Le stelle cadenti della cometa di Halley hanno salutato la Terra

Scienze

Il picco è stato raggiunto all’alba di questa mattina, 5 maggio, intorno alle 4. Si tratta delle Eta Aquaridi, meteore che secondo gli esperti sono legate alla costellazione dalla quale sembrano scaturire, quella dell'Aquario

"Quest'anno saremo fortunati perché, anche se sarà plenilunio il 7 maggio, potremo osservare le stelle cadenti favorevolmente, dato che le vedremo salire sopra l'orizzonte proprio quando la Luna volgerà al tramonto, ovvero dalle 2 del mattino in poi", aveva detto Paolo Volpini, esperto dell’Unione Astrofili Italiana, commentando gli eventi astronomici del mese di maggio. E, in effetti, così è stato perché le stelle cadenti della cometa di Halley, le Eta Aquaridi, hanno salutato la Terra proprio questa mattina, in data 5 maggio, raggiungendo il picco della loro attività all'alba.

Il commento dell’esperto

A partire dalle 4,00 di questa mattina, a ridosso del tramonto della Luna e qualche minuto prima del sorgere del Sole, è stato possibile osservare per alcuni istanti le meteore più brillanti. "E' uno sciame famoso perché è legato alla cometa di Halley che si lega anche a un altro sciame, quello delle Orionidi, meteore visibili in autunno", ha spiegato in un’intervista all’Ansa l'astrofisico Gianluca Masi, fondatore e responsabile del Virtual Telescope. Lo stesso esperto ha spiegato come ogni volta che la cometa di Halley faccia visita al Sistema Solare interno, costituito oltre che dal Sole anche da Mercurio, Venere, dalla Terra con la Luna e da Marte, lasci dietro di sé una scia di frammenti. E’ un fenomeno che succede ogni 76 anni, e quando la Terra incrocia lungo la propria orbita questa densa nube di detriti, essi bruciano nell'impatto con l'atmosfera, generando la scia luminosa tipica delle stelle cadenti.

Le caratteristiche della costellazione

Il nome di queste meteore, sottolineano ancora gli esperti, è legato alla costellazione dalla quale sembrano scaturire, quella dell'Aquario. "E' una costellazione bassa sull'orizzonte e per l'osservazione è certamente favorito l'emisfero australe rispetto a quello settentrionale", ha aggiunto Masi. Per lo stesso motivo in Italia queste meteore si vedono meglio nei cieli delle regioni del Sud. Un altro dato rilevante è che, sulla pioggia di Eta Aquaridi di quest'anno ha influito la luce della Luna quasi piena. “Il plenilunio è infatti il 7 maggio", ha poi concluso l’esperto.

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