È stata finalmente lanciata nello spazio con un equipaggio di due astronauti la capsula Starliner di Boeing NASA che diventa così servizio alternativo di “taxi spaziali” che la Nasa affianca a SpaceX di Elon Musk. Il lancio è avvenuto da Cape Canaveral con un razzo Atlas V della United Launch Alliance e sulla navetta viaggiano i veterani della Nasa Butch Wilmore, nel ruolo di comandante, e Suni Williams come pilota, diretti alla Stazione Spaziale Internazionale
Prosegue il tentativo del gigante aerospaziale di intensificare la sua concorrenza a SpaceX di Elon Musk. E così lo Starliner della Boeing NASA è decollato dalla Florida con l'equipaggio di due astronauti diretti alla Stazione Spaziale Internazionale. Dopo due tentativi di decollo annullati in un mese e con quattro anni di ritardo su SpaceX, Boeing si appresta a ottenere la certificazione che serve a fare dello Starliner uno dei vettori impiegati nelle operazioni regolari.
L'obiettivo di Starlink
In concreto, dunque, Boeing intende far sì che Starliner possa competere con la capsula CrewDragon di SpaceX, che dal 2020 è l'unico veicolo della NASA per inviare in orbita i membri dell'equipaggio della ISS dal suolo americano. La capsula e il suo equipaggio inaugurale - gli astronauti della NASA Barry "Butch" Wilmore e Sunita "Suni" Williams - saranno diretti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il conto alla rovescia del 6 maggio è stato interrotto due ore prima del decollo a causa di tre "incidenti di percorso" che hanno richiesto settimane di ulteriore esame. Sabato scorso un altro tentativo è stato interrotto meno di quattro minuti prima del decollo a causa di un problema tecnico con il computer della piattaforma di lancio. E, oggi, finalmente, il lancio in orbita. "Suni e io siamo onorati di condividere questo sogno del volo spaziale con ognuno di voi", ha detto Wilmore, che e' il comandante del volo di prova, poco prima del decollo. "Mettiamo un po' di fuoco in questo razzo e spingiamolo nel cielo." Starliner diventa cosi' la sesta navicella 'made in Usa' a trasportare astronauti della NASA, dopo i programmi Mercury, Gemini e Apollo negli anni '60 e '70, lo Space Shuttle dal 1981 al 2011 e il Crew Dragon di SpaceX dal 2020.
Cosa accade ora?
Gli astronauti hanno ora il compito di 'stressare' Starliner assumendo il controllo manuale nel volo verso la ISS. Durante la loro permanenza sulla Iss, continueranno a testare il velivolo, simulandone l'uso come rifugio in caso di problemi sulla stazione spaziale. Dopo lo sgancio, la Starliner rientrerà nell'atmosfera rallentando da 28.000 km l'ora fino a un delicato atterraggio negli Stati Uniti occidentali, assistito da paracadute e airbag.
Elon Musk risponde tentando il lancio di Starship
Ma Musk, ovviamente, rilancia. Con il via libera della Federal Aviation Administration, è tutto pronto per il quarto lancio di Starship, il vettore di SpaceX per le esplorazioni spaziali. Il più grande razzo mai costruito, alto 121 metri, decollerà domani alle 14 italiane dal sito di Boca Chica, base dell'azienda nel Texas meridionale, con una finestra di lancio di due ore. Per il patron Elon Musk e' ancora piu' vitale che tutto vada nel miglior modo possibile dopo che la concorrente Boeing è finalmente riuscita a far partire il primo volo della navicella con equipaggio Starliner. La Nasa non intende infatti diventare Musk-dipendente e ritiene fondamentale avviare una stabile cooperazione con almeno un secondo soggetto privato.
leggi anche
Spazio, fallito anche il secondo test SpaceX: Starship fatto esplodere
I precedenti di Starship
Già lo scorso 14 marzo Starship aveva completato un'ascensione nello spazio di otto minuti e mezzo, giungendo a un'altezza massima di quasi 250 chilometri. Era però rimasto il problema della manovrabilità e l'insufficiente controllo aveva causato la rottura del razzo in fase di rientro. SpaceX spera stavolta che l'apparecchio sopravviva alla parte più delicata di questa fase, ovvero la caduta nell'atmosfera a venti volte la velocità del suono, quando le sollecitazioni termiche sono estreme. Uno scudo composto da 18 mila piastre di ceramica esagonali dovra' proteggere la struttura di acciaio inossidabile da temperature che possono toccare i 1.430 gradi centigradi. Raggiunto quello della messa in orbita, l'obiettivo è quindi che il propulsore Super Heavy, concepito per essere riutilizzabile al pari di Starship, ammari senza problemi nel Golfo del Messico, non distante dalla base di SpaceX a Cameron County. Nel frattempo, è stato aggiornato con nuove componenti il sistema di autodistruzione destinato a entrare in campo qualora il razzo finisca fuori rotta.
leggi anche
SpaceX, nave spaziale Starship perduta durante rientro nell'atmosfera
Nasa: certificare Boeing come secondo operatore commerciale per trasportare gli equipaggi sulla ISS
Il programma Starliner è stato afflitto da anni di problemi di sicurezza e ritardi, e una missione di successo offrirà a Boeing una tregua quanto mai necessaria in un periodo di intense turbolenze per i suoi aerei passeggeri. Nel frattempo la NASA sta cercando di certificare Boeing come secondo operatore commerciale per trasportare gli equipaggi sulla ISS, qualcosa che SpaceX di Elon Musk fa già da quattro anni. Entrambe le società hanno ricevuto contratti multimiliardari nel 2014 per sviluppare le capsule per equipaggio, necessarie dopo la fine del programma Space Shuttle che ha lasciato gli Stati Uniti temporaneamente dipendenti dai razzi russi. Boeing è rimasta molto indietro: le battute d'arresto andavano da un bug del software che ha portato l'astronave su una traiettoria sbagliata durante il primo test senza equipaggio, alla scoperta che la cabina era piena di nastro isolante infiammabile dopo il secondo