La nave spaziale Starship della SpaceX è andata perduta durante il rientro nell'atmosfera, durante il suo terzo test in volo
La nave progettata per i viaggi verso la Luna e Marte ha eseguito correttamente i passaggi previsti nel test, ma durante il rientro, quando il veicolo si trovava ormai alla quota di 65 chilometri dalla zona prevista per l'ammaraggio, il segnale è scomparso.
Gli obiettivi
Questo terzo test ha obiettivi molto più ambiziosi rispetto ai precedenti, come "l'accensione riuscita di entrambi gli stadi, l'apertura e la chiusura del portellone per il rilascio dei satelliti, una simulazione del trasferimento di propellente, e poi - scrive SpaceX in una descrizione della missione - la prima riaccensione in assoluto di un motore Raptor nello spazio e il rientro controllato della Starship".
Inoltre, la compagnia di Elon Musk punta a far tuffare lo stadio superiore del razzo nell'Oceano Indiano, a Est del Madagascar, circa 1 ora dopo il lancio, mentre la zona di ammaraggio prevista per le prime due missioni era localizzata nell'Oceano Pacifico, vicino alle Hawaii. Questo test sarà quindi importante anche per capire l'effettiva riutilizzabilità della nave spaziale, una caratteristica che secondo Musk inaugurerà una rivoluzione nel volo spaziale.
Il terzo test
La terza prova arriva dopo i due voli di aprile e novembre 2023, che però non sono andati esattamente come previsto. Nel primo test i due stadi del razzo, il più grande e potente mai costruito, con un'altezza di 122 metri e 33 motori che generano quasi 7,5 milioni di chilogrammi di spinta, non si sono separati correttamente e il volo si è concluso dopo soli quattro minuti, quando Starship è stato fatto esplodere per motivi di sicurezza. A novembre sono stati registrati progressi: la separazione degli stadi è avvenuta con successo, ma prima che il secondo stadio potesse raggiungere l'orbita sono stati persi i contatti ed è stato quindi fatto nuovamente esplodere circa 12 minuti dopo.