I teatri iniziano a riaprire ma per il secondo anno i danzatori non possono festeggiare il 29 aprile come vorrebbero a causa del Covid. Alla Scala lezione in streaming del Corpo di Ballo sul palcoscenico. Bolle: “Si sta cercando di riprendere ma con tante limitazioni che speriamo di alleggerire per tornare a fare spettacoli come eravamo abituati”
“Un’altra giornata della danza festeggiata senza poter essere in palcoscenico. E’ un periodo molto molto difficile per tutti noi. Per le scuole di ballo, per gli allievi, per i professionisti, per tutti coloro che organizzano e sono dietro le quinte dei nostri spettacoli. Adesso si sta cercando di riprendere in qualche modo con tante precauzioni e anche con tante limitazioni. Speriamo di riuscire ad alleggerire queste limitazioni per poter tornare a fare spettacoli come eravamo abituati”. Così Roberto Bolle (FOTO) confessa a Sky Tg24 le difficoltà di vivere per la seconda volta il 29 aprile lontano dal palco (VIDEO). “Il mio ritorno in scena adesso è previsto per luglio e agosto con le grandi location all’esterno da Roma a Verona. Al momento il limite dei mille spettatori è troppo stringente” sottolinea. Una speranza e una prospettiva, quella di poter riabbracciare presto il pubblico seppur in forma ridotta, che accomuna tutti i danzatori.
Scala, lezione in streaming sul palcoscenico
I teatri iniziano infatti a riaprire, la Scala riaccoglierà i suoi spettatori il prossimo 10 maggio con un concerto diretto dal Maestro Riccardo Chailly ma anche quest’anno il Covid (GLI AGGIORNAMENTI) non permette ai danzatori di festeggiare come vorrebbero la Giornata internazionale della danza. Spazio dunque agli streaming ed eventi online, come la lezione del corpo di Ballo scaligero sul palcoscenico trasmessa sui canali social stasera alle 19. “Ho voluto che il Balletto della Scala fosse presente in questa speciale giornata, in cui si celebra la danza – spiega il direttore Manuel Legris - ma consapevole che celebriamo la danza tutti i giorni, da quando mettiamo la mano sulla sbarra per iniziare la lezione. Ho pensato quindi di offrire al pubblico uno sguardo su un momento quasi intimo, come è la nostra classe quotidiana, e condividere questa importante fase della preparazione artistica assieme ai danzatori scaligeri: l’inizio di una giornata di prove, il momento in cui gli artisti iniziano il lavoro che li porterà poi nel corso delle ore successive ad affrontare stili e sfide interpretative nella costruzione di un balletto, che poi proprio su questo palcoscenico verrà messo in scena”.
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Nicoletta Manni: “Non dimentichiamo le scuole di danza”
“L’anno scorso eravamo spiazzati, ognuno in quarantena nelle proprie case. Quest’anno siamo molto fortunati perché siamo di nuovo a teatro seppur senza il pubblico. Stiamo continuando a lavorare e questo per noi è molto importante e ci sta dando un grande aiuto, anche una grande forza poter essere qui, nelle nostre sale, provare e avere un obiettivo per poter andare avanti” sottolinea a Sky Tg24 la prima ballerina della Scala Nicoletta Manni che raggiungiamo via Skype proprio al termine di una lezione (VIDEO). E il pensiero va a chi è ancora lontano dalla sbarra. "Le scuole di danza, soprattutto le piccole scuole di danza private hanno sofferto e continuano a soffrire per questa chiusura che è stata veramente lunga. Sono realtà veramente importanti, ognuno di noi proviene da una scuola privata e senza di loro non saremmo diventati i ballerini che siamo oggi. Hanno bisogno di sostegni reali per poter continuare e riprendere la loro attività non vanno assolutamente dimenticate. Mi sento molto molto vicina a loro” (VIDEO).
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L’attesa del ritorno in scena davanti al pubblico
Agli streaming ci si abitua, anche a quel silenzio che sembra quasi interrompere lo spettacolo. Ma il pubblico è la cosa più attesa. “Il calore di un applauso, il respiro del pubblico, la presenza degli spettatori in sala è ciò che ci manca più di tutto” confessa Nicoletta Manni.
Il Covid ha messo a dura prova non soltanto il corpo, con continui stop e allenamenti spesso “casalinghi”, ma anche la mente come racconta Nicoletta Manni. “Il danzatore ha una forza fisica non indifferente ma questo periodo è stato la prova di quanto la nostra forza di volontà, la nostra passione e la nostra disciplina siano venute fuori per superare questi mesi. Viviamo alla giornata, niente è sicuro, tutto può cambiare, tutto può svanire. Questo lo abbiamo imparato bene. Questa forza interiore è importantissima” .
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Roberto Bolle: “La danza per me è ossigeno e vita”
Alla domanda se la pandemia possa aver cambiato il suo approccio artistico Roberto Bolle risponde così: “Non lo so, bisognerà tornare in scena per vedere qual è la sensazione. Sicuramente quello che mi ha fatto capire è quanto io ami la danza e quanto per me sia ossigeno e vita per il corpo ma soprattutto per l’anima, per il mio spirito. Speriamo che la prossima Giornata della danza la possiamo celebrare guardando uno spettacolo o tornando in palcoscenico”.