#Instagramvsreality: l'influencer Danae Mercer svela i trucchi dei social

Spettacolo

Giuseppe Pastore

Giornalista di 33 anni, ha oltre un milione e mezzo di follower e smaschera ogni giorno le finzioni del mondo virtuale con un hashtag speciale in nome della body positivity: "Instagram non è la realtà"

Chi è Danae Mercer e perché sempre più persone al mondo (a oggi, oltre un milione e mezzo di follower) stanno parlando di lei? Le parole d'ordine sono due: body positivity. Giornalista statunitense di 33 anni che vive a Dubai, è stata caporedattrice dell'edizione mediorientale di Women's Health e ha radunato oltre un milione e mezzo di follower su Instagram smascherando giorno dopo giorno la finzione dei social, le menzogne dei filtri Instagram, i messaggi distorti propagati da una diet industry che fattura 72 milioni di dollari e l'orrore di certe app che permettono di stringere i fianchi e aggiungere centimetri in altezza addirittura nei video: un doping dell'immagine verso cui Danae si pone come una specie di Agenzia Mondiale dell'Antidoping.

Non c'è trucco

È il solito vecchio discorso: la tecnologia non è negativa di per sé, tutt'altro, il problema è l'uso (consapevole o meno) che se ne fa. E non è eccessivo sostenere che Instagram, il social che negli ultimi anni ha messo la freccia sulla concorrenza, rappresenta un nervo scoperto negli adolescenti e nelle adolescenti di oggi, spesso impreparate alla massa di foto in costume che in queste settimane sbucano da ogni angolo dello smartphone e che possono causare nell'ordine invidia malsana, eccesso di competizione, sconforto (per non dire di peggio). In questo senso l'account di Danae Mercer svolge un'altissima funzione terapeutica: lo fa in maniera puntuale, divertente e rigorosa, alternando messaggi motivazionali (“Passate il tempo inseguendo il sole, non la forma fisica”, “You're a limited edition”) a “contro-tutorial” in cui vengono rivelati i trucchi del mestiere. Per esempio quello qui sotto, uno dei più eclatanti: sei foto dello stesso fondoschiena, il suo, che a seconda dell'illuminazione e dell'orario in cui sono state scattate sembra cambiare completamente forma e aspetto. “Poi è sufficiente inarcare un po' la schiena e stare in punta di piedi per ottenere la foto in basso a sinistra, ed è bastato rilassarmi un attimo per ottenere la foto in basso a destra”.

PARIS, FRANCE - SEPTEMBER 30: Pamela Anderson attends the Vivienne Westwood Womenswear Spring/Summer 2024 show as part of Paris Fashion Week  on September 30, 2023 in Paris, France. (Photo by Arnold Jerocki/Getty Images)

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Nei post che accompagnano le foto Danae spiega il senso della sua missione, che non è affatto quella di insegnare a taroccare i propri selfie meglio degli altri (o delle altre). Ma tutto il contrario, in un'epoca in cui le foto sui social vanno oltre la semplice vanteria e diventano base e punto di partenza di relazioni già tossiche in partenza, perché fondate sulla menzogna o sulla scarsa accettazione di sé: e se noi siamo i primi a non accettarci così come siamo, perché dovremmo aspettarci che lo facciano gli altri? La crociata di Danae coinvolge anche le app di dating che ormai sembrano sempre più indispensabili per “fare conosenza” (e gli ultimi mesi post-lockdown hanno accelerato il processo), riducendo uomini e donne a semplici cataloghi a due dimensioni. “A noi donne viene costantemente richiesto di essere ageless, senza età”, scrive Danae che non manca mai di ripetere, quasi in ogni post, che ha 33 anni: “e non sono sposata, non ho figli, e va bene così”.

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Body positivity

Con il loro tipico dono della sintesi, gli americani hanno riassunto questa filosofia in due parole: body positivity oppure body consciousness, la consapevolezza di avere un corpo normale, reale, che in quanto tale sarà soggetto a ingrassamento, cellulite, smagliature, decadimento. Ovviamente Danae non consiglia di abbandonare qualunque velleità di tenersi in forma, ma affronta in maniera concreta e senza finzioni i piccoli contrattempi delle donne “normali” a cominciare dalla cellulite, che riguarda l'80% della popolazione femminile e non è affatto sinonimo di cattiva forma. Nei suoi video Danae si è spinta fino a raccontare problemi più seri come il suo disturbo alimentare descritto con dovizia di particolari in questo video su Youtube, con tutte le tappe della riabilitazione.

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#InstagramvsReality

Ironia della sorte: molti siti da tutto il mondo, essenzialmente per bassi motivi di click, sfruttano i suoi post come consigli per “scattare la foto perfetta al proprio fondoschiena”. Ma Danae Mercer è ben altro: autrice e collaboratrice per Cosmopolitan, CNN, Times, Guardian, Travel + Leisure, con il suo hashtag #InstagramVsReality ha aperto una breccia in un mondo plastificato e taroccato come quello della bellezza “a tutti i costi” che detta legge su Instagram. Prendetela, anzi prendiamola come una specie di sorella maggiore che ha la dote tutt'altro che trascurabile, verso tutti quelli che guardano le sue foto e leggono i suoi post, di infondere una sanissima e benedetta autostima.

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