sarebbe recato in casa sua a Hollywood. “Voglio solo parlarti”, gli avrebbe detto Combs in una successiva conversazione. All’arrivo di Kid Cudi, però, in casa non ci sarebbe stato nessuno. Tuttavia, lui avrebbe notato un’infrazione, perché i regali acquistati per Natale sarebbero stati aperti e il suo cane chiuso in bagno. Dopo aver denunciato l'accaduto alla polizia, e dopo le vacanze natalizie, la relazione tra lui e Ventura si sarebbe conclusa perché “la situazione stava semplicemente sfuggendo di mano”.

Approfondimento

Puff Daddy, le testimonianze choc a processo

L'INCENDIO DELL'AUTO

Nel gennaio 2012, la dog sitter avrebbe avvisato Kid Cudi di un incendio che avrebbe coinvolto la sua auto. Lì vicino sarebbe stata poi ritrovata una molotov. Sebbene non ci sia un collegamento certo tra Combs e l’incidente, alcuni sostengono che proprio lui avrebbe orchestrato l’esplosione, anche in considerazione di una mail scritta da Ventura nel dicembre 2011, dove si legge che Puff Daddy “ha detto che avrebbe permesso a qualcuno di ferire fisicamente me e [Kid Cudi]". Il giorno dopo l’accaduto, il rapper avrebbe incontrato la coppia a Los Angeles. In quell’occasione, P. Diddy sarebbe stato “calmo”, un atteggiamento da lui definito “sgradevole”. Kid Cudi gli avrebbe chiesto: “Allora, cosa faremo con la mia auto?”. Combs avrebbe risposto: “Non so di cosa stia parlando”. In aula, il testimone ha aggiunto: “Stava mentendo”.

Approfondimento

Puff Daddy, le dichiarazioni di apertura del processo

LE PRESUNTE SCUSE DI PUFF DADDY

“Volevo solo scusarmi per tutte le s*******e”, avrebbe detto Combs a Kid Cudi qualche anno dopo. Il testimone ha detto che le sue scuse sarebbero state “l’ultima cosa che mi aspettavo”, e che l’avrebbero indotto a fare “pace” con la situazione. Alle domande sulla fine della sua relazione con Ventura, Kid Cudi ha risposto che si sarebbero lasciati “per la mia sicurezza, per la sua sicurezza”, perché “sapevo che Sean Combs era violento”. Durante il controinterrogatorio, il rapper ha dichiarato di non aver assistito personalmente ai maltrattamenti di Puff Daddy su Ventura, né di aver mai ricevuto minacce dirette dall’imputato.

Approfondimento

Puff Daddy, il processo: com'è andato il secondo giorno

Spettacolo: Per te