La Terra vista dalla sonda BepiColombo, diretta su Mercurio

Scienze
Uno scatto della sonda Bepi Colombo (Foto: www.esa.int)

Il veicolo spaziale, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea, ha salutato il nostro pianeta raccogliendo alcune immagini significative, soprattutto in questo momento particolare. L’obiettivo finale dovrebbe essere raggiunto nel 2025 

Un ultimo saluto alla Terra, una foto ricordo “significativa” soprattutto visto il momento attuale e poi la spinta per arrivare sino a Mercurio. La sonda Bepi Colombo, gestita dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) in collaborazione con la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), ha sorvolato, nella mattina di venerdì 10 aprile alle ore 6,25, il nostro pianeta avvicinandosi a meno di 12.700 chilometri. Si tratta di una tappa importante nel lungo viaggio della sonda, lanciata nel 2018 per raggiungere, in base a quanto previsto dagli esperti, nel dicembre 2025 il pianeta più vicino al Sole e fare osservazioni che potranno aiutare a ricostruire le origini del nostro sistema planetario.

Immagini simboliche

Le immagini catturate dalla BepiColombo, che prende il suo nome dal matematico e ingegnere italiano Giuseppe Colombo (1920–1884), rappresentano “il simbolo di un pianeta unito in un momento difficile a causa della pandemia di Covid-19”. Lo ha detto il direttore della ricerca scientifica dell'Agenzia Spaziale Europea Günther Hasinger, che ha seguito le manovre della sonda da casa, così come hanno fatto molti ricercatori dei 16 gruppi coinvolti nella missione. "Questi selfie dallo spazio ci rendono umili, mostrando il nostro pianeta, la casa comune che condividiamo, in uno dei periodi più problematici e incerti che molti di noi hanno affrontato", ha detto Hasinger. "Siamo scienziati che fanno volare veicoli spaziali per esplorare il Sistema solare e osservare l'universo in cerca delle nostre origini cosmiche, ma prima di ciò siamo umani, ci preoccupiamo l'uno dell'altro e siamo insieme alle prese con un'emergenza planetaria", ha osservato ancora il responsabile della scienza dell'Esa. "Quando guardo queste immagini mi ricordo della forza e della resilienza dell'uomo, delle difficoltà che possiamo superare quando ci uniamo, e mi auguro che esse portino a voi lo stesso senso di speranza per il nostro futuro".

Obiettivo Mercurio

Come spiega anche il portale dell’Esa, la sonda BepiColombo comprende due orbiter scientifici: Mercury Planetary Orbiter (MPO) e Mercury Magnetospheric Orbiter (Mio) dell'ESA. Dopo l'arrivo su Mercurio previsto come detto per la fine del 2025, saranno necessarie più di 15 manovre aggiuntive per posizionare i due orbiter nelle loro orbite polari dedicate intorno al pianeta. Iniziando le operazioni scientifiche all'inizio del 2026, entrambi gli orbiter raccoglieranno dati durante una missione che nelle prospettive degli esperti potrebbe durare un paio di anni. Intanto, dopo la spinta ricevuta dalla Terra, Bepi Colombo sfrutterà per due volte quella di Venere e altre sei volte la spinta dello stesso Mercurio. Come un effetto simile a quello di una fionda, gli incontri ravvicinati ai pianeti consentiranno al veicolo spaziale di avere lo slancio necessario per affrontare la sua missione, insieme al sistema di propulsione solare di bordo.  

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