Scala, torna Ariadne auf Naxos di Richard Strauss con la regia di Sven-Eric Bechtolf. FOTO
Da stasera fino al 3 maggio in scena il titolo che è il frutto più originale della collaborazione tra Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal. Sul podio Michael Boder, al suo debutto al Piermarini. Il cast vede nei panni della protagonista Krassimira Stoyanova mentre nella parte di Zerbinetta salirà per la prima volta sul palco scaligero Erin Morley. Stephen Gould sarà Bacco/Heldentenor. Il sovrintendente Meyer: "Un'opera con pochi strumenti... eppure fa un rumore pazzesco!". LA GALLERY
Ariadne auf Naxos, il frutto più originale della collaborazione tra Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal, torna in scena alla Scala per 5 rappresentazioni dal 15 aprile al 3 maggio segnando il debutto sul podio del Piermarini di Michael Boder e l’approdo milanese del fortunato spettacolo firmato da Sven-Eric Bechtolf per il Festival di Salisburgo e poi per Vienna. La ripresa della regia è curata da Karin Voykowitsch. FOTO: Brescia - Amisano
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Il cast vede il ritorno nei panni della protagonista di Krassimira Stoyanova, un atteso debutto scaligero nella parte di Zerbinetta di Erin Morley e la voce di Stephen Gould nella parte di Bacco/Heldentenor. Di prestigio anche la distribuzione degli altri ruoli, dal Komponist di Sophie Koch al Musiklehrer di Markus Werba fino al trio Najade/Dryade/Echo affidato a Caterina Sala, Rachel Frenkel e Olga Bezsmertna. L'allestimento si avvale delle scene di Rolf Glittenberg e dei costumi di Marianne Glittenberg. Foto: Brescia Amisano

Nella prima versione, ambientata in un teatro, Strauss e il librettista Hugo von Hofmannsthal, avevano concepito l'opera in due parti: un prologo in prosa che rappresenta l'agitazione che prende gli attori prima di uno spettacolo (riproducente la seconda parte del 'Bourgeois Gentilhomme' di Molière), e la messa in scena simultanea (nell'opera musicale vera e propria) di due spettacoli, una tragedia greca e una farsa della commedia dell'arte. FOTO: Brescia - Amisano
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Lo scarso successo del debutto a Stoccarda nel 1912 aveva suggerito agli autori di preparare una seconda versione in cui il testo di Molière era sostituito da un prologo in musica: in questa veste definitiva il lavoro, ambientato questa volta in un palazzo viennese, andò in scena alla Hofoper di Vienna nel 1916. Lo spettacolo di Bechtolf, nasce sulla seconda versione, ma con riferimenti anche alla prima. FOTO: Brescia - Amisano
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"È un'opera con pochi musicisti, eppure fa un rumore pazzesco!", sottolinea in conferenza stampa il sovrintendente Dominique Meyer. E sulle protagoniste: "Krassimira Stoyanova ha una voce di zucchero, morbida come la panna. Erin Morley ha una voce sofisticata, pura, color cristallo". Foto: Brescia - Amisano

"La partitura è una delle più raffinate - ha sottolineato in conferenza stampa il Maestro Michael Boder - Nonostante sia eseguita da un complesso piccolo, Strauss riesce a far sentire tantissimi colori. E ogni frase, anche quella più seria, ha sempre dietro un'idea di humor". FOTO: Brescia - Amisano

"Strauss usa la voce come se fosse uno strumento, come una parte dell'orchestra", osserva la protagonista di Krassimira Stoyanova, che alla Scala ha già interpretato con grande successo il personaggio nel 2019 (regia di Frederic Wake-Walker, direttore Franz Welser-Moest). E aggiunge: "È un'opera che mischia la tragedia con la commedia". Foto: Brescia - Amisano

"Strauss cercava di trovare un suono brillante anche per i tenori e per i colori dell'orchestra. Non è vero che non amasse i tenori", sottolinea Stephen Gould nella parte di Bacco/Heldentenor. FOTO: Brescia - Amisano

"L'ultima volta che sono venuta a Milano è stato 16 anni fa. Ero arrivata qui proprio per vedere Ariadne. Sono molto grata e contenta di questo debutto", rivela Erin Morley (Zerbinetta). Foto: Brescia - Amisano

L’allestimento, che riporta la vicenda all’epoca della composizione dell’opera, si avvale delle scene eleganti di Rolf Glittenberg e dei costumi sofisticati di Marianne Glittenberg, e ben restituisce la compresenza in partitura di elementi malinconici e ironici (i monopattini elettrici, i costumi sgargianti) nonché l’omaggio (ancora una volta beffardo) alla musica stessa, con i pianoforti schiantati posti a rappresentare l’isola di Nasso. FOTO: Brescia - Amisano