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Teatro alla Scala di Milano, La Forza del destino di Verdi apre la stagione 2024/2025

Spettacolo
©Getty

Inaugurazione il 7 dicembre con la direzione del Maestro Riccardo Chailly, la regia di Leo Muscato e un cast stellare che vede sul palco anche Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. Tante le novità della stagione, tra cui il ritorno della "Norma" e un'opera nuova ispirata a "Il nome della rosa", che sarà l'ultima del sovrintendente e del direttore del corpo di ballo Manuel Legris. Meyer: "Un ministro ha deciso di pensionarmi ma la vita va avanti"

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È una stagione di novità assolute e grandi ritorni quella del 2024/2025  per la Scala di Milano. Si aprirà, infatti, con La forza del destino, opera di Giuseppe Verdi che torna a inaugurare la stagione dopo 59 anni. Sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly, con la regia di Leo Muscato e un cast con star come Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier. Torna, dopo 47 anni, in cartellone Norma diretta da Fabio Luisi, opera "tabù" per la memoria della interpretazione di Maria Callas.

Un'opera nuova: Il nome della rosa

Prima assoluta sarà quella del Il nome della rosa, ispirata all'opera di Umberto Eco, commissione della Scala con l'Opéra di Parigi e il Carlo Felice di Genova a Francesco Filidei. E, fra le opere per i ragazzi, Anna A. commissionata a Silvia Colasanti. Tornerà Falstaff, diretto da Daniele Gatti, nell'allestimento vintage di Strehler, proseguirà con Die Walküre e Siegfried di Wagner dirette da Christian Thielemann, poi Eugenij Onegin con la regia di Mario Martone, la ripresa di Tosca diretta da Michele Gamba. Rarità è L'opera seria di Florian Leopold Gassmann, insegnante di Salieri, il trittico di Kurt Weil diretto da Riccardo Chailly, Cenerentola e Rigoletto e ancora La fille du régiment con Juan Diego Florez, Così fan tutte con la regia di Carsen. La stagione del balletto si aprirà invece con Lo schiaccianoci nella versione firmata da Rudolf Nureyev.

La stagione del balletto

Sono nove i titoli in programma. Si aprirà il 18 dicembre con Lo Schiaccianoci, titolo natalizio per eccellenza in cui per le prime due rappresentazioni sarà artista ospite l'étoile dell'Opéra di Parigi Hugo Marchand. Seguirà un trittico con coreografie di Philippe Kratz (su musiche dei Radiohead), di Angelin Preljocaj e una nuova produzione della Scala, Carmen con la coreografia di Patrick de Bana per l'étoile Nicoletta Manni e la partecipazione di Roberto Bolle, che danzerà anche nel trittico di coreografie di John Neumeier Aspects of Nijinsky. Aprile vedrà gli artisti della Compagnia immergersi nello stile di uno dei coreografi più originali del nostro tempo, Edward Clug, con il debutto scaligero di Peer Gynt. Confermato l'ormai tradizionale Gala Fracci e nuova produzione di Paquita con la coreografia di Pierre Lacotte. Torna anche il Lago dei cigni della versione Nureyev e fine di stagione con una serata dedicata a William Forsythe The Blake Works

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I CONCERTI

Ricchissimo il panorama dei concerti, che è uno dei tratti distintivi delle stagioni scaligere. Se la Stagione Sinfonica, aperta da Simone Young, schiera direttori e direttrici come Riccardo Chailly (impegnato nella prima esecuzione italiana del finale della Nona di Bruckner ricostruito da John Phillips), Daniele Gatti (con la Decima di Mahler ricostruita da Deryck Cooke), Susanna Mälkki (con Eine Alpensinfonie di Strauss), Tugan Sokhiev (che dirige la Missa solemnis di Beethoven) e Lorenzo Viotti (con la Sesta di Mahler), i Concerti Straordinari includono la Petite Messe solennelle con i complessi scaligeri diretti da Daniele Gatti, la versione in forma di concerto dell’opera della giovinezza milanese di Mozart Mitridate re di Ponto con Les Talens Lyriques e Christophe Rousset e Les Indes Galantes con la Cappella Mediterranea diretta da Leonardo Garcìa Alarcón. Le Orchestre ospiti offrono sei appuntamenti nella prossima Stagione. All’ispirazione religiosa delle Cantate di Bach dirette da Sir John Eliot Gardiner e della Johannes-Passion che segna il debutto di Raphaël Pichon con la sua Orchestra Pygmalion fanno da contraltare la Jupiter di Mozart e Il nuovo mondo di Dvořák con i Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti. Due illustri Maestri si presentano con le Orchestre di cui hanno da poco assunto la direzione: Sir Antonio Pappano con la London Symphony Orchestra e Daniele Gatti con la Staatskapelle Dresden, mentre l’Accademia di Santa Cecilia esegue Mozart e Brahms guidata da Kirill Petrenko. Sono cinque gli appuntamenti con i Recital di Canto: già a novembre Ludovic Tézier è accompagnato al pianoforte da Julius Drake; si ascoltano poi Joyce DiDonato, accompagnata da Craig Terry, Matthias Goerne con Maria João Pires partner straordinaria, Asmik Grigorian con Hyung-Ki Joo e Erwin Schrott insieme al pianista Alessandro Amoretti. Infine, il ciclo dei Grandi pianisti alla Scala ospita nel 2025 Nikolay Lugansky, Mitsuko Uchida, Igor Levit e Jan Lisieck.

