Le parole di Francesco Menegatti dal Teatro alla Scala di Milano per l'ultimo saluto alla grande étoile, morta a 84 anni: "Amava tutti, la sua famiglia, le sarte, i macchinisti". E racconta: "Ho avuto la fortuna di andare in giro per il mondo con lei da piccolo, mi ha aperto gli orizzonti"
“Una mamma tenace, gentile, generosa con me, coi suoi nipoti e con tutta la sua famiglia. Una donna di una generosità immensa e penso si sia visto anche lungo l’arco di tutta la sua vita. Non si è risparmiata un secondo nella sua carriera e nella sua esistenza”. Così Francesco Menegatti, figlio di Carla Fracci, a Sky TG24 ricorda la madre alla camera ardente al Teatro alla Scala di Milano dove decine di cittadini si sono messi in fila per l'ultimo saluto alla grande étoile, morta a 84 anni. (CARLA FRACCI: I VIDEO - LA FOTOSTORIA - L'ULTIMA INTERVISTA DI SKY TG24)
"In giro per il mondo con lei da piccolo, mi ha aperto gli orizzonti"
Carla Fracci aveva 33 anni quando nacque il figlio Francesco e molti di quelli che lavorarono con lei alla Scala gli hanno fatto le condoglianze ricordando quando la vedevano ballare sulle punte e con il pancione. "Ho avuto la fortuna per un periodo, da piccolo, di poterla seguire in giro per il mondo - racconta Menegatti - ed è stato un grande regalo che ho avuto perché mi ha aperto gli orizzonti. Mi è mancata molto quando non c’era. C’erano anche dei momenti quando ci si ritrovava con tutta la famiglia dove usciva fuori questa dimensione molto comune".
vedi anche
Milano saluta Carla Fracci: la camera ardente alla Scala. FOTO
"Ha vissuto la sua vita con semplicità"
Astro mondiale della danza, ma anche una donna molto normale. Così il figlio Francesco descrive la madre. "Per lei era irrinunciabile la colazione al mattino e veniva costruita con una religiosa ripetizione. Aveva il suo caffellatte sempre molto caldo, le fette biscottate con burro e miele. Gesti che rimarcavano la semplicità con la quale lei ha sempre vissuto la sua vita".
vedi anche
Lutto nel mondo della danza, il ricordo di Carla Fracci. VIDEO
"Amava sarte, macchinisti, aveva una parola per tutti"
Semplicità che si rifletteva anche nei rapporti tra l'étoile e le maestranze del teatro. "Amava il teatro profondamente - aggiunge Menegatti - amava in maniera smodata sarte, macchinisti, aveva sempre una parola per tutti, era parta integrante di tutto l’ente teatro, non solo nel momento in cui entrava in scena. Era capace di interagire in maniera totale con questo mondo colorato che è il teatro”.