L'accusa e la difesa hanno esposto le rispettive argomentazioni contro e a favore del rapper e produttore discografico, che affronta cinque capi di imputazione e che, se condannato, rischia l'ergastolo
Lunedì 12 maggio il processo per traffico sessuale a carico di Sean “Diddy” Combs è iniziato con il giuramento della giuria e con le dichiarazioni di apertura dell’accusa e della difesa. Il rapper e produttore musicale, noto come Puff Daddy, deve rispondere di cinque capi di imputazione, rispettivamente uno per associazione a delinquere, due per traffico sessuale e due per induzione alla prostituzione. Se condannato, rischia l’ergastolo.
L'ACCUSA
La dichiarazione di apertura dell’accusa, cioé della procuratrice Emily A. Johnson in rappresentanza del governo, ha tratteggiato Combs come un potente uomo d’affari che avrebbe usato la sua fama e il suo potere per aggredire, stuprare e abusare per decenni di diverse persone con la collaborazione di una ristretta cerchia di guardie del corpo e di altri dipendenti, che l’avrebbero aiutato a commettere e a insabbiare i crimini. L’accusa si è concentrata su due presunte vittime, l’ex fidanzata Cassandra “Cassie” Ventura e “Jane”, entrambe attese come testimoni entro la settimana. In particolare, durante la relazione con Ventura, che è durata 11 anni, Puff Daddy avrebbe “abusato fisicamente” e “sfruttato sessualmente” l’ex fidanzata. La donna sarebbe stata costretta ad assumere droghe e ad avere rapporti sessuali con escort uomini, mentre in quelle occasioni il rapper avrebbe praticato autoerotismo e l’avrebbe filmata: "In pratica si trattava di assumere un escort e organizzare l'esperienza affinché potessi esibirmi per Sean - ha detto la cantante R&B con voce esitante. L'esperienza prevedeva che Combs potesse guardarla "con l'altra persona e in realtà dirigerci in ciò che stavamo facendo. Alla fine era diventato praticamente un lavoro per me". Dopo i suddetti “freak-off”, che sarebbero avvenuti in stanze d’albergo poco illuminate e allestite dai dipendenti del rapper, Combs avrebbe usato le riprese per “ricattare” Ventura, che era anche un’artista R&B sotto contratto con la sua etichetta discografica. “Le ha detto che avrebbe potuto distruggerle la carriera pubblicando video di lei che si esibiva in atti sessuali con decine e decine di escort”, ha argomentato l’accusa. “Aveva il potere di rovinarle la vita”. Contro le dichiarazioni di P. Diddy sulla natura consensuale di tutte attività sessuali menzionate nei documenti legali, l’accusa ha replicato che “questo caso non riguarda le preferenze sessuali private di una celebrità”, e che anzi gli atti sessuali fossero “coercitivi e criminali”. La procuratrice ha anche citato alcuni presunti episodi, uno dei quali riguarderebbe una presunta overdose subita da Ventura, che peraltro avrebbe riportato sul viso una ferita ancora aperta che sarebbe stata causata proprio dagli abusi fisici del rapper. Le presunte aggressioni di Combs all’ex fidanzata rappresenterebbero “la punta dell’iceberg” del suo comportamento illecito, nel quale rientrerebbero anche un incendio doloso e il rapimento di una sua dipendente. L’accusa ha citato anche altre presunte vittime, comprese Mia, un’assistente personale che Puff Daddy avrebbe violentato, e un’escort che sarebbe stata testimone dell’aggressione di Combs a Ventura.

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LA DIFESA
Secondo la difesa, il caso riguarderebbe invece “scelte volontarie di adulti” che il governo avrebbe invece tentato di qualificare come traffico sessuale. “Si tratta della vita sessuale privata e personale di Sean Combs”, ha dichiarato l’avvocato del rapper, Teny Geragos. “Il governo non ha alcun posto nella camera da letto di quest’uomo”. Il legale ha comunque definito Puff Daddy come una persona disonesta, a volte violenta, e ancora traditrice e bugiarda nei confronti delle compagne. “Ha un brutto carattere”, ha detto. “Quando beveva o assumeva droghe sbagliate, diventava violento”. Ha poi aggiunto: “Ci assumiamo la piena responsabilità che in questo caso ci sia stata violenza domestica. La violenza domestica non è traffico sessuale”. Allo stesso modo, nonostante a detta della stessa difesa il video di sorveglianza che mostra Combs mentre picchia Ventura nel corridoio di un hotel nel 2016 sia “indifendibile, orribile, disumanizzante e violento”, non sarebbe comunque “prova di traffico sessuale”, bensì di “violenza domestica”. Secondo Geragos, inoltre, le presunte vittime sarebbero state “consenzienti” agli atti sessuali. Infine, le infedeltà di Combs nei confronti delle sue compagne avrebbero generato in loro una “gelosia primordiale”, e a ciò sarebbero conseguiti i litigi fisici e verbali tipici delle “relazioni tossiche”, che sarebbero stati causati da “gelosia o droghe”.

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LA GIURIA
Prima dell’inizio delle dichiarazioni di apertura, le parti hanno esercitato il loro diritto di escludere alcuni giurati. Marc Agnifilo, avvocato di Combs, ha osservato che sette dei nove giurati esclusi dal governo sono neri, fatto che implicherebbe che l’accusa avrebbe un pregiudizio razziale. La procuratrice capo Maurene Comey si è rivolta a ogni giurato fornendo le motivazioni delle loro esclusioni. Un giurato era stato arrestato tre volte, anche per molestie a un agente di polizia. Un altro aveva riconosciuto 17 nomi sulla lista delle persone rilevanti e aveva espresso “pareri favorevoli” su tutti. Un altro è un ex alunno del liceo di Puff Daddy. Un altro ancora, infine, aveva affermato che alcune presunte vittime potrebbero non necessariamente dire la verità quando testimoniano.
