Carla Fracci, a Milano il tram della linea 1 Atm dedicato alla stella della danza. LA FOTO
SpettacoloLa richiesta per la realizzazione dell'omaggio all'étoile, morta il 27 maggio a 84 anni, era stata avanzata dal sindaco Beppe Sala all'azienda che gestisce il trasporto pubblico milanese. Nelle ultime ore hanno iniziato a circolare alcune foto sui social network, fra cui quella del consigliere Pd Carlo Monguzzi, con la didascalia: "Il tram numero 1 per Carla Fracci, figlia di un tranviere"
Diverse foto del tram dedicato a Carla Fracci sono state postate nelle ultime ore su Facebook e su Twitter. Il tram, ormai pronto, è tutto bianco e ha una scritta rossa sulla fiancata, in corsivo, che recita: "Milano per Carla Fracci". Era stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a chiedere all'Atm, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico cittadino, di dedicare un tram alla regina della danza italiana scomparsa il 27 maggio scorso. Il tram della linea 1 era quello che conduceva il padre di Carla Fracci e che transita davanti al Teatro alla Scala (LA FOTOSTORIA - L'ULTIMA INTERVISTA A SKY TG24 - I FUNERALI - CARLA FRACCI: I VIDEO).
Sala: "Un modo molto milanese di ricordati"
"Penso - aveva detto Sala - che sia un modo molto milanese di ricordarti, sobrio e che ribadisce i nostri valori e le nostre qualità. Valori e qualità che tu, orgogliosa figlia di un tranviere, hai portato nel mondo". Ora arrivano le prime immagini e tra coloro che hanno postato una foto su Facebook, c'è anche il consigliere Pd Carlo Monguzzi: "Il tram numero 1 per Carla Fracci, figlia di un tranviere", la didascalia scritta a corredo dell'immagine.
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L'omaggio dei tranvieri milanesi a Carla Fracci
Il 28 maggio, quando al Teatro alla Scala è stata allestita la camera ardente per l'étoile, anche i tranvieri dell’Atm hanno reso omaggio a Carla Fracci. E lo hanno fatto con lo scampanellio di un mezzo della linea 1, la stessa sulla quale lavorava Luigi Fracci, al passaggio davanti al teatro, alle 12. Un modo per ricordare la modalità con la quale il tranviere, negli anni Cinquanta, salutava la figlia ogni volta che passava davanti al Piermarini. Il gesto è stato ripetuto dai conducenti dell’1 fino alle 18, ora di chiusura della camera ardente allestita nel foyer.