Stelle cadenti, cosa sono e il calendario per guardare il cielo

Scienze

Gabriele De Palma

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Gli sciami meteorici sono frammenti di cometa che entrano in atmosfera. Non solo la notte di San Lorenzo

Uno dei fenomeni astronomici più spettacolari e attesi, le stelle cadenti solcano i nostri cieli molto più spesso di quanto si creda. Da sempre hanno affascinato l’uomo, nel bene o nel male, e sono legate a credenze o superstizioni presso tutte le culture del pianeta: per alcuni sono occasione per esprimere un desiderio, per altri punizioni divine o anime che si reincarnano o ancora anime che abbandonano la Terra. Per lungo tempo considerate un fenomeno atmosferico, sono state correttamente definite fenomeno astronomico nella seconda metà del XIX secolo dall’italiano Giovanni Schiapparelli.

Sciami meteorici

Quelle che abitualmente chiamiamo stelle cadenti sono in gergo scientifico degli sciami meteorici. Sono il risultato dell’impatto con l’atmosfera terrestre di pulviscolo rilasciato da comete in transito.

Il pulviscolo, più precisamente detto meteoroide, ha dimensioni che variano da quelle di un granello di sabbia a quelle di un masso. La velocità di impatto con l'atmosfera è altissima, da un minimo di 40mila km/h a un massimo di 280mila km/h. 

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Comete e costellazioni

Ogni sciame meteorico ha quindi una cometa quale responsabile. La cometa di Halley  - forse la più nota tra le comete - è responsabile di due sciami distinti dato che passa due volte ‘vicino’- in termini astronomici - alla Terra, una a inizio maggio e una a fine ottobre. Non sono però le comete a dare il nome ai più celebri sciami meteorici, bensì le costellazioni in cui si manifestano guardando il cielo notturno. Quindi per avvistarle senza perdersi nell'immensità della volta celeste è opportuno munirsi di mappa stellare e dirigere lo sguardo verso la costellazione che dà il nome allo sciame meteorico che si cerca di osservare. 

Meteoroidi, meteore e meteoriti

È utile ripassare la terminologia di questo fenomeno, perché spesso i termini per descriverla vengono usati con una certa approssimazione. Il pulviscolo delle comete che entra in contatto con la nostra atmosfera assume tre nomi diversi. Si chiama meteoroide il pulviscolo che tocca l’atmosfera. Nello stesso momento il meteoroide si infiamma e diventa meteora. Le meteore che non vengono completamente consumate da questo incendio e giungono fino al suolo - a volte con un impatto che crea segni molto evidenti, più spesso senza nemmeno essere scovate - si chiamano meteoriti.

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Le stelle cadenti della cometa di Halley hanno salutato la Terra

Quando

Di stelle cadenti ce ne sono ogni sera dell’anno. Solo che la loro frequenza è bassa (circa ogni 15 minuti) e per lo più rimangono ignorate dall’occhio umano. In alcuni periodi dell’anno, invece, la frequenza è più alta e quando si aggira intorno alle cento meteore ogni ora si definisce sciame meteorico. Benché lo sciame più famoso, almeno nell'emisfero boreale, sia quello delle Perseidi, il più numeroso è quello delle Leonidi, che ogni 33 anni raggiunge frequenze di mille meteore all’ora e che è all’origine del termine inglese usato per definire gli sciami meteorici, meteor shower (doccia di meteore).

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Le nuvole di Marte potrebbero essere formate da polveri di meteore

Calendario

Il calendario delle stelle cadenti, limitandosi ai fenomeni più evidenti e numerosi, inizia insieme a quello solare, con il primo sciame, chiamato Quadrantidi, che entra in atmosfera tra il primo e il 5 gennaio. Nella seconda metà di aprile ci sono le Liridi. Da fine aprile a fine maggio le Eta Aquaridi. Da fine maggio a inizio luglio ci sono le Arietidi, che sono uno sciame particolare perché diurno, e quindi non visibile a occhio nudo. Da fine luglio a dopo la metà di agosto ci sono le arcinote Perseidi (con le maggiori frequenze nelle notti tra il 10 e il 12 di agosto), mentre nel cielo d’autunno si possono ammirare le Orionidi a inizio ottobre-inizio novembre, le Tauridi da inizio a fine novembre; le Leonidi, nella seconda metà di novembre e le Geminidi nella prima metà di dicembre. L’anno si conclude infine con le Ursidi, che attraversano infiammandosi il cielo dal solstizio invernale a Natale.

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