Asterix: la pagina Facebook cancella un’immagine offensiva con stereotipi razzisti

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

Notorious Pictures

La pagina ufficiale del famoso franchise della serie a fumetti francese e rispettivi film incentrati sulle avventure del mitico personaggio messo a titolo ha eliminato un'immagine dai social. Ritenuta un'offesa perché rappresenta in maniera inappropriata, stereotipata e caricaturale il popolo e la cultura cinese, è stata prontamente tolta da Facebook. Ma prima dell'eliminazione ha fatto il giro del web, riaprendo il dibattito di questi giorni sul politically correct

Il politically correct incomincia a dettare legge nello showbiz? Molti sperano si tratti dell'inizio di una nuova sensibilità mentre altri lo ritengono eccessivo.

Non la pensa come i detrattori del politicamente corretto chi gestisce la pagina Facebook ufficiale di Asterix. Sul social network, infatti, è stata eliminata un'immagine postata pochi giorni fa che è stata ritenuta offensiva per via della rappresenta inappropriata di popoli e culture. In questo caso la stereotipizzazione riguarda il popolo e la cultura cinese.

E pensare che l'immagine avrebbe voluto celebrare la partnership con una casa di produzione cinese per il nuovo film di Asterix (che vedremo prossimamente)...

Dipingeva due personaggi asiatici in maniera inappropriata, facendo leva sui tratti caricaturali e ritenuti offensivi. L'immagine incriminata avrebbe dovuto essere anche quella promozionale di un fumetto della serie cartacea che uscirà tra pochi mesi, intitolato Asterix And The Griffon.

La nuova pellicola live-action attualmente in produzione, Asterix and Obelix: the Middle Empire (che segnerà l'esordio sul grande schermo del calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic, qui in veste di centurione romano, Caius Antivirus) ha appena trovato la partnership di una casa di produzione cinese, per questo motivo è stata postata su Facebook proprio ora l'immagine di promozione del fumetto, perché a tema Cina.

Il nuovo film in cantiere è molto atteso e avrà un cast stellare, con Marion Cotillard (sarà la bellissima Cleopatra) e Gilles Lellouche (si calerà nella parte di Obelix). E Asterix? Lui lo interpreterà Guillaume Canet, nel duplice ruolo da protagonista e regista.

Asterix e gli stereotipi razzisti


Il fumetto di Asterix era già stato criticato a più riprese per rappresentazioni inappropriate di popoli e culture a causa dell'utilizzo di stereotipi razzisti ritenuti offensivi. Tuttavia negli ultimi anni il fumetto umoristico e la serie di film da esso tratti avevano dimostrato una maggiore sensibilità.


“Adoro i fumetti di Asterix e posso anche accettare le loro rappresentazioni etniche di personaggi degli anni ’60. Ma adesso è l’ora di cambiare, quel disegno era sgradevole. Sono così stanco di vedere questo tipo di razzismo di basso livello”, ha dichiarato in merito a questo “Asterix Gate” Sha Nazir, editore di BHP Comics a Glasgow di cui riportiamo di seguito il tweet che mostra anche l’immagine che ha fatto scandalo.

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È iniziata l’era del politically correct?

Negli ultimi tempi stiamo assistendo a un rivoluzionario cambiamento per quanto riguarda la sensibilità. A seguito delle proteste per la morte di George Floyd e delle manifestazioni del movimento Black Lives Matter, si è sentita la necessità di un occhio di riguardo maggiore nei confronti delle minoranze, dei deboli, di chi ha meno diritti e, in generale, di tutti quanti, nel pieno rispetto di ogni tipologia di diversità.


Etnia, cultura, orientamento sessuale, credo politico, credo religioso... Il nuovo virare verso il rispetto di tutto questo è salutato da alcuni con entusiasmo ma da altri con un certo "fastidio". C'è infatti chi crede che questa linea di sensibilizzazione sia esagerata e a tratti "stucchevole".


Recentemente abbiamo ha avuto notizia dell'eliminazione del film Via col vento dal catalogo HBO Max, per poi essere reintrodotto con un'introduzione che spiega che quella rappresentazione del Sud degli Stati Uniti è inammissibile in quanto nega gli orrori della schiavitù.


Anche la Disney si sta dimostrando molto sensibile al tema: sulla piattaforma Disney + sono stati vietati ai minori di 7 anni alcuni classici che rappresenterebbero in maniera inappropriata culture e/o popoli (da Dumbo a Gli Aristogatti e Peter Pan) e sono stati aggiunti dei disclaimer per avvertire il pubblico circa la presenza di contenuti che potrebbero rivelarsi offensivi.


Pure la produzione statunitense de I Simpson si sta muovendo verso questa direzione: ha recentemente stabilito che i doppiatori devono appartenere alla stessa etnia di personaggi a cui prestano la voce. Pochi giorni fa Hank Azaria, il doppiatore originale di Apu, ha chiesto scusa alla comunità indiana per aver contribuito a una caratterizzazione stereotipata e inappropriata del celebre gestore del mini-market della serie animata.
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