La cantante continua la sua battaglia per la body positivity postando una foto completamente al naturale. L'immagine è accompagnata da un lungo post dove la star racconta la sua esperienza: "Pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, voglio che non sia più un mio problema"
“Amiamoci per quello che siamo". Con questa frase Arisa chiude un post su Instagram, diventato subito virale, in cui si mostra al naturale, senza trucchi né filtri. Un selfie, accompagnato da un lungo post, per lanciare un messaggio sulla body positivity: “Basta filtri”, scrive la cantante, spiegando che “questa è la prima foto che faccio da quando ho deciso di ritornare allo stato originale”. Non è la prima volta che Arisa lancia un messaggio di questo tipo, a favore di un rapporto più rilassato con il proprio corpo. La scorsa estate, sempre su Instagram, aveva postato un altro selfie, questa volta in bikini, con un primo piano del suo corpo. "Sono un albero di arance, un panino al latte, una dea", aveva scritto nel post (ARISA, I MILLE VOLTI DELLA CANTANTE).
IL RACCONTO-CONFESSIONE DI ARISA
Nel post Arisa racconta se stessa: "Negli ultimi anni - spiega - la paura del tempo che passa era diventata incombente. Le mie serate le impiegavo a scrutare i difetti sul mio volto e a contare i buchi di cellulite sul mio sedere e sulle mie cosce. Chirurghi e medici estetici sono diventati i miei confessori, pensavo che se fossi diventata più bella la gente mi avrebbe amata di più, che avrei trovato l’amore della mia vita e che sarebbe stato tutto più facile per me con amici e lavoro. Guerre infinite coi miei capelli e tempo perso che non torna più".
"Un essere umano è quello che dà"
Nella sua riflessione Arisa intreccia esperienze personali con aspetti sociologici: "Io lo so che non sono bella come le tipe che vedo sui giornali e sui social, ma non voglio che sia più un mio problema", sottolinea la cantante. "Ci sono tante persone care nella mia vita, che amo alla follia, che pur non aderiscono ai canoni del bello che ci propone questo mondo, eppure niente sarebbe lo stesso senza di loro per me. Mi chiedo allora perché solo io dovrei sentirmi meno amabile con la mia faccia, la mia età e la mia cellulite. Un essere umano è quello che è, quello che dà, o quello che appare?"
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LA RIFLESSIONE SULLA CONDIZIONE FEMMINILE
E ancora, sulla condizione femminile nella società, Arisa parla della sua esperienza: "Quando portavo gli occhiali e il caschetto mi sentivo me stessa, ma la gente per strada mi prendeva in giro, si permettevano di fare apprezzamenti veramente pesanti sul mio aspetto fisico. Per non parlare del “ci è o ci fa?” che mi ha fatto sentire sbagliata fin dall'inizio della mia avventura". E riflette: "Questo alle donne capita spesso perché siamo in una società che dà per scontato che una donna possa essere messa in discussione per aspetti futili già in famiglia e che sia tutto normale. Da bambine dobbiamo essere accettate da nostro padre e non dare troppo fastidio a nostra madre che è una donna come noi, problemi annessi, da adolescenti dobbiamo passare l’esame della classe, dei primi flirt, delle amiche che decidono se siamo all'altezza di stare nel gruppo".
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"Amiamoci per quello che siamo"
Arisa conclude il suo lungo post con delle considerazioni sul mondo del lavoro: "È ora di svegliarsi. Sentirci sbagliate ci rende ottime acquirenti. Depotenzia il nostro valore, ci divide e il mondo va a rotoli. Amiamoci per quello che siamo. Siamo Vita»