LA SCALA PER I RAGAZZI

L’offerta del Teatro alla Scala per bambini, ragazzi e famiglie si è sviluppata in questi anni nel senso di una maggiore differenziazione dell’offerta, per generi e per età. Opere per bambini e ragazzi sia di repertorio sia appositamente commissionate, concerti, spettacoli per i più piccoli, concerti-conferenze per i più grandi formano un palinsesto ragionato per intercettare esigenze, curiosità, interessi e passioni di una fascia di pubblico composita e diversificata. Nel repertorio operistico si privilegiano titoli composti appositamente per il pubblico più giovane, come Il piccolo spazzacamino di Benjamin Britten nella regia di Lorenza Cantini cui si affianca nel 2025 la commissione a Silvia Colasanti dell’opera per adolescenti Anna A., su libretto di Paolo Nori, dedicata alla figura di Anna Achmatova. Anche per i concerti, l’autore e regista Mario Acampa ha pensato diverse formule a seconda delle fasce d’età. I più piccoli potranno assistere alla quarta stagione della “serie” teatrale Le avventure di Lalla & Skali, mentre per gli adolescenti c’è il ciclo di appuntamenti per Lavoratori e Studenti trasformati in lezioni-concerto condotte dallo stesso Acampa.

Meyer: "Un ministro ha deciso di pensionarmi ma la vita va avanti"

Durante la conferenza stampa di presentazione della stagione, il sovrintendente uscente Dominique Meyer ha ricevuto un lungo applauso dai presenti e i ringraziamenti sentiti da parte dell' assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi. "Grazie Dominique per quello che hai fatto, non hai mai mancato di interpretare questo ruolo di sovrintendente. La Scala è un teatro con un bilancio in attivo, un aspetto non secondario né tantomeno scontato, segno della vitalità e della salute di questa grande istituzione internazionale e di apprezzamento del pubblico, che ha sempre garantito una presenza superiore al 90% della sala”.  Prima di ripercorrere gli anni del suo incarico, Meyer ha esordito: “Rispondo subito a una domanda che non mi è stata fatta: sto molto bene, sono un uomo felice, sereno e gioioso e vi dico perché. Qui ho spesso dovuto indossare gli abiti di sovrintendente e meno quello di direttore artistico, perché era necessario. Abbiamo iniziato col Covid e ci sono state conseguenze fino a poco tempo fa. L’ultimo spettacolo spostato è stato Simon Boccanegra, in scena nel febbraio scorso. La catena di cambi e sostituzioni è stata lunga ma dico perché sono felice - ha spiegato Meyer - ho diretto l’Opera di Parigi, il Teatro di Losanna, l’Opera di Vienna e poi ho avuto la fortuna di venire alla Scala. Una persona che ha fatto questo percorso non ha diritto di lamentarsi di niente. È stato un piacere e ringrazio per tutto. Sono consapevole di lasciare dietro di me una Scala modernizzata e preparata alle sfide del futuro”.

Poi, a margine della conferenza, ha sottolineato però che il suo mandato è stato talmente breve che non potrà riuscirà a vedere l'opera nuova commissionata Il nome della rosa. E ha sottolineato: "Un ministro ha deciso di pensionarmi ma la mia vita va avanti e a breve vi dirò dove andrò. Sono comunque contento di avere Fortunato Ortombina come successore".

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Manuel Legris, la sua ultima stagione

Alla fine del suo contratto Manuel Legris lascerà il suo ruolo di direttore del corpo di ballo della Scala, dove lo ha chiamato il sovrintendente uscente Dominique Meyer. "Sorprendentemente non ho sentito nulla sul mio contratto che finirebbe a novembre 2025. E ho preso una decisione personale: questa sarà la mia ultima stagione", ha detto durante la conferenza stampa. Poi, ai microfoni di Sky Tg24, ha espresso tutta la sua soddisfazione per aver portato il corpo di ballo a un livello molto alto. Bisognerà aspettare per capire chi sarà il suo successore. L'étoile Roberto Bolle, con alle spalle una carriera unica sia alla Scala che a livello internazionale, ha fatto sapere che potrebbe considerare di assumere lo stesso ruolo ma si fa (forte) anche il nome di Eleonora Abbagnato