Calendario Pirelli 2024, chi è il fotografo Prince Gyasi

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

Courtesy of Pirelli

Un inno all'Africa, con immagini firmate dal'artista ghanese. Un autodidatta che ha scattato le prime fotografie con un vecchio iPhone quando aveva soltanto 16 anni. Invita il suo pubblico in un universo iper-colorato influenzato dalle sue stesse esperienze del fenomeno neurologico della sinestesia, che gli fa associare i colori alle parole

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Il calendario Pirelli 2024 sarà un inno all'Africa, con immagini scattate dal fotografo ghanese Prince Gyasi. Si tratta di un artista visivo autodidatta che ha scattato le prime fotografie con un vecchio iPhone quando aveva soltanto 16 anni.

Invita il suo pubblico in un universo iper-colorato influenzato dalle sue stesse esperienze del fenomeno neurologico della sinestesia, che gli fa associare i colori alle parole. Per Gyasi, per esempio, i mercoledì sono nella nuance acquamarina.

Nato nel 1995 ad Accra, in Ghana, Gyasi oggi offre al suo pubblico un lavoro che è profondamente personale e al contempo incentrato sulla comunità. La grandezza delle sue opere sta anche nel fatto che offrono una contro-narrativa alle nozioni occidentali dominanti dell’Africa.
Prince Gyasi frantuma tutte quante le regole della fotografia artistica, rivoluzionando leggi e codici a cui siamo stati abituati negli anni.
Le sue opere d'arte fotografiche possono inizialmente apparire come dipinti, il che accresce quel rifiuto dello status considerato secondario per quanto riguarda la fotografia all'interno delle belle arti.

Spesso immortala ragazzi di strada della sua nativa Jamestown

Gyasi utilizza spesso come soggetti i ragazzi di strada della sua nativa Jamestown, catturandone i vividi dettagli e sfidando i codici della bellezza tradizionale, quella standardizzata da canoni estetici imposti dall'alto. I suoi scatti fanno emergere un'eleganza e un'energia inedite, proprie di una nuova generazione.

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Gyasi è il fondatore dell'organizzazione no profit Boxed Kids

Il fotografo Prince Gyasi è il fondatore dell'organizzazione no profit Boxed Kids, che fornisce una piattaforma di istruzione e sbocchi creativi ai bambini svantaggiati di Jamestown.
Per ciò che riguarda il suo lavoro, le opere di Gyasi sono incluse in alcune delle più importanti collezioni di arte contemporanea al mondo, tra cui quella di Jean Pigozzi e la Fondazione Pinault. Recentemente c’è stata la sua personale all'edizione 2022 della Kyotographie, il festival di fotografia a Kyoto, in Giappone. Sempre negli ultimi mesi, ha partecipato alle mostre collettive al Museo de Arte do Rio de Janeiro (2022), in Brasile, e al Polo d'Arte Contemporanea di Cannes (2022).
L'artista è stato relatore all'Università di Oxford e allo Skoll World 2019 Forum e ha collaborato in particolare con Apple, Converse, Balmain, Off-White, Vanity Fair e GQ.
Prince Gyasi attualmente vive e lavora ad Accra, in Ghana.

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Gyasi: “Onorato che Pirelli mi dia l'opportunità di esprimermi”

"Sono onorato che Pirelli mi abbia dato l'opportunità di esprimere i miei pensieri, sentimenti ed emozioni sulla loro tela per il 50° Calendario”, ha dichiarato il fotografo Prince Gyasi. “Essere il primo artista africano e nero dietro il Calendario Pirelli per il 2024 mi ha dato la possibilità di mettere in luce alcune delle persone che mi hanno ispirato negli anni da bambino e da adulto. Rappresentazione e cultura sono molto importanti per me, quindi, per la prima volta nella storia del calendario, ho deciso che parte del progetto si svolgerà nel mio Paese, il Ghana”, ha aggiunto l’artista.

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Pirelli: “Negli scatti di Prince Gyasi vediamo un nuovo linguaggio che trasmette energia positiva”

La dichiarazione di Pirelli è la seguente: “Pirelli è da sempre attenta al linguaggio della fotografia e alla sua evoluzione. Vediamo negli scatti del giovane artista Prince Gyasi un nuovo linguaggio che trasmette energia positiva e messaggi potenti, che parla anche alle nuove generazioni. Il suo lavoro rivela un'estetica originale; è un viaggio nel colore all'interno di un mondo dalle caratteristiche uniche”.

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Un calendario a dir poco mitico

Il Calendario Pirelli, noto anche come “The Cal”™, nasce da un'idea di Pirelli UK Limited, la filiale britannica del Gruppo, che ha lavorato al progetto. Nel 1964 gli inglesi, alla ricerca di una strategia di marketing per aiutare Pirelli a distinguersi dalla concorrenza, incaricarono l'art director Derek Forsyth e il fotografo britannico Robert Freeman, famoso per i suoi ritratti dei Beatles, di produrre quello che era un progetto del tutto innovativo per l'epoca.

Il risultato è stato un prodotto esclusivo con connotazioni artistiche e culturali che fin dall'inizio lo hanno distinto dal mondo della moda e del glamour. Per 50 anni da allora, “The Cal”™ ha continuato a segnare il passare del tempo con le immagini dei fotografi più acclamati del momento, catturando e interpretando la cultura contemporanea e spesso dettando nuove tendenze.

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Ci sono stati fino a oggi 47 Calendari Pirelli

Dal 1964 al 2020 sono stati realizzati in totale 47 Calendari Pirelli da 37 fotografi. Una particolarmente storica, lato spettacolo, è stata la 48esima edizione (il Calendario Pirelli 2022) a cura del musicista e fotografo Bryan Adams, presentata a novembre 2021.
La storia del Calendario Pirelli può essere suddivisa in tre periodi: si parte dal primo decennio, che va dal 1964 al '74, a cui seguì una lunga pausa di pubblicazione (per nove anni) dovuta alla recessione mondiale e al successivo periodo di austerità. C'è poi il secondo decennio, dall'84 al '94, che ha visto il Calendario rilanciarsi e acquisire progressivamente maggior successo. Infine, dal 1994 a oggi, a cavallo del millennio, durante il quale “The Cal”™ ha raggiunto lo status di culto.

Foto tratta da Instagram

